La nuova politica sociale
di Marco Espa 
Candidato nella lista DEMOCRAZIA è LIBERTA'  alle elezioni per il rinnovo del Consiglio Comunale di CAGLIARI

 

Il programma della Coalizione propone, sul tema delle politiche sociali, una nuova frontiera per favorire il miglioramento della qualità della vita dei propri cittadini.

La politica proposta vuole creare una discontinuità con il passato mediante un nuovo metodo di programmazione degli interventi in materia sociale.

L’Amministrazione sarà il "facilitatore" (insieme a tutti i componenti della società civile anche sul tavolo della programmazione non solo della gestione) della rete degli interventi grazie alla nuova legge di riforma dell'assistenza.

Verrà distinta con chiarezza, onde evitare false promesse o speculazioni, la lotta alla povertà, con interventi mirati a favore di chi è realmente in difficoltà rimuovendo le cause del disagio, dai servizi sociali di assistenza e sostegno che vanno garantiti a tutti i cittadini con provvedimenti non monetari ma con servizi di qualità.

Gli amministratori del centrosinistra si impegnano a favorire l’accoglienza e la permanenza sul proprio territorio di tutte le persone deboli, handicappati gravi, anziani non autosufficienti, persone in difficoltà varie ecc., in particolare sostenendo le famiglie con servizi domiciliari di qualità e personalizzati che tra l’altro hanno il vantaggio di favorire opportunità di occupazione dei residenti nel nostro comune.

Secondo la nuova politica sociale, la famiglia, risorsa di Capoterra da sostenere come collante del tessuto sociale, appare titolare di una cittadinanza attiva in quanto realtà solidaristica e non semplicemente somma dei diritti e dei doveri dei suoi singoli membri. Le famiglie, soprattutto se sostenute ed associate, producono benessere che non può essere creato dallo Stato e tantomeno dal libero mercato, in quanto è creato dalle stesse relazioni familiari.

Non parliamo del cosiddetto "familismo amorale", quello che porta a privilegiare i propri interessi personali o dei parenti a discapito del beneficio di tutta la comunità: ma di un nuovo modo di intendere le relazioni all’interno della nostra comunità.

La persona, in qualunque situazione essa si trovi, di disagio, di handicap, emarginato, immigrato, non è più oggetto dei nostri interventi ma soggetto con diritto di cittadinanza e di servizi di qualità, anche grazie alle organizzazioni di auto presenti sul territorio.

La promozione della qualità della vita dei cittadini deve essere l’obiettivo generale dell’amministrazione comunale. E garantendo una qualità della vita migliore per le persone considerate più deboli si garantisce una qualità della vita migliore per tutti.

Le leggi recentemente varate, infatti, riconoscono e valorizzano il ruolo assunto in questo campo dalla società civile (famiglie, organizzazioni di volontariato, cooperative sociali) e ne favoriscono l’operato, in base al principio di sussidiarietà. La collaborazione dell’Amministrazione Pubblica col Terzo Settore garantisce ai servizi sociali, oltre al risparmio economico, un valore aggiunto, in termini di efficacia, affidabilità, tempestività degli interventi e una carica umana capace di promuovere la solidarietà in larghi strati di popolazione.

Per migliorare la qualità della vita bisognerà programmare, insieme agli animatori culturali che operano sul territorio, una nuova stagione di iniziative socioculturali il più possibile continuative (cinema, teatro, musica, ecc.) che considera cura preventiva alle devianze giovanili e alla trasformazione delle nostre località in quartieri dormitorio.

Infine alcuni impegni concreti da svilupare:

- utilizzare le grandi risorse previste dalla " legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali", che favoriscono la permanenza sul territorio delle persone considerate marginali e capillarizzano i servizi, con un principio di sussidarietà orizzontale. Il Comune si impegna a programmare insieme alla società civile, alla popolazione di Capoterra gli interventi sul territorio e i nuovi piani socio assistenziali;

- interventi volti a favorire la permanenza di soggetti deboli nelle realtà familiari, per evitarne la reclusione negli istituti e lo sradicamento dalle proprie comunità, continuando a utilizzare le risorse statali e regionali previste per i comuni dalla L. 162/1998;

- sostenere il lavoro delle numerose comunità di accoglienza, gli affidamenti, le adozioni e tutte le forme comunitarie che permettono l’inserimento delle persone sul territorio;

- sostegno alle autorganizzazioni di servizi da parte di famiglie e associazioni, in sinergia con gli altri attori sociali e con le realta’ del volontariato;

- iscrizione a regime del piano dei servizi sociali, in seguito a concertazione dello stesso tra amministrazione pubblica e società civile ;

- istituzione di una Consulta delle Associazioni del territorio di Capoterra che abbia funzioni sia consultive che propositive nella predisposizione del Piano dei Servizi Sociali di concerto con la Pubblica Amministrazione;

- promozione della solidarietà sostenendo le parrocchie, le associazioni di volontariato, i gruppi spontanei associativi, nelle varie forme possibili, per es.: nella formazione di operatori; favorendo il distaccamento presso di esse degli obbiettori di coscienza; mettendo a disposizione spazi e attrezzature;

-rafforzamento della collaborazione con le scuole per la prevenzione delle tossicodipendenze e del disagio giovanile;

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