Sabato 2 e domenica 3 Giugno nei locali dell'oratorio
di Nostra Signora delle Grazie la compagnia teatro Das ha rappresentato
il dramma di Diego Massa "Pablo e Paolo".
Otto giovani ragazzi si sono calati con grande partecipazione, nel clima
coinvolgente del Cile degli anni 70, nel momento in cui il colpo di stato
del generale Pinochet, posa fine, brutalmente all' avventura politica
di Salvator Allende.
Se c'è un modo utile per imparare la storia, quello escogitato
da Diego e da i suoi ragazzi è senz' altro efficace.
Per scrivere il testo hanno dovuto documentarsi su un'altra realtà
difficile e lontana anni luce dalla loro; ciononostante sono riusciti
a cogliere le ansie e le paure di quei giovani che, trascurati dagli ideali
di liberta e giustizia, hanno messo in gioco la loro stessa vita pur di
riportare nel loro paese la democrazia.
Già, a scuola si parla spesso di guerre e di giustizie, di libertà
è democrazia ma fare propria queste esigenze, anche se solo per
una trasposizione scenica, è tutt' altro cosa.
La scena scarna e la profondità della voce narrante di Sergio Murru
hanno costretto gli spettatori a concentrarsi sui dialoghi e sull' atmosfera,
per cogliere il dramma di quei giovani studenti che finirono per allungare
L' interminabile fila dei Desaparecidos cileni.
Così con pochi mezzi, ma con grande dispendio di energie, Annamaria
Atzeni, Annalisa Anselmo, Carla Annis, Giusi Sanna, Laura Paita, Nicola
Cabras, Roberto Ledda e Rossana Biella ci hanno offerto una significativa
occasione per riflettere sulle storie e sul destino degli uomini.