Cima Piccola

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 Cima Piccola di Lavaredo (2857m)

Via normale: IV, disl. 300m

 

Valerio Bozza e Siro Liberatore, 8 agosto 2002.

Approfittando del bel tempo, dopo la Cima Grande, affrontiamo la Piccola. Partiamo alle 6h40 in una processione di cordate. Risaliamo il ghiaione e invece di attaccare subito le rocce, risaliamo il canale ghiaioso che divide la Cima Grande dalla Piccola. Attacchiamo alle 8 di fronte alla Normale della Grande. È un po’ più franoso, ma si passa.

Procediamo di conserva e raramente metto delle protezioni. Un boato spaventoso ma cortissimo ci blocca per un attimo: forse una frana nel canale. Seguendo gli ometti, risaliamo tutto lo sperone sud-ovest fino ad una sosta in una grotta. Da qui procediamo in cordata.

Risalgo un camino in diagonale verso sinistra fino ad un terrazzo. Continuo a sinistra sul terrazzo... anche troppo, visto che arrivo allo spigolo della parete ovest, sulla linea di discesa. Sarei dovuto partire prima verso l’alto, ancora sulla parete.

Nonostante l’errore, risalgo il diedrino sopra di me con qualche passaggio più impegnativo. Il tiro successivo comincia con un diedro strapiombante che mi impegna a fondo. Invece di un IV tranquillo, mi ritrovo su un VI grado, ma si passa.

Arriviamo alla comoda selletta tra cima e anticima. Da qui contempliamo i tre camini che arrivano in cima. Il nostro è quello centrale. Lo raggiungiamo con due tiri facili. Il camino è molto lisciato, ma non è difficile. Alla fine siamo in cima alle 11h30. Il panorama è stupendo e la giornata è bellissima. Ci sono innumerevoli cordate dappertutto, anche fuori via. Alcune fanno cadere massi.

Dobbiamo attendere un’altra cordata prima di scendere. Con due doppie siamo alla selletta e da qui, con sette calate di varia lunghezza, arriviamo esattamente sulla Forcella di Cima Piccola. Scendere arrampicando dalla forcella non è banale, ma alla fine usciamo sul ghiaione e correndo torniamo al rifugio.

Bella scalata, più divertente della Cima Grande. Anche qui c’è qualche problema di itinerario. Il camino finale è reso un po’ più difficile dal fatto di essere lisciato. Di certo, le Tre Cime di Lavaredo sono un ambiente severo che non va preso sotto gamba, nonostante l’apparente facilità delle vie normali.

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