POESIE

Spiegazione
Immersa nella tua bellezza
vedo spiegata la vita
e la soluzione dell'enigma oscuro svelata.
Immersa nella tua bellezza
voglio pregare.
Il mondo e' santo
perche' tu esisti.
Senza respiro per chiarezza
annegata nella luce,
volevo morire vicina a te,
immersa nella tua bellezza.
Trad.D.Marcheschi
Autore: K.Boye (Goteborg, 1900 -1941)
Note: la scrittrice scorge nella bellezza il
principio e la fine, e, nel rapimento estatico,
al culmine della vita, invoca la morte.
Opere: punto di riferimento il testo:
K.Boye, Poesie, a cura di Daniela Marcheschi,
Le Lettere, Firenze 1994.

SonettoXIV
Se devi amarmi, per null'altro sia
se non che per amore; non dire mai:
"L'amo per il sorriso, per lo sguardo,
la gentilezza del parlare, il modo
di pensare conforme al mio,
che mi rese sereno un giorno". Queste
son tutte cose che posson mutare,
Amato, in se' o per te, e un amore
cosi' sorto potrebbe poi morire.
E non amarmi per pieta' di lacrime
che bagnino il mio volto. Puo' scordare
il pianto chi ebbe a lungo il tuo conforto,
e perderti. Soltanto per amore
amami - e sempre, per l'eternita'.
Trad. B. Dell'Agnese
Tratta da "Sonetti dal portoghese" (1847)
Autore: E.B.Browning (1806, Coxhoe Hall, - 1861, Firenze)
Note: Poetessa inglese. In seguito alle crisi familiari,
fuggi' con l'amato Robert Browning a Firenze dove
avrebbe vissuto nuova vita e avuto un figlio, Pen.
Opere: "Poesie" (1844), "Le finestre dicasa Guidi" (1851),
"Poesie davanti al congresso" (1860).

Ricordami
Tu ricordami quando saro' andata
lontano, nella terra del silenzio,
ne' piu' per mano mi potrai tenere,
ne' io potro' il saluto ricambiare.
Ricordami anche quando non potrai
giorno per giorno dirmi dei tuoi sogni:
ricorda e basta, perche' a me, lo sai,
non giungera' parola ne' preghiera.
 Pure se un po' dovessi tu scordarmi
e dopo ricordare, non dolerti:
perche' se tenebra e rovina lasciano
tracce dei miei pensieri del passato,
meglio per te sorridere e scordare
che dal ricordo essere tormentato.
Trad.Silvio Raffo
Autore: C.Rossetti (1830-1894, Londra )
Opere: "Il mercato dei folletti e altre poesie",1862;
"Il viaggio del principe", 1866; "Unarappresentazionee altre poesie"; "Nuove poesie",1896.
Note: La melodia dei suoi versi e la nitidezza delle
sue immagini fanno della poetessa inglese uno
degli artisti piu' rappresentativi dell'Eta' Vittoriana.

 ZINAIDA GIPPIUS-Fino in fondo
Ti saluto, o mia sconfitta,
te e la vittoria amo ugualmente;
sul fondo del mio orgoglio - e' l'umilta',
e la gioia, e il dolore - tutti in uno.
Sulle acque chete, nella placidita'
di una chiara sere - vaga ancora una nebbia;
nell'ultima crudezza e' immensa tenerezza,
e nel Divino vero - un Divino inganno.
Amo la mia disperazione smisurata,
a noi - la gioia nell'ultima goccia e' data.
E soltanto una cosa io qui so con certezza:
bisogna ogni calice berlo - fino in fondo.
Trad. di Giovanna Spendel
Autore: Zinaida Gippius(1869-1945).
Note: amava definirsi la "nonna del decadentismo
russo". Antibolscevica, fuggi' con il marito
a Parigi negli anni '20.
Opere: Uomini nuovi(1896), Raccolta di versi(1904),
Poesie e poemi (1902).

GIACOMOLEOPARDI- Alla luna
O graziosa luna, io mi rammento
che, or volge l'anno, sovra questo colle
io venia pien d'angoscia a rimirarti:
e tu pendevi allor su quella selva
siccome or fai, che tutta la rischiari.
Ma nebuloso e tremulo dal pianto
che mi sorgea sul ciglio, alle mie luci
il tuo volto apparia, che travagliosa
era mia vita: ed e', ne' cangia stile,
o mia diletta luna. E pur mi giova
la ricordanza, e il noverar l'etate
del mio dolore. Oh come grato occorre
nel tempo giovanil, quando ancor lungo
la speme e breve ha la memoria il corso,
il rimembrar delle passate cose,
ancor che triste, e che l'affanno duri!
Autore: G.Leopardi (1798, Recanati - 1837 Napoli)
Note: Canto della profonda lirica del Leopardi,
immagine della infelicita' amica.
Opere: Ultimo canto di Saffo (1823);
All'Italia (1818); Canti (1831);"Nuovo Ricoglitore"
(1825).

