Verdi Federalisti Antiproibizionisti - Viareggio

Ai Gruppi di Coordinamento
nazionale e regionale dei Verdi

Viareggio 30/05/1993

Noi Verdi Federalisti Antiproibizionisti siamo stati, da tempi non sospetti, sostenitori della riforma elettorale uninominale a un turno: con gli Amici della Terra garantimmo pressoché quotidianamente, in solitudine, l'apertura di tavoli di raccolta firme su tutti i referendum antipartitocratici. Alla vigilia delle elezioni amministrative proponemmo, ignorati, alle altre forze politiche di rinunciare a coltivare ognuna i propri particolarismi e favorire invece la formazione di liste le più ampie e aperte possibili, per anticipare 'propria sponte' la riforma elettorale.

Oggi che la volontà popolare ha sconfitto senza appello il regime dei partiti, rafforzando i principi ispiratori della nostra azione politica, non possiamo rimanere in un partito come quello Verde, autoconfinatosi nel ghetto della protesta fine a se stessa, incapace di proporre idee e metodi. Ciò conferma definitivamente che la politica ambientalista non può e non deve essere appannaggio di una sparuta minoranza, ormai impotente.

Noi chiudiamo bottega, in ossequio alle nostre convinzioni e con la pretesa di fare politica al di fuori di questi vecchi partiti.

Siamo certi comunque che Viareggio non resterà a lungo senza una sezione dei "Verdi": i vari Mancini, Bucci, Del Carlo, Paoli, Casagrande saranno ben felici di coronare il sogno della loro vita e rifondare, senza batter ciglio di fronte all'inutilità dell'operazione, il Partito Verde sul modello -da cui siamo sempre rifuggiti- della "cellula combattente": fedeli alle direttive delle gerarchie centrali e regionali, pronti - Pietrasanta docet- ad accettare, ubbidienti e deferenti, alleanze e ideologie precostituite, e a genuflettersi al cospetto dell'europarlamentare di turno.

Chiudiamo, non per rinunciare a fare politica, ma per continuare a perseguire, quegli ideali di nobiltà della politica di cui la partitocrazia ci ha derubati; sollecitiamo, a tal fine, le persone libere a partire da quei Verdi che hanno saputo valutare ed anteporre a logiche di convenienza l'importanza del processo di rinnovamento delle regole democratiche e a coloro che operano all'interno dei vari partiti, a considerare l'urgenza e la necessità di ricomporre il panorama politico su basi nettamente contrapposte a quelle dell'attuale degenerato sistema dei partiti, e a farsi promotori di nuove aggregazioni politiche.

Continueremo quindi la nostra azione di ambientalisti, federalisti e antiproibizionisti fuori dalla Federazione dei Verdi, in collaborazione con tutte quelle forze e quei cittadini impegnati a dare nuova nobiltà alla politica.

p. il Gruppo di Coordinamento dei
Verdi Federalisti Antiproibizionisti
Emilio Colombo
Giovanni Codecasa
Roberto Graziani
Edoardo Malfatti

 

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