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GIUSI
MALETTA -
Docente
dell’Accademia delle Belle Arti di Roma,
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21/05/2005
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Dopo il 1830 al rinnovamento politico in Bulgaria si
accompagna un risveglio artistico e la Francia con Parigi
come capitale dell’Arte influenza gli artisti, i pittori
ed i scultori, che apprendono la lezione dagli impressionisti
volgendo il loro sguardo al surrealismo ed all’espressionismo.
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La
caduta del muro di Berlino n8l 1989, simbolo di rinascita,
non è tuttora riuscita completamente ad abbattere l’ottusità
delle menti, mortificando ancora una volta i pensieri
ed i progetti di libertà e l’artista, sempre unico,
da solo, grida per farsi sentire.
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Branimir
Antonov, nato nel 1953 a Varna, in Bulgaria, studia
presso le scuole d’Arte, conseguendo una laurea presso
l’Accademia di Tarnovo come grafico e lui stesso insegna
arte dal 1994 al 2003.
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Il
suo percorso di vita, attraverso i suoi studi e la sua
ricerca artistica, lo portano oggi a Roma in una mostra
collettiva dal titolo «Le Vie dell’Astrazione» in una
sede, ormai non più inusuale ad eventi d’Arte, lo storico
Museo della Fanteria, vicino alla chiesa di S. Croce
in Gerusalemme. Le opere qui presentate sono su tavola,
supporto congeniale alla ricerca astratta di Antonov,
fatta di superfici invetriate, smalti colati e poi graffiati,
laddove il fuoco e l’acqua hanno lavorato per l’artista
affinché la materia si fondi e si trasformi in una superficie
di gesso impalpabile che scolando si trasforma in avvolgente
cera molle creando emozioni che bloccano lo spettatore
davanti ai suoi lavori.
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Antonov
non si uniforma nella sua terra ad un’arte di regime
ed è costretto a trovarsi un suo spazio per portare
avanti autonomamente la sua ricerca astratta. Apre ad
altri pittori e scultori, di diverse generazioni, il
suo studio/galleria d’arte, dove può lavorare, progettare
e produrre opere e, col confronto diretto con diverse
tendenze, tiene viva la sua creatività, in un interessante
incontro con i visitatori.
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L’insegnamento
privato cui si dedica dà una parvenza di normalità alla
presenza attiva di Antonov nella sua nazione ed è la
strada che l’artista decide di percorrere per far si
che il suo pensiero non rimanga soffocato. In questa
situazione, l’uscita di Antonov dai confini nazionali
è importante più che in altri casi e saremmo perciò
maggiormente lieti di incontrare in una sua personale
l’artista qui nella nostra capitale, che non conosce
barriere ideologiche e dà spazio a tutte le tendenze
artistiche.
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