Il nome , che è tutto un programma. Prima di assumere l’odierno nome di Calabria, la regione nel succedersi degli antichi tempi venne chiamata ,in primo momento, Hesperia dai Greci orientali per il fatto di essere una regione posta geograficamente all’occaso, dal punto di vista della loro osservazione. Dall’intonazione si capisce che è una denominazione suggerita agli osservatori greci dalla suggestione esercitata da questa terra, alla quale i naviganti di quella nazione che veleggiavano verso occidente, erano attratti guardando quelle montagne dietro le quali vedevano tramontare il sole ed appariva loro come un miraggio, reso suggestivo nelle notti dal fiammeggiare di tanti vulcani. Poi venne detta Ausonia, da Ausone figlio di Ulisse. Non per niente molti episodi dell’Odissea si svolgono nelle nostre contrade. Quindi Italia_Morgete una denominazione composta aggiungendo al nome di Italo , re buono ed amato, quello del Figlio di lui, Morgete. In seguito, essendo divenuto inviso il nome di quest’ultimo, venne chiamata semplicemente Italia: ed italioti i suoi abitanti.
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Nell’epoca del suo maggiore splendore assunse il nome di Magna Grecia per la magnificenza delle sue città e l’eccellenza della sua civiltà, che suona come una qualifica ad essa attribuita dai Greci d’Oriente che riconoscevano la loro patria essere, al confronto, una Grecia minor. L’attuale denominazione di Calabria mette in risalto la grande abbondanza di cose buone e necessarie che essa produce per la vita degli uomini: e risulta dalla combinazione di due vocaboli greci: Calos, che significa buono e Brjio, che significa emanare, scaturire.
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Eccellenza della Scuola Italica. Una prima notazione riguarda la concezione di questa scuola, una scuola sui generis che assegnava al momento didattico il ruolo di propulsore dello sviluppo civile. IN pratica, presso quelle repubbliche, non ci è dato riscontrare alcuna separazione tra il comparto scolastico vera e propria e la più ampia vita civile: tutto l’ordinamento politico e sociale si presenza come effetto e risultato dell’elaborazione della scuola italica. A differenza degli altri movimenti culturali precedenti e successivi, ben noti nella storia antica,il suo metodo mirava a legare la dottrina da essa elaborata con la vicenda umana di tutti gli uomini e fornire a questi il modello di vita da realizzare in concreto. |
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Una caratteristica dell’insegnamento pitagorico, che poi è il segreto del suo successo, era quello di far dipendere la validità delle sue affermazioni, non tanto da ragionamenti teorici , ma dalla bontà ed efficacia che ne seguiva in sede di applicazione pratica. Per questo ogni principio culturale
era collegato ad un precetto
morale ; accanto alla filosofia , stava la politica, la norma di vita, il
costume. Di conseguenza, la società propugnata dalla Scuola Italica era quel tipo che osservava il sistema di privilegiare le virtù ed i meriti delle persone. |
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IL metodo
della gentilezza. Il suo insegnamento, oltre che diffondere le utili verità e dare ottimi cittadini allo stato, tendeva anche ad affratellare i popoli e pacificare gli animi discordi delle varie repubbliche. Questa forte tensione morale ispirava anche un particolare modo di comportamento , per cui la gentilezza dei modi divenne un’altra caratteristica di quella scuola.In effetti non si trattava di pura formalità, ma osservanza del principio, di carattere generale, secondo cui “chi vuole essere utile al popolo , deve guadagnarsene il cuore , perché tutto quello che non piace , non può essere udito; e ciò che non si ode non viene in conto alcuno a persuadere”, così dicevano i pitagorici. |
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E Pitagora stesso considerava metodo odioso e indegno della natura umana quello che usava un comportamento ruvido e duro nei rapporti sociali. Per questo si meritò dagli antichi le definizione di Legislatore dell’amicizia e della gentilezza. La gente Emilia, una progenie tanto importante nella società romana, proprio perché praticava il metodo pitagorico ,venne indicata con questo nome, che in greco significa gentilezza. |
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Società
ginnasiarca. Era una forma di società , quella ginnasiarca, unica
nel suo genere, in seguito mai più sperimentata ; e
così venne detta perché al centