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lampada Parentesi

Achille Castiglioni

Architetto e designer. Dopo l'esperienza, dal 1938, con i fratelli Livio e Pier Giacomo (Castiglioni), dal 1968 continua da solo l'attività progettuale, dedicandosi sia al furniture che all'industrial design, progettando, la sedia Tric, (1965) per B&B, la lampada Parentesi con P.Manzù per Flos, 1969, premiata col Compasso d'Oro nel 1979 la serie di tavolini Servomuto (1974) e Cumano (1979) entrambi prodotti da Zanotta e Compasso d'Oro 1981 la lampada Gibigiana del 1980.
Del 1971 l'apparecchio per riscaldamento termoradiante per Perani, i sanitari Aquatonda per Ideal Standard. Nel 1973, con Giancarlo Pozzi ed E.Zerbi, progetta un letto d'ospedale, per Omsa e un sedile per vetture Lancia. Nel 1983 disegna i bicchieri Ovio e Paro per Danese.

Achille ha spesso lavorato con il fratello Piergiacomo Castiglioni. Quasi unici nella capacità di mediare tra un immaginario fantastico e le fredde esigenze del marketing, i fratelli Castiglioni già dagli anni cinquanta progettano oggetti e ambienti, con forme sempre diverse: geometriche o organiche, irreali o rigorosamente funzionali, ma sempre ottenute con una tecnica di "stravolgimento" che ricorda molto le esperienze surrealiste e dadaiste di artisti come Marcel Duchamp. Così, ad esempio, la lampadina per le luci del 1957 ha il globo molto più grande di una normale: obbliga a ripensare l'idea stessa di lampadina e ne suggerisce l'uso libero, senza bisogno del lampadario. La lampada tubino del 1951, è invece un semplice tubo metallico verniciato, piegato a formare base, sostegno e supporto di un altro tubo al neon, primo esempio di applicazione da tavolo di una luce fredda. Non casualmente i Castiglioni sono considerati tra i più grandi designer della luce: la sperimentazione tecnica per loro si unisce sempre a quella formale. Uno degli esempi più famosi è la tojo, vistoso ready-made fatto di un trasformatore (a vista) come base, di un profilato d'acciaio su cui il filo è fissato con anelli da pesca e nastro adesivo e un faro d'automobile per lampada. Fin dalla prima mostra nazionale della radio e televisione del 1947 grandissima importanza ha nel loro lavoro la relazione tra oggetti e allestimenti. Achille Castiglioni definirà l'allestimento come "occasione per verificare a fondo le intenzioni progettuali, studiando da vicino le relazioni con il pubblico, la sua percettività agli spazi, ai volumi, ai colori, alle luci." Diversi oggetti di produzione industriale derivano da queste occasioni: dalla radio phonola con scocca in bachelite del 1938 (progettata da Piergiacomo con l'altro fratello livio e luigi caccia dominioni), alla lampada splugen per l'omonima birreria (oggi distrutta) in corso Europa a Milano, agli sgabelli mezzadro e sella per la storica mostra "nuove forme e colori nella casa d'oggi" tenutasi alla villa erba di Como nel 1957. Arricchiti così di una grandissima esperienza nel rapporto diretto con il pubblico, profondamente impegnati a coniugare espressività e funzionalità dell'oggetto, con il loro lavoro i fratelli Castiglioni hanno "traghettato" il design italiano dalla dimensione dello stile, legato al gusto e al costume a quella del progetto stabile nel tempo. Senza rinunciare alla ricerca sulle tecnologie, i materiali e i processi produttivi essi hanno saputo dare al prodotto industriale significati completamente diversi: ironia, divertimento, ma anche invenzione ed estrema praticità. Per Castiglioni progettare significa inventare "qualcosa che non c'è, per risolvere meglio una funzione" magari già antica.

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