Per esotismo musicale si intende la particolare tendenza ad avvalersi di spunti presi a prestito da culture musicali diverse da quella della tradizione classico-romantica occidentale. Ciò può avvenire sia tramite l’introduzione di strumenti musicali o timbri caratteristici, sia attraverso la riproduzione più o meno esatta di temi, intervalli, moduli espressivi propri di altri paesi, specialmente se lontani o se ricchi di colore locale.

L’esotismo nella storia della musica ha radici ben lontane. Sin dal XVI-XVII secolo è possibile riscontrare in brani musicali europei lo sporadico inserimento di elementi estranei alla tradizione occidentale. Tuttavia solo intorno a fine Ottocento il fenomeno assumerà una portata più ampia ed al tempo stesso rivestirà nuove interessanti connotazioni.

Allo sviluppo dell’esotismo musicale di questo periodo contribuiscono indubbiamente importanti circostanze politiche, economiche, culturali: è questa infatti l’epoca dello sviluppo dei mezzi di comunicazione, dell’imperialismo coloniale, delle Esposizioni Universali. Grazie a tutto questo insieme di fattori, le culture di popolazioni anche lontanissime e sconosciute si rendono meglio accessibili e dunque in grado di costituire una più precisa materia di ispirazione artistica.

Tuttavia, è da evidenziare il fatto che, nonostante le nuove opportunità, i maggiori musicisti attivi a Parigi tra ‘800 e ‘900 tendano volutamente ad utilizzare elementi "esotici" in modo evocativo e sempre più marcatamente antirealistico. Ciò è comprensibile solo considerando quella particolare dimensione trasfigurata della realtà, che è quella del simbolismo, che, sviluppatosi in questo periodo, propugna la fusione tra pittura, musica, poesia. In un simile contesto anche l’esotismo non può che essere prevalentemente esotismo d’evocazione, così come la ricorrente "invitation au voyage"sarà quasi sempre da riferire a un viaggio essenzialmente interiore.

In questo lavoro si analizza in modo particolare tale "curvatura" del richiamo esotico a cavallo dei due secoli. Nello stesso tempo si sottolinea come l’esotismo non venga più utilizzato, come in passato, solo in qualità di pittoresca citazione, ma anche in funzione di un più o meno radicale rinnovamento del linguaggio musicale.

Il lavoro è suddiviso in tre parti:

PARTE PRIMA

DAL 18° AL 19° SECOLO. SVILUPPO E TRASFORMAZIONE DELL’ESOTISMO MUSICALE

I. Nascita e prima evoluzione del concetto di esotismo

1 L’esotismo nel secolo "dei lumi"

2 Un significativo: Les Indes Galantes di J.Ph.Rameau

3 L’orientalismo. Le Désert di Felicien David: un tentativo di ricostruzione realistica della musica esotica.

 

II. Dopo la battaglia di Sedan: il clima politico-sociale. Colonialismo e nazionalismo

1. L’espansione coloniale francese. Cenni storici.

2. Dal colonialismo all’imperialismo.

3. I musicisti e il colonialismo.

4. Progressiva esasperazione delle tendenze nazionalistiche: il nemico tedesco.

III. Le inquietudini di fine Ottocento

1. Il decadentismo.

2. Il movimento simbolista . Musica, pittura, poesia: "correspondances"

 

PARTE SECONDA

L’ESOTISMO COME FUGA DALLA REALTA’: LO SGUARDO VERSO IL PASSATO

IV. Al di fuori del tempo

1. L’arcadia pastorale.

2. Il mondo dell’infanzia. La fiaba.

 

V. Dal Medioevo al Rinascimento

1. Il recupero del modalismo gregoriano.

2. L’interesse per la polifonia cinquecentesca

 

VI. Il Settecento

1) I valori della classicità.

2) L’esaltazione della tradizione clavicembalistica francese.

3) L’ "Embarquement pour Cythère". Il Settecento riscoperto attraverso la « Fète galante »

PARTE TERZA

GLI ESOTISMI

VII. L’Europa "sconosciuta"

1. L’iberismo.

2. L’influenza della musica russa .

 

VIII. "Dai nuovi mondi"

1. L’Estremo Oriente e la sua apertura all’Europa.

2. Le Esposizioni universali del 1889 e del 1900 a Parigi.

3. L’avvento del jazz.