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RAPPORTO Ogm: si ammalano i topi

 

Ogm: Monsanto e Pioneer indagate per frode in commercio

 

Sementi di soia e mais dichiarati Ogm free, ma che di free non hanno niente hanno portato il procuratore aggiunto Raffaele Guariniello ha iscrivere nel registro degli indagati i rappresentanti legali di Monsanto Italia e di Pioneer Hi-Bred Italia per frode in commercio.
La denuncia è scattata a seguito dei controlli che il magistrato ha disposto nei laboratori privati cui si rivolgono le multinazionali per certificare la purezza dei prodotti tradizionali destinati mercato italiano.
Sconcetanti le risultanze: un lotto positivo alle analisi viene riesaminato finché non risulta negativo. Per il test, infati, bastano 3000 semi macinati ed è sufficiente cambiarli ad ogni esito che indichi contaminazione di Ogm con le sementi tradizionali. Prima o poi, all’interno dello stesso lotto, salta fuori una composizione compatibile con le richieste del mercato di sementi Ogm free.
Guariniello è però andato a fondo, ha fatto sequestrare partite di sementi presso grossisti o consorzi agrari e dalle analisi sono state riscontrate le contaminazioni di prodotti che risultavano ogm free per le autocertificazioni.
Il passo successivo è stato compiuto presso i laboratori di analisi nei quali è stata rintracciata la documentazione di positività riscontrate ai primi controlli.
Dalle dichiarazioni dei responsabili dei laboratori è poi emerso che è la politica delle aziende a disporre la ripetizione dei test su semi diversi degli stessi lotti.
La normativa italiana prevede da alcuni anni che le sementi Ogm free
siano commercializzate con dichiarazioni delle aziende sulla presenza o meno di organismi geneticamente modificati nelle sementi in vendita. In particolare, il ministero per le Politiche agricole fa sottoporre ad analisi il 20 per cento delle sementi di mais e soia prodotte o importate per essere vendute sul mercato italiano. La procedura dei controlli è stata affidata all’Ente nazionale sementi elette (Ense).
I prelievi di campioni devono essere eseguiti tanto in fase di produzione quanto di stoccaggio prima della fornitura ai grossist
ed i lotti che risultino contaminati devono essere ritirati dalle aziende. Guariniello si è rivolto al ministero per evidenziare i limiti emersi nei controlli:
1)l’80 per cento delle sementi finisce sul mercato con una autocertificazione perché le analisi per le attestazioni non sono affidate ad organismi indipendenti;
2) sono le aziende a fornire i campioni da esaminare;
3) il meccanismo di ripetizione delle analisi è inquinante.

 

(Aggiornato il 27 Maggio 2005 ore 10:00

 

 

Rapporto segreto Monsanto:

si ammalano i topi nutriti con ogm

 

I topi nutriti con mais transgenico soffrono di gravi disfunzioni epatiche e renali. E' questa la notizia bomba pubblicata dal quotidiano inglese The indipendent che ha ricevuto un rapporto segreto della multinazionale Monsanto pubblicandolo in prima pagina con il titolo: Il cibo Ogm fa male ai topi. Cosa può provocare negli umani? Abbiamo diritto di saperlo. Il mais in questione, il Mon 863 che potrebbe presto entrare in commercio in Europa, ha prodotto nei topi da laboratorio reni più piccoli del normale, una diversa composizione del sangue e altre gravi anomalie fisiche.
La Monsanto non aveva mai reso pubblici i risultati della ricerca, ben 1139 pagine,
che descrivono gli effetti della somministrazione di questo tipo di mais ad un gruppo di topi, mentre contemporaneamente ad un altro gruppo di topi veniva somministrato mais tradizionale.
Mentre questi ultimi non hanno registrato alcun disturbo, nel primo gruppo sono emerse serie anomalie genetiche. Proprio in questi giorni l'Unione Europea deve decidere se approvare l'importazione in Europa del mais prodotto dalla Monsanto. La settimana scorsa un voto a livello di commissione ha respinto l'importazione di Mon 863, ma i delegati di dieci paesi europei, tra cui la Gran Bretagna, hanno votato a favore. Ora è probabile che la decisione finale sarà presa a livello più elevato, dai ministri dei venticinque membri Ue. Ufficialmente, la Monsanto rifiuta di rendere pubblico il rapporto perché conterrebbe "informazioni riservate che possono giovare alla concorrenza". Un portavoce della società fa inoltre notare che il Mon 863 "è stato decretato sicuro da nove autorità internazionale nel 2003". Vari esperti non sono tranquilli: "I risultati del rapporto sono estremamente preoccupanti dal punto di vista medico, sono esterrefatto dal numero di differenze significative riscontrate nei topolini nutriti con mais modificato", dichiara Michael Antoniu, specialista di genetica molecolare del Guy's Hospital Medical School. Vyvyan Howard, docente di biologia molecolare della Liverpool University, chiede che l'intero studio condotto dalla Monsanto sia reso pubblico al più presto. La vicenda richiama un esperimento simile condotto sette anni fa dal ricercatore britannico Arpad Pusztai su topi nutriti con patate Ogm: anch'egli riscontrò gravi anomalie genetiche negli animali e, pur essendo un accanito sostenitore del cibo geneticamente modificato, le rese pubbliche. Lo scienziato venne licenziato, criticato aspramente dal governo e costretto da un ordine giudiziario a tacere per mesi sulla sua scoperta.

(Aggiornato il 26 Maggio 2005 ore 10:00

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Ultimo aggiornamento: 30-05-05.

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