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Il Delfino

Il termine di "Mammiferi Marini" è nato per  riunire tutti quei gruppi sistematici di Mammiferi che si sono riadattati  alla vita in mare. Alcuni gruppi hanno mantenuto con il mare un rapporto limitato, periodico, e spesso legato alla ricerca del cibo, e sono rimasti simili ai loro parenti terrestri ; altri, invece, si sono adattati progressivamente ad un'esistenza integralmente acquatica.

http://www.mondodelfino.com/MDprima.htm

 

Delfino:

cetaceo odontoceto (Delphinus delphis) dal corpo allungato nero-verdastro sul dorso, bianco sul ventre, muso con rostro munito di denti. Si nutre di pesci e vive in branchi.

 

 

I delfini sanno parlare anche il dialetto?

Che i delfini sapessero parlare non è ormai una grossa novità, ma che siano in grado di comunicare tra di loro sfruttando anche i "dialetti" questo stupisce anche i ricercatori. "I delfini - ha spiegato Massimo Azzali dell'Ismar, la sezione del Cnr che da molti anni svolge ricerche su tali capacità dei mammiferi - comunicano usando due linguaggi o segnali acustici: i suoni (frequenza (20kHz), detti segnali di vocalizzazioni, e gli ultrasuoni (frequenza tra 20 e 200 kHz), detti segnali sonar o di ecolocalizzazione, che presentano importanti differenze. Le vocalizzazioni sono innate e vengono prodotte in occasione di uno specifico evento e riflettono la reazione 'emotiva' a quello stimolo, come l'aggressività, la paura, il corteggiamento e lo stress. I segnali sonar, invece, e la condivisione di tali percezioni / evocazioni che ne scaturiscono si imparano con il tempo e richiedono che nella comunità si sia formato un linguaggio sonar comune, ovvero una connessione suoni-immagini acustiche che valga per l'intera comunità".

Ed è estremamente probabile che i delfini, per formare un vero e proprio gruppo, una comunità, debbano anche imparare a condividere le percezioni acustiche. "Solo dopo che si sono stabilite relazioni echi-immagini che valgano per tutti i membri della comunità - ha spiegato ancora Azzali - nascono i rapporti sociali. Dai nostri studi risulta che gruppi diversi usino il linguaggio degli echi con modalità diverse. Per facilitare questi meccanismi, madre e figlio hanno un legame molto stretto per due-quattro anni, poi l'insegnamento passa dalla madre al gruppo".

Il baby delfino impara da lei e dagli altri individui del gruppo ad attribuire a un tipo di eco un certo oggetto e a emettere certi tipi di segnali in presenza di oggetti con certe proprietà acustiche, seguendo le convenzioni del suo gruppo. "Questo apprendimento - conclude il ricercatore del Cnr - potrebbe iniziare anche prima della nascita, perché i suoni si propagano quasi allo stesso modo nell'oceano e nel corpo della madre".

 

 

  

 

                  

 

 

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Ultimo aggiornamento: 16-07-05.

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