Le opere

               La critica letteraria

Richard Wagner (Lipsia 1813-Venezia 1883)
 
 
Parallelamente alla critica artistica, Baudelaire ha condotto, dal 1845 alla sua morte, una intensiva attività di critico letterario, musicale e di traduttore. E sempre con risultati a dir poco sorprendenti. Se in campo artistico vanta infatti meriti indiscutibili, che vanno dalla scoperta - difesa di Delacroix e di tutta la pittura moderna alla invenzione di una nuova forma critica, in campo musicale può vantare la coraggiosa difesa del genio innovatore di Richard Wagner, fischiato e vilipeso da pubblico parigino; nella traduzione, la importantissima opera di divulgazione di Edgar Poe (" un vero e proprio monumento artistico eretto in memoria dello scrittore americano" come ha affermato Barbey d'Aurevilly); nella critica letteraria, infine la formulazione di illuminati giudizi su autori contemporanei (Flaubert e Gautier in particolare) che la critica successiva avrebbe pienamente confermato. Già a partire dal 1859 Baudelaire aveva intenzione di radunare tutta la sua produzione di critica letteraria sotto un unico titolo: notizie letterarie (Noticies Littéraires); in seguito mutava il titolo prima in Opinioni Letterarie, e poi in Riflessioni su alcuni contemporanei (Réflexions sur quelquesuns de mes contemporains, 1860) che avrebbe dovuto costituire il corrispettivo "letterario" alle Curiosità Estetiche, e contenere, oltre ai dieci saggi che ancora attualmente vanno sotto questo titolo (su: Victor Hugo, Auguste Barbier, Marceline Desbordes - Valmore, Théophile Gautier, Pétrus Borel, Hégésippe Moreau, Théodore de Banville, Pierre Dupont, Leconte de Lisle, Gustave Le Vavasseur), anche le tre prefazioni scritte per le traduzioni di Poe, il saggio sulla Madame Bovary di Flaumbert e quello su Richard Wagner e il Tannhauser. Baudelaire mutò ancora varie volte la titolazione e la suddivisione dei lavori critici, ma solo dopo la sua morte tutto questo materiale ha trovato una prima sistemazione logica ad opera dei curatori della Edizione definitiva, che raccolsero nel terzo volume, sotto il titolo - abbastanza inesatto - di Arte Romantica (l'Art Romantique), i maggiori saggi di critica letteraria, le Riflessioni su alcuni contemporanei, l'articolo su Wagner e alcuni saggi artistici. Solo dopo la pubblicazione delle Opere Postume, nel 1887 e nel 1908, si è giunti a una nuova sistemazione di questo materiale che attualmente, nella lussuosa edizione delle Opere complete di Baudelaire (Oeuvres complétes de Baudelaire, edizione la Pléiade, 1961, a cura di Y.-C. LE Dantec e Claude Pichois) figura sotto il titolo generico - ma fondamentalmente esatto - di critica letteraria e comprende, oltre alle sopra citate Riflessioni, i seguenti saggi: Le Contes normands et Historiettes baguenaudiéres (1845); Prométhée délivré (1846); Les contes de Champflury (1848); Julies Janin et le Gâteau des rois (1848); Pierre Dupont (1851); De quelques préjugés conteporains (?); les drames et le romans honnêtes (1851); L'école païenne (1852); Notes pour Le Hibou philosophe (?…); Compte rendu de l'Histoire de Neuilly de l'abbé Bellanger (1855 ?); Notes sur Les Liaison dangereuses (1856-57); madame Bovary par Gustave Flaubert (1857); La duble vie par Charles Asselineau (1859); Théophile Gautier (1859); Les Martyrs ridicules par Leon Cladel (1861); Une réforme à l'Académie (1862); L'esprit et le style de Villemain (1862); les Misérables par Victor Hugo (1862); Anniversaire de la Naissance de Shakespeare (1864); Lettre à Jules Janin (due progetti, 1864-66).

LA CRITICA MUSICALE
Ai saggi propriamente letterari si aggiungano generalmente quelle musicali: Lettera a Richard Wagner del 1860 e il Richard Wagner e Tannhäuser a Parigi, l'importantissimo saggio di critica musicale dedicato dal poeta a Wagner nel 1861, per difenderlo ed esaltare la sua musica di fronte alla scandalosa accoglienza fatta dalla critica ufficiale ai primi concerti parigini del maestro.

TRADUZIONI
nel campo della traduzione, oltre alla ponderosa versione delle opere di Edgard Allan Poe (vedi volume Poe, collezione I Giganti), Baudelaire è riuscito a fare ben poco: alcune ballate inglesi e il Giovane incantatore attribuito a Croly, a lungo figurato come opera sua. Si era ripromesso di tradurre il Melmoth di Maturin, libro che lo aveva profondamente affascinato, ma non trovò mai il tempo o l'occasione per mettersi all'opera.

Alla fraternità spirituale e artistica
con Poe, Baudelaire aggiunge una identificazione fisica;
"Attegio il mio volto sul suop" ha scritto nelle sue note;
Alexeieff ha interpretato questa frase
nel celebre manifesto Baudelaire e Poe

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Edgar Allan Poe (Boston 1809-Baltimora 1849)
Gustav Flaubert, Rouen 1821 Croisset 1880
Theophile Gautier, Tarbes 1811  Neuilly-sur-Seine 1872

 

 

 

 

 

 

 

                                

 

 

 

 

 

 

 

 

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