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Il dossier dell'intelligence britannica sull'arsenale di Bagdad

Blair: "Saddam è un pericolo ecco le prove"

Il parlamento inglese decide sull'attacco militare all'Iraq. Il ministro degli Esteri iracheno: venite pure a controllare

Downing Street ne è convinta e scrive tutto in 50 pagine a disposizione del parlamento inglese: l’Iraq di Saddam Hussein sta preparandosi ad usare la bomba nucleare, senza aiuti esterni ci metterebbe 5 anni, altrimenti anche uno. Non solo: in caso di necessità le forze armate irachene impiegherebbero 45 minuti ad usare ordigni biochimici contro obiettivi nemici.

Dopo tanta attesa Blair ha infatti diffuso il dossier dei servizi segreti che presenterebbe nel dettaglio le potenzialità dell’arsenale iracheno, in forza del quale il premier intende convincere deputati ed opinione pubblica della necessità di sostenere gli Usa nell’attacco militare all’Iraq.

I parlamentari di Westminster hanno in programma una sessione straordinaria decisa proprio per dibattere la crisi con l'Iraq, nel corso della quale esamineranno il dossier del governo britannico.

Il regime "violento e aggressivo" del dittatore, si legge tra l’altro nel documento, ha cercato di ottenere la tecnologia ed i materiali necessari alla produzione di armi nucleari ed ha sviluppato laboratori mobili per uso militare.

In particolare, secondo quanto risulta al governo britannico, il 'rais' iracheno ha già cercato di acquistare "quantità rilevanti" di uranio dall'Africa nonostante l'Iraq non abbia alcun programma civile che potrebbe richiedere l'utilizzo di questo materiale.

 Proprio il dittattore Saddam Hussein è alla guida di questo impero bellico. il dossier precisa infatti che il presidente del paese ha mantenuto l'autorità sulle operazioni di controllo e di comando relative all'uso di armi chimiche e biologiche, costruendo le apparecchiature necessarie per collaudare un missile a media gittata in grado di colpire le basi militari a Cipro.

Infine i servizi segreti di sua maestà sono inoltre convinti che Baghdad abbia mantenuto, contro gli ordini delle Nazioni Unite, fino a 20 missili 'Al-Hussein' a media gittata capaci di colpire Israele, la Turchia e Cipro.

Baghdad è pronta ad accettare la missione degli esperti militari britannici per verificare le accuse del dossier Blair sulle armi di distruzione di massa che l'Iraq avrebbe nei suoi arsenali. Lo ha annunciato il ministro degli Esteri del regime di Saddam Hussein, Naji Sabri all'agenzia egiziana Mena. "Visto che ci sono moltissime prove dell'esistenza di queste armi - ha detto riferendosi alle accuse britanniche - allora noi siamo pronti a consentire le ispezioni degli esperti britannici in modo che possano dire a tutto il mondo dove sono queste armi".

(Pubblicato il 24 Settembre 2002 )

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