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george simenon

mtest.gif (136 byte)George Simenon non era francese, ma belga, essendo nato a Liegi il 13 di febbraio del 1903, un venerdì.
Il padre, impiegato presso una compagnia di assicurazioni, era un tantinello superstizioso e fece registrare la nascita il giorno prima.
La madre, invece, figlia di padre tedesco e madre olandese, dovette presto assumere il controllo economico della famiglia, andando a lavorare come commessa.

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Contemporaneamente, il bisogno di entrate, costrinse la famiglia Simenon ad affittare alcune stanze della casa a studenti stranieri, polacchi e soprattutto russi. Fu così che il giovane George si appassionò ben presto ai classici della letteratura russa.
Cominciò, comunque, a lavorare giovane come redattore della Gazette de Liège, occupandosi di cronaca locale, cosa che gli permise di buttare un occhio anche a realtà alquanto differenti da quella della sua famiglia piccolo-borghese.
Nel 1924 cominciò a scrivere, soprattutto romanzi leggeri, avvalendosi di uno pseudonimo.
Il primo romanzo dedicato al Commissario Maigret, uscì, a suo nome, nel 1931 (Maigret e il Lèttone).
Da quel momento, il Commissario parigino, divenne un po' il suo alter ego: il personaggio positivo della sua letteratura.

E insieme al Commissario arriva la Parigi di "ieri", quella degli "chansonnier", delle "brasserie", degli alberghetti di malaffare, dei lungo Senna, delle stagioni, degli Champs Elysées. Ma anche la provincia francese, quella dai colori pastello e dalle tinte fosche, quella dei forti odori.
In questa atmosfera si immerge la profonda umanità di Maigret, che indaga senza indagare, lasciandosi trasportare nelle vicende degli uomini, per scoprire una verità che è sempre la stessa.

Il mondo di tutti coloro che lottano oscuramente contro la propria mediocrità. Un mondo piccolo borghese. o meglio, della piccola gente: di coloro che coprono la maggior parte della terra. L'immensa tragedia di tutti coloro che vogliono migliorare la propria esistenza, che inseguono una vita diversa, per essi un miraggio. E questa corsa qualche volta travolge qualcuno. Basta la perdita del lavoro, l'irruzione improvvisa della sessualità, un viaggio imprevisto, perché una realtà si frantumi, mettendo a nudo una profonda solitudine per paura della quale si commette qualunque cosa: anche un omicidio.

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I ROMANZI ADELPHI


L'
artista è soprattutto un individuo malato, nel migliore dei casi una persona instabile, se dobbiamo credere a quanto affermato dalla medicina (...). Perché, allora, volervi vedere una forma di superiorità? Forse farei meglio a chiedere perdono ai miei simili.

Leggo ogni nuovo romanzo di Simenon ... (Walter Benjamin)


Considero Simenon un grande romanziere, forse il più e il più autentico che la letteratura francese abbia oggi (André Gide)


  ...c'è più poesia nelle straordinarie opere jazz di Kurt Weil o negli straordinari romanzi di Georges Simenon che nella maggior parte dei libri che pretendono di essere libri di poesia perchè sono scritti andando a capo a ogni riga. (Jean Cassou)


Se, comunque, volete approfondire:


 

Maigret a Milano
Servizio fotografico di Emilio Ronchini,
pubblicato su EPOCA n. 378 del 29 dicembre 1957