Home
Su

       e-mail

tel. 0763 86044
cel 333 7528533

...come si lavora

Anche se sostanzialmente le tecniche e le fasi di lavorazione sono rimaste immutate negli anni,vi sono stati comunque dei grossi cambiamenti dovuti alle nuove tecnologie e alla minore disponibilità di mano d’opera, anche se c’era da parte degli anziani una grossa diffidenza nei confronti delle novità, che consideravano un tradimento alla tradizione. Si è passati così dalla preparazione manuale della creta con il maglio alla prima impastatrice elettrica nel 1949.

 

Il  primo tornio elettrico lo prese mio padre Osvaldo nel 1962 e il primo a salirci sopra sono stato proprio io, il più giovane.

L’ultimo importante cambiamento è stato necessario quando sono rimasto solo con mio padre ormai troppo vecchio per lavorare e ho preso la decisione di non smettere, anche se portare avanti questo lavoro da soli è molto difficile.

Infatti avevo già da tempo pensato di abbandonare il forno a legna e comprarne uno a gas, quando infine le circostanze favorirono la decisione: mio padre Osvaldo spesso d’inverno, dopo aver sfornato, si metteva “a ceccia” al calduccio all’interno del forno come meritato riposo per la lunga fatica della cottura ma un giorno, ormai ottantunenne,  cascò dalle scalette del forno e si ruppe un braccio. Così decisi di comprare il nuovo forno a gas di 2,5 mc, che arrivò il 21 Giugno 1988.

Con questo forno la cottura dura solo quindici ore; inoltre nel forno a legna non è omogenea e non è possibile verificare l’esatta temperatura, mentre con il forno a gas tutta la camera di cottura arriva a 1000 °C quasi contemporaneamente; questo è importante perché i cocci cotti a temperatura troppo bassa oltre a sfaldarsi sono anche pericolosi perché i materiali usati per la verniciatura rimangono tossici.

 

Persino mio padre Osvaldo, che non era per nulla d’accordo di prendere un forno a gas, era rimasto molto soddisfatto dei risultati.

Restare al passo con i tempi, oltre a diminuire la fatica fisica, significa anche aumentare la sicurezza e diminuire i tempi di lavorazione, fattori indispensabili per mantenersi in regola con le nuove leggi e con le richieste del mercato. Per esempio con la nuova legge sull’inquinamento atmosferico il forno a legna non sarebbe più in regola. Ho dovuto per questo sostenere non poche battaglie con mio padre e spesso anche con gli amici  che non vogliono rendersi conto che le tecniche del passato sono certamente affascinanti e folcloristiche, ma non più proponibili per la sopravvivenza e il bene stesso dell’artigianato.