Tributo a Bob Marley

  


L'11 Maggio di 20 anni fa, all'ospedale Cedri del Libano di Los Angeles, durante una tappa del lungo viaggio che lo riportava nella sua amata Giamaica, dopo una lunga degenza in un ospedale tedesco, moriva Bob Marley, consunto da un cancro che ormai si era propagato in tutto il corpo.
Nato poverissimo, armato della sola chitarra e della fede in JAH Rastafari, sei morto da Re. I capi di stato si sono chinati davanti alla tua bara per renderti omaggio, una nazione intera, la Giamaica, si è fermata e per un giorno si è ritrovata unita per piangere una perdita così grande, i fan sparsi per il mondo, continuano a sentire la mancanza dell'energia sprigionata durante i tuoi concerti, delle "vibrazioni positive" emanate dalle tue canzoni. Sono passati 20 anni e sembra ieri. Nella copertina dell'album Rastaman Vibration scrivi: "quello che la vita mi ha insegnato, mi piacerebbe condividerlo con coloro che vogliono imparare..." e di cose da insegnare ne avevi parecchie, basta leggere i testi delle tue canzoni: "...Permetteresti che il sistema ti facesse uccidere tuo fratello, no Rasta no...permetteresti che il sistema ti dominasse ancora, no Rasta no....bene, anche l'uomo più grande è stato un semplice bambino" (COMING IN FROM THE COLD), "Ci rifiutiamo di essere quello che voi vorreste che fossimo, noi siamo quel che siamo, è così che andranno le cose..." (BABYLON SYSTEM), "Guardateli combattere per il potere, non vedono l'ora, così corrompono con armi, pezzi di ricambio e denaro, tentando di sminuire la nostra integrità. Dicono che quel che sappiamo è soltanto quello che ci insegnano, siamo così ignoranti che possono colpirci ogni volta, attraverso la strategia politica ci costringono alla fame, quando devi procurarti un pò di cibo, tuo fratello diviene tuo nemico...." (AMBUSH IN THE NIGHT), "Come sarebbe bello davanti a Dio e all'uomo vedere l'unità di tutti i Rastaman, come è stato detto fate che ciò avvenga..." (AFRICA UNITE), "Non ho catene alle caviglie ma non sono libero, so di essere tenuto in cattività, non ho mai conosciuto la felicità, non ho mai saputo cosa sia la tenerezza, malgrado tutto riderò sempre come un clown e so che nessuno mi aiuterà perchè devo risollevarmi da terra da solo..." (CONCRETE JUNGLE), "Non permettere che ti cambino o che ti rimettano in riga, oh no! Abbiamo una vita da vivere, loro dicono che solo i più forti dei forti sopravviveranno, resta vivo....Il percorso della vita è arduo e anche tu potresti inciampare, così mentre punti l'indice accusatore, qualcun altro ti sta giudicando..." (COULD YOU BE LOVED), "Costruite la vostra prigione, noi costruiamo le vostre scuole, istruzione da lavaggio del cervello per renderci stupidi, con odio rabbioso ricompensate il nostro amore parlandoci del vostro Dio lassù..." (CRAZY BALDHEAD), "Hanno reso il loro mondo così duro, ogni giorno dobbiamo continuare a combattere, hanno reso il loro mondo così duro, ogni giorno la gente muore..." (ONE DROP), "Pensi di essere in paradiso ma vivi all'inferno...solo il tempo lo dirà..." (TIME WILL TELL), e potrei continuare all'infinito....

Nella canzone "I SHOT THE SHERIFF", lo sceriffo John Brown cerca di uccidere tutti i semi che hai piantato prima che germoglino....bè, non c'è riuscito: i "germogli" in giro per il mondo sono davvero tanti anche se i media hanno fatto di tutto per boicottare te e il reggae in generale. Eri un uomo davvero fuori del comune, in un articolo di giornale di vent'anni fà mi ricordo di aver letto un'affermazione di un giornalista che mi è rimasta impressa: "non ci sarebbe stato il reggae senza Bob Marley, mentre ci sarebbe stato Bob Marley senza il reggae, perchè il suo successo era dovuto alla sua personalità...." VERISSIMO!! L'espressione fiera del tuo volto, il tuo sorriso, quella sensazione di sicurezza che trasmetti, sono ingredienti che non ho trovato in nessun'altro personaggio. E chi è andato oltre il musicista, cercando di capire "l'uomo", è rimasto maggiormente affascinato perchè ha scoperto che sei "vero", non sei un semplice cantastorie. Sei diventato molto ricco ma non hai mai vissuto nel lusso, hai preferito condividere le tue ricchezze con i tuoi fratelli, e non ti sei mai reso conto di quanto fossi importante per loro. Nonostante fossi una star internazionale della musica, sei sempre rimasto Bob Marley, quello cresciuto nel ghetto di Trenchtown. Di te sono state dette un sacco di cose, alcune vere, altre false, una cosa è certa, avevi una dote particolare, riuscivi a vedere lontano, sapevi in anticipo cosa sarebbe successo, tante cose che hai cantato, alla fine si sono avverate. In un'intervista dici che "Rasta è il futuro" e non hai sbagliato neanche questa volta. Un mito, un profeta, un amico, non fa molta differenza, questa pagina tributo per esserti riconoscente per tutte le volte che ti ho sentito vicino e per le emozioni che mi hai regalato. La carne muore, lo spirito vive per sempre. Bravo Bob, hai fatto il tuo lavoro e adesso riposa tra le braccia del Padre JAH Rastafari.

- JAH LIVE! -