Sandra Mereu
"Solo favorendo lo sviluppo
armonico della persona integrata nel contesto sociale si possono prevenire
le devianze e il disagio nei giovani
Forza Italia mi ha offerto
la possibilità di agire nel sociale in modo più incisivo"
Lei è noto a Sestu e nel circondario
come musicista e apprezzato direttore di banda: una categoria professionale
che raramente si lascia coinvolgere nel turbine della politica attiva.
Come è maturata la passione per la politica e la conseguente scelta
di campo?
Come operatore del sociale prima e in seguito
come docente di musica nella scuola dell'obbligo ho capito l'importanza
di favorire nei giovani lo sviluppo armonico della persona integrata nel
contesto sociale, per prevenire le devianze e altre situazioni di disagio.
Quando F. I. mi ha offerto la candidatura ho pensato che quella sarebbe
stata un'importante opportunità per agire in modo più incisivo
nel sociale dando risposte ai problemi della gente.
Nell'attuale amministrazione provinciale
attualmente riveste la carica di presidente della commissione cultura.
Che idea si è fatto sullo stato dei beni culturali in provincia
di Cagliari?
Intanto ci tengo a dire che aver avuto quest'incarico
è stato per me un vero onore. Comunque è una carica che
ritengo in linea con quelle che sono le mie competenze di operatore sociale.
E' chiaro però che trattandosi di un ambito che abbraccia beni
architettonici, artistici, archeologici, archivi storici e biblioteche,
beni etnografici e ambientali occorre averne una visione ampia e insieme
articolata. L'idea che mi sono fatto sul complesso dei beni culturali
è che siano stati conservati ma poco valorizzati.
Esiste qualche progetto per la loro valorizzazione?
Stiamo mettendo a punto un progetto finalizzato
alla creazione di percorsi culturali e ambientalistici dove il singolo
bene viene fruito in relazione con latri all'interno di un contesto ambientale
e culturale più ampio. Il ruolo della Provincia deve essere quello
di supportare la creazione di questi circuiti attraverso il miglioramento
della rete viaria ma soprattutto attraverso lo svolgimento di un ruolo
di coordinamento tra comuni e di intermediazione tra questi e le istituzioni
di riferimento (Regione, Stato, Comunità Europea) per l'intercettazione
di risorse utili a realizzare centri di servizi culturali collegati a
strutture turistiche (ristoranti, centri di accoglienza, etc.) in modo
da innescare processi economici capaci di creare ricchezza e soprattutto
occupazione. Un po' come avviene in Umbria dove i beni culturali sono
a tutti gli effetti una risorsa economica.
E' noto che in molte parti d'Italia le
politiche del centro-destra stanno puntando alla riduzione delle aree
protette (es. Portofino); Berlusconi è "aperto al dialogo"
con le politiche anti-ecologiche di Bush, mentre in Sardegna si intravedono
nuove colate di cemento sulle coste. In Provincia di Cagliari, dobbiamo
forse attenderci un abbassamento della guardia sul monitoraggio dell'inquinamento
o nel controllo sulla gestione rifiuti?
La politica ambientale della Provincia parte
da un presupposto ben preciso che è quello di salvaguardare il
territorio senza rinunciare a creare le precondizioni per l'accesso, l'accoglienza
e la permanenza di chi vuole visitare il nostro territorio.
Certo, a parole si può dire tutto
e il contrario di tutto ma nella realtà ogni strada che permette
la penetrazione in territori incontaminati, ogni albergo o ristorante
che si costruisce ha un impatto ambientale
..
Se si vuole creare sviluppo, valorizzare
le risorse attraverso il turismo non si può pensare di ottenere
tutto ciò mantenendo il territorio cosi com'è. Siamo tuttavia
contrari alla cementificazione, all'inquinamento e siamo d'accordo che
ogni intervento che comporti una qualche forma di modificazione dell'ambiente
deve essere accompagnato da una valutazione di impatto ambientale per
evitare che si danneggi il territorio e la sua vivibilità. Prova
ne sia la posizione assunta dalla Provincia proprio in relazione al progetto
di costruzione della discarica di Francischettu che in quanto ritenuto
incompatibile con la vivibilità dell'ambiente circostante è
stato fermamente respinto.
Restano le ombre gettate da una certa
politica ambientale di centro-destra considerata da molti poco rassicurante
per il futuro dell'ambiente.
Chi non rispetta le norme per la tutela
dell'ambiente esistenti ne pagherà le conseguenze. Per quanto mi
riguarda posso dire di essere a favore di una politica anti-inquinamento
e anti-impatto ambientale rovinoso per l'ambiente.
Capita spesso di sentirla affermare che
lei stesso e la coalizione che governa la provincia guardate prima di
tutto al bene generale della collettività. Ci risulta però
che siano stati annullati i progetti antidispersione scolastica già
approvati e finanziati dalla passata amministrazione (La Nuova Sardegna,
lunedì 12 marzo 2001) con grave danno per la scuola e quindi per
l'intera collettività. Una nota stonata, non le pare?
La bocciatura dei progetti anti-dispersione
scolastica è la conseguenza di un grave errore fatto dalla precedente
giunta di centro-sinistra che pur avendo fatto tutte le consultazioni,
conferenze e incontri con i preside delle scuole, ha dimenticato che,
per erogare benefici all'esterno, occorre pubblicare un bando per permettere
a tutti di partecipare. Va comunque detto che il progetto generale è
stato salvato in quanto ritenuto valido anche dall'attuale amministrazione.
Molti pensano che si sia trattato di un appiglio pretestuoso, un ostacolo
facilmente superabile considerando le finalità pubbliche di quei
progetti e l'impegno assolutamente gratuito degli insegnanti e dei membri
della precedente commissione
Cosa penserebbe se le venisse negata la possibilità di usufruire
di un beneficio pubblico per mancanza di pubblicità?
Mi dica allora cosa pensa della situazione
politica a Sestu che vede F. I. contemporaneamente al governo del Comune
e all'opposizione? Una schizofrenia che si è andata inasprendo
in occasione delle elezioni politiche: Michele Cossa era il candidato
della Casa delle Libertà ma è stato assordante il silenzio
di alcuni esponenti locali di Forza Italia.
Quello che è successo a Sestu è
stato possibile perché siamo in democrazia e perché il sistema
elettorale consente che nei piccoli comuni si possano costituire liste
civiche senza vincoli di partito. Per quanto mi riguarda ho seguito con
coerenza la linea del coordinatore di F. I. fin dall'inizio. Ritengo comunque
che se ci fosse stato maggiore sostegno da parte dei vertici del partito
regionale questa anomala situazione non si sarebbe mai venuta a creare.
Invocare l'intervento dall'alto significa
anche ammettere l'incapacità del coordinatore locale a tenere unite
le forze che si identificano in quel partito. Mi dica almeno se si è
pentita della scelta fatta.
La mia scelta di coerenza col coordinatore
Mura non era dettata solo da fedeltà politica ma partiva dalla
valutazione delle sue capacità politiche unite alla grande determinazione,
doti queste che sta confermando nella dura battaglia contro l'attuale
maggioranza insieme ad Antonello Perra, mio fratello.