PERCYBYSSHE SHELLE-Mutevolezza
Il fiore che oggi sorridedomani morira'
cio' che desideriamo
durevole ci tenta e va via. Che cosa e' la gioia delmondo?
Un lampo che irridealla notte,
breve come la propria luce.
La virtu' come e' fragile l'amicizia come e' rara
l'amore ci da' una povera felicita' in cambio di orgoglio
e pena. Ma noi, benche' cadano
subito, alla loro gioia sopravviviamo
e a tutto quello che diciamo nostro.
Mentre i cieli sono azzurri e
di luce, mentre i fiori sono lieti
mentre gli occhi che prima di sera cambieranno fannosereno
il giorno, mentre ancora camminano
calme le ore, sogna tu, e dal tuo sonno svegliati poi,per
piangere.
Trad.di G.Conte
Autore: P.B.Shelley (1792, Field Place,
Sussex - 1892 golfo di La Spezia)
Note: Poeta inglese di famiglia nobile e ricca,
frequento' Eton e Oxford. La sua poesia
e' conosciuta come romanticismo eccellente.
I suoi versi celebrano il lampo della caducita'. 

FRANCESCOBERNI
Chiome d'argentofino, irte e attorte
  Chiome d'argento fine, irte, ed attorte
senz'arte intorno ad un bel viso d'oro;
fronte crespa, u' mirando, io mi scoloro,
dove spunta i suoi strali Amore e Morte;
   occhi di perle vaghi, luci torte
da ogni obbietto disuguale a loro;
ciglie di neve; e quelle, ond'io m'accoro,
dita e man dolcemente grosse e corte;
    labra di latte; bocca ampia celeste;
denti d'ebeno, rari e pellegrini;
inaudita, ineffabile armonia;
    costumi alteri e gravi; a voi, divini
servi d'Amor, palese fo che queste
son le bellezze de la donna mia.
Autore: F. Berni (Lamporecchio,1497 - Firenze, 1535).
Note: Poeta satirico nella poesia ricama il profilo di unmostro.
Il sonetto è ispirato da un evidente intento parodisticonei
confronti dell'imperante petrarchismo. Nelle sue rime ilpoeta
ribalta infatti il verso "Crin d'oro crespo ed'ambra tersa e pura". 
 

       NICCOLO' TOMMASEO
Le altezze
Questa pianta del ciel che nutre i mondi,
come frutti dall'albero pendenti,
lascia, nel muover dell'eteree frondi,
altre ampiezze ammirar di firmamenti:
sovra quelle altri cieli ancor più fondi,
dalle cui cime, in ruota immensa ardenti,
veggonsi i soli giù, come nascosa
lucciola in siepe bruna, o ape in rosa.
Autore: N.Tommaseo (1802, Sebenico - 1874, Firenze)
Note: Poeta, prosatore e patriota. Svolse un'attivitàletteraria
intensa spaziando dalla poesia alla narrativa, dallacritica alla
storia, dalla pedagogia alla linguistica.
Opere: Confessioni (1837), Memorie poetiche (1838),Poesie (1872).

Belta'crudele
E labra ha di rubino
ed occhi ha di zaffiro
la bella e cruda donna ond'io sospiro.
Ha d'alabastro fino
la man che volge del tuo carro il freno,
di marmo il seno e di diamante il core.
Qual meraviglia, Amore,
s'ai tuoi strali, ai miei pianti ella e' si' dura ?
Tutta di pietre la formo' la natura.
Autore: G.Marino (1569-1625 Napoli).
Note: Poeta piu' rappresentativo dell'Italia del Seicento.
Caposcuola del marinismo, autore di una poesia di
barocca fantasia e ottima inventiva. Opere: Spicca il
capolavoro "Adone" (1623), in 5123 ottave,
repertorio di tutto il materiale poetico e eruditodell'epoca.

S'i'fosse foco, ardere' il mondo
S'i' fosse foco, ardere' il mondo;
s'i' fosse vento, lo tempesterei;
s'i' fosse acqua, i' l'annegherei;
s'i' fosse Dio, mandereil' en profondo;
    s'i' fosse papa, sarei allor giocondo,
che' tutti cristiani embrigarei;
s'i' fosse 'mperator, sa' che farei ?
a tutti mozzarei lo capo a tondo.
    S'i' fosse morte, andarei da miopadre;
s'i' fosse vita, fuggirei da lui:
similmente faria da mi' madre.
    S'i' fosse Cecco, com'i' sono e fui,
torrei le donne giovani e leggiadre:
le vecchie e laide lasseri altrui.
Autore: C.Angiolieri (Siena, 1260 - 1312)
Note: il più rappresentativo fra i realistici
La sua poesia amara, come amara
appare l'esistenza, è tuttavia animata
dal verso comico-burlesco.
Poeta della donna, della taverna e del dado.

