Notturno marino
(A Christian)

  Sul moto pigro delle onde marine,
turbate ancor dal vento di tempesta,
timidamente scivolano i raggi
  della compagna fidata e paziente
di notti di delirio, e pur di pace.
Nel mormorio del mare si dileguano
  i pensieri dolenti e l’altri lieti,
liberando lo spirito smarrito.
In me non c’č burrasca da placare,
  ma sol domande, sui sensi e sul fato;
e resto, in solitudine serena,
a contemplare il cielo alla deriva.

Viareggio, li venerdí 30 ottobre 1998
Emilio Colombo

 

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