Vista del parco eolico di Maschito - Forenza | La
recente installazione di generatori eolici visibili sulle colline a sud di Venosa,
verso Maschito e fin oltre Forenza, ha attirato l'attenzione su un tema attuale
e quanto mai discusso, che dalle aule dell' Università comincia finalmente a diventare
oggetto di riflessione comune. Siamo stati abituati sempre a pensare che l'energia necessaria per soddisfare i nostri bisogni quotidiani fosse inesauribile e che i processi per produrla fossero tanto sofisticati da essere praticamente innocui. Questo non è evidentemente vero. Il consumo esasperato delle risorse naturali, considerate come giacimenti infiniti a nostra disposizione, è ormai un ricordo passato. |
Anche nella nostra realtà, per quanto piccola, il dibattito sulla utilità e la opportunità di utilizzo di sistemi alternativi attraversa fasi critiche, anche aspre. Questo, tuttavia, contribuisce alla presa di coscienza di problematiche fin ora ignorate che rischiano di farci sottovalutare i pericoli e le insidie che si nascondono sotto guadagni immediati al costo di inceneritori, discariche e depositi di scorie radioattive. Il parco eolico, allestito tra i comuni di Maschito e Forenza, costituisce la prima forte occasione di utilizzo in loco delle fonti rinnovabili naturali: il vento. I generatori eolici, o aerogeneratori, convertono l'energia cinetica del vento in energia meccanica, a sua volta utilizzata per la generazione di energia elettrica.
|
PRINCIPIO DI FUNZIONAMENTO
|
COSTI DI INVESTIMENTO L’investimento per la realizzazione di una centrale eolica è, in media, dell’ordine di 2 milioni di lire per kW di potenza installata. Il costo annuo di esercizio e manutenzione è, in genere, pari al 3% dell’investimento, e la cosiddetta “disponibilità” delle macchine (rapporto tra il numero di ore durante il quale l’aerogeneratore è “disponibile” per la produzione di energia e il numero di ore dell’anno) è vicina al 98%. Il costo dell’energia, dipende anche dalle condizioni anemologiche del sito. Queste cifre indicano chiaramente che l’eolico ha raggiunto un buon livello di maturità tecnologica e costi di produzione dell’energia elettrica sufficientemente bassi da consentirne, in presenza di tariffe che ne riconoscano il basso impatto ambientale, la diffusione nel mercato energetico. |
IMPATTO AMBIENTALE Una delle maggiori perplessità sulla installazione di centrali eoliche, da parte dei politici e delle popolazioni locali, dipende dalle preoccupazione sul loro impatto ambientale. E’ quindi opportuno sottolineare le caratteristiche di questa fonte il cui impatto ambientale è limitato, specialmente attraverso una buona progettazione: l’energia eolica è una fonte rinnovabile, in quanto non richiede alcun tipo di combustibile, ma utilizza l’energia cinetica del vento; è pulita, perchè non provoca emissioni dannose per l’uomo e per l’ambiente. Gli aerogeneratori non hanno alcun tipo di impatto radioattivo o chimico, visto che i componenti usati per la loro costruzione sono materie plastiche e metalliche. Gli aspetti ambientali che vengono presi in considerazione sono invece correlati a possibili effetti indesiderati, essi sono: •
occupazione del territorio La costruzione degli impianti deve comunque avvenire valutando attentamente l’impatto ambientale in tutte le fasi del progetto. A tale proposito esistono norme del Ministero dell’Ambiente che recepiscono le direttive europee in materia concernenti la valutazione d’impatto ambientale di determinati progetti pubblici e privati. Sono comunque nella maggior parte dei casi le autorità regionali a valutare (con legge o caso per caso) se sia necessario procedere a uno studio di impatto ordinario o, semplicemente, a uno studio preliminare dei rapporti tra progetto e ambiente.
Occupazione del territorio In base al rapporto tra la potenza degli impianti e il terreno complessivamente necessario (anche per la distanza delle macchine), la densità di potenza per unità di superficie è circa di 10 W/m². Tuttavia le macchine eoliche e le opere di supporto (cabine elettriche, strade) occupano solamente il 2-3% del territorio per la costruzione di un impianto, quindi la densità di potenza ottenibile è da considerarsi nettamente superiore, dell’ordine delle centinaia di W/m². Bisogna ricordare che la parte del terreno non occupata dalle macchine può essere impiegata per altri scopi, come l’agricoltura e la pastorizia, senza alcuna controindicazione.
Impatto acustico Il rumore emesso da una centrale eolica non è percettibile dalle abitazioni, poiché una distanza di poche centinaia di metri è sufficiente a ridurre il disturbo sonoro. In generale, la tecnologia attuale consente di ottenere, nei pressi di un aerogeneratore, livelli di rumore alquanto contenuti, tali da non modificare il rumore di fondo, che, a sua volta, è fortemente influenzato dal vento stesso, con il risultato di mascherare ancor più il contributo della macchina.
Flora e fauna Sulla base delle informazioni disponibili, si può affermare che le possibili interferenze di qualche rilievo degli impianti eolici con la flora e la fauna riguardano solo l’impatto dei volatili con il rotore delle macchine. In particolare, le specie più influenzate sono quelle dei rapaci; gli uccelli migratori sembrano adattarsi alla presenza di questi ostacoli. In genere le collisioni sono molto contenute.
|
|
I BENEFICI OCCUPAZIONALI L'eolico è caratterizzato, come le altre tecnologie che utilizzano fonti di energia rinnovabili, da costi di investimento elevati in rapporto ai ridotti costi di gestione e manutenzione. A parità di costo dell'energia prodotta, tale specificità può avere il vantaggio di essere trasformata in occupazione, in quanto si viene a sostituire valore aggiunto al combustibile utilizzato negli impianti convenzionali. Secondo un'analisi del Worldwatch Institute, l'occupazione diretta creata per ogni miliardo di kWh prodotto da fonte eolica è di 542 addetti, mentre quella creata, per la stessa produzione di elettricità, dal nucleare e dall'utilizzo del carbone (compresa l'estrazione del minerale) è, rispettivamente, di 100 e 116 addetti. L'occupazione nel settore eolico è associata alle seguenti principali tipologie di attività: costruzione (generatori eolici, moltiplicatori di giri, rotore - cioè pale e mozzo - torre, freni, sistemi elettronici, navicella) installazione (consulenza, fondazioni, installazioni elettriche, cavi e connessione alla rete, trasformatori, sistemi di controllo remoto, strade, potenziamento della rete elettrica) e gestione/manutenzione. In Italia l’occupazione nel settore eolico era fino a pochi anni fa concentrata nelle attività di ricerca, sviluppo e dimostrazione. Grazie alla costruzione di impianti commerciali si possono avere, oggi, le prime indicazioni sulla creazione di posti di lavoro associata ad attività industriali. Se escludiamo l’occupazione presso l’ENEL e gli enti pubblici, i dati ci provengono essenzialmente da 3 industrie: Ansaldo West, Riva Calzoni e Italian Vento Power Corporation (IVPC).
|
La Italian Vento Power Corporation (IVPC) e la società affiliata di recente formazione IVPC 4 realizzano nuovi impianti eolici nelle aree dell’Appennino meridionale. Sono state inaugurate nuove wind farm: sono in esercizio 47 nuove turbine da 660 kW di potenza (modello Vestas V47) nella centrale di Bisaccia-Andretta (AV) per una potenza complessiva di 31 MW; inoltre, già immettono elettricità nella rete elettrica 15 turbine dello stesso modello nella centrale di Lacedonia-Monteverde (AV) e altre 40 turbine aggiunte successivamente per un totale di oltre 36,3 MW di potenza. La IVPC è controllata pariteticamente dalla IVPC Energy BV (filiale olandese del gruppo americano Upc) e dalla giapponese Tomen Power Corporation, ed ha attualmente una potenza eolica installata di 170 MW localizzata in 10 siti in Campania e Puglia. Anche la IVPC4 è controllata per il 50% dalla IVPC Energy BV, ma per la parte restante fa capo alla Edison Mission Power Italy BV, filiale con sede in Olanda del colosso statunitense Edison.
|
Centrali della IVPC Campania Puglia
|
Centrali della IVPC4 Campania Bisaccia
(AV) MW 27 Molise Puglia Basilicata Sardegna
|
Lo stabilimento produttivo di turbine eoliche a Taranto
La Vestas è leader mondiale dell’industria manifatturiera eolica, con una quota di mercato globale pari al 24%. Il trasferimento tecnologico alla IWT ha riguardato, oltre al prodotto, il processo produttivo e tutte le attrezzature necessarie ed opportunamente integrate per costituire le linee di produzione. Lo stabilimento IWT, ubicato nell’area industriale, ha una capacità produttiva di 6 turbine/settimana (oltre 250 all’anno). I modelli prodotti sono V42/V44 e V47, rispettivamente da 600 kW e 660 kW di potenza nominale. L’attività in officina è organizzata in tre principali reparti: - Assemblaggio elettro-meccanico delle navicelle (componenti della macchina dell’aerogeneratore, effettuati il cablaggio dei cavi, i collegamenti oleodinamici e l’installazione del sistema di regolazione); - Produzione delle coperture delle navicelle (covers) e delle ogive (nose-cone) in fibra di vetro (GRP) che rivestono il mozzo; - Produzione di pale in fibra di vetro e di componenti in materiale composito.
|
Credits: Particolare ringraziamento merita Aldo Iurino per il prestito della sua fotocamera digitale HP e il piacevole giro in moto necessario per l'acquisizione delle immagini. Per chi, curioso, volesse ripercorrere l'itinerario e curiosare tutto da vicino, consiglio una tappa d'obbligo a Forenza che conoscevo e ho riscoperto bellissima e caratteristica.
|