Animapersa
Per tutta la notte l'usignolo ha pianto,
s'e' lamentato, ha pregato, grido' perdutamente.
Anima dell'usignolo, anima della gente,
tu sei forse qualcuno che s'e' spento.
Tu sei forse un sogno che e' passato
che s'e' fuso nel dolor soavemente,
forse sei l'anima, anima dolente
di chi volle amare e mai ha amato.
Tutta la notte hai pianto...io ho pianto,
forse perche', a udirti, indovinai
che nessuno e' piu' triste di noi.
Tante cose alla notte calma hai narrato
che ho pensato tu fossi l'anima mia
che piangesse perduta nella voce tua.
Trad.Alberto Cappi
Autore: F.Espanca. (1895, Vila Vicosa -1930, Matosinhos)
Note: Poetessa portoghese visse e scrisse del tutto
isolata dai movimenti culturali del suo tempo.
Opere: "Libro di ferite" (1919), "Libro diSuor
Nostalgia" (1923), "Brughiera fiorita" (1931),

Cisono anime che hanno...
Ci sono anime che hanno stelle azzurre,
mattini secchi tra le foglie del tempo
e angoli casti che conservano un vecchio
rumore di nostalgia e di sogni.
Altre anime hanno
dolenti spettri di passioni.
Frutta con vermi.
Echi di una voce bruciata
che viene da lontano
come una corrente d'ombre.
Ricordi vuoti di pianto
e briciole di baci.
La mia anima e' matura da molto tempo
e si sgretola piena di mistero.
Pietre giovanili rose dal sogno
cadono sull'acqua dei miei pensieri.
Ogni pietra dice: "Dio e' molto lontano!"
tratta da "Libro de poemas"
(trad.Carlo Bo)

ROBERTLOUIS STEVENSON- Notti d'estate
Su noi si estende la notteestiva,
sotto, la terra nella tenebra e' scura,
ma sopra, in alto, il cielo e' luminoso
tra l'ardere della sera e del mattino.
Il chiaro bianco dell'alba, e il verde mela,
unici indugi nel colore della sera,
dietro gli alberi raggruppati si vedono
per campi scuri inzuppati di rugiada.
Cosi' arde sull'oscurita' del peccato 
la memoria dell'immensa redenzione,
e la speranza di un'intima gioia
che sara' sparsa su noi alla fine.
Ognuno avvolto nel suo guscio di luce
atomi e mondi si stendono su noi:
anche se brancoliamo un poco qui nel buio,
e' sempre luce del giorno, in alto.
Trad.R.Mussapi
Autore: R.L.Stevenson
(Edimburgo, 1850 - Upolu, isole Samoa, 1894)
Note: Scrittore di fama mondiale, tra le sue opere
celeberrime ricordiamo, "L'isola del tesoro" (1883)e
"Lo strano caso del dottor Jekill e mister Hide"(1886).

WILLIAMSHAKESPEARESonetto 24
Il mio occhio s'e' fatto pittore ed ha tracciato
L'immagine tua bella sul quadro del mio cuore;
il mio corpo e' cornice in cui e' racchiusa,
Prospettica, eccellente arte pittorica,
Che' attraverso il pittore devi vederne l'arte
Per trovar dove sia la tua autentica immagine dipinta,
Custodita nella bottega del mio seno,
Che ha gli occhi tuoi per vetri alle finestre.
Vedi ora come gli occhi si aiutino a vicenda:
I miei hanno tracciato la tua figura e i tuoi
Son finestre al mio seno, per cui il Sole
Gode affacciarsi ad ammirare te.
Pero' all'arte dell'occhio manca la miglior grazia:
Ritrae quello che vede, ma non conosce il cuore.       
Trad. G.Melchiori
Autore: W.Shakespeare (1564-1616, Stratford-on-Avon).
Note: Maggiore dei poeti inglesi. La sua maestria
verbale e i suoi struggenti sentimenti continuano
a cantare la nostra vita. Eccellente romantico.
 
IGINIOUGO TARCHETTI
Nel di' de' morti
Suonano a festa: olezzan di viole
le morte zolle e si allegra la terra;
cantando augelli, sfogliansi le aiuole...
Taccioni i morti e dormono sotterra.
   Inverno riede; Autunno, come suole,
l'ultime gemme de' fiori disserra,
ronzano insetti e volteggiano al sole...
Taccioni i morti e dormono sotterra.
   Dormono stesi, immobili, stecchiti
nell'umido, che stilla entro la fossa,
col lenzuol roso e co' stinchi imbianchiti.
   O padre mio, una voce mi dice
e mi suona nell'anima commossa
che tu sei morto e non fosti felice!
Tratta dalla raccolta "Disiecta"(1879).
Autore: I.U.Tarchetti (1841, Monferrato - 1869, Milano)
Corrente: tra i maggiori esponenti della "scapigliatura",
movimento artistico e letterario circoscritto alle aree
lombarda e piemontese che, sulle orme della Boheme,s'ispirava
in modo anticonformista e sregolato, alla liberta' e alnomadismo.
Note: il sonetto e' un tipico esempio della poesia fosca
e tenebrosa del Tarchetti.

AMOREMIOTAO