Campanile Alto

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Campanile Alto (2937m)

Via Paulcke: III, disl. 200m, svil. 280m

 

Maciej Bak e Valerio Bozza, 31 luglio 2002.

Le previsioni sono cattive, ma il tempo all’alba è eccezionale. Confortati da Claudio, il gestore del rifugio Pedrotti, decidiamo per il Campanile Alto. Usciamo alle 6h40 e percorriamo la Via delle Bocchette, una ferrata con tanti corrimani sulle cenge esposte e con qualche scaletta. Alla bocchetta del Campanile Basso siamo estasiati salla superba guglia e studiamo la via normale, progettando di percorrerla nei giorni seguenti.

Alla Bocchetta della Sentinella arriviamo alle 8 e cominciamo subito ad arrampicare su facili roccette all’interno del Camino Bettega, che è una profondissima gola che sale verso la cima sud del Campanile Alto. Dove diventa più difficile ci incordiamo e parto io da primo. Supero il primo passaggio e salgo per un caminetto a sinistra fino ad un intaglio che si affaccia sulla parete sud. Maciej mi raggiunge ma capiamo di aver sbagliato via!

Scendiamo in doppia di nuovo nel camino Bettega mentre le nuvole si accumulano, la roccia è gelida e mi viene voglia di tornare al rifugio. Maciej insiste per continuare e supera un altro paio di risalti all’interno della gola. Lo raggiungo e da primo raggiungo un altro intaglio a sinistra. Questa volta è quello giusto, segnato da un ometto, e possiamo finalmente affacciarci sulla vertiginosa parete sud, che dà sul Campanile Basso.

Maciej parte per la famosa traversata della via Paulcke, su 500m di parete a picco. È davvero entusiasmante: sentiamo di fronte le urla delle cordate impegnate sul Campanile Basso. Conclusa la traversata, non mi sento di andare da primo e Maciej continua verso l’alto leggermente verso sinistra. Questo tiro mi sembra micidiale, in leggero strapiombo devo traversare da secondo con il friend 5m a sinistra e lo zaino in spalla. Comunque passo, e il tiro successivo, più facile, ci porta sul terrazzino della cresta ovest. Ormai è fatta!

Maciej risale il canalone e poi gli ultimi metri per la cima sud (14h00). Ci sono le nuvole ma è bellissimo. La cima nord è di forse un metro più bassa della nostra ed è separata da noi da un intaglio di venti metri, partenza del Camino Gigante.

Scendiamo arrampicando per la via normale, attraversiamo il Camino Gigante e facciamo le doppie nella via normale. Comincia a piovere e le corde si bagnano. Cerchiamo di essere più veloci possibile e dopo 4 doppie siamo sulla Bocchetta Bassa degli Sfulmini. Però le corde non si sfilano dalla sosta e dobbiamo lasciarle li’ per tornare il giorno dopo a prenderle. Tutti inzuppati, scendiamo per la via delle Bocchette, diventata viscida. Poi smette di piovere e alle 17h20 siamo al rifugio.

La Paulcke è una via tosta, che mette alla prova psicologicamente. Meno male che il temporale è scoppiato mentre eravamo alla fine della discesa. Ritirarsi dalla via Paulcke sarebbe stato problematico dopo il traverso sulla parete sud.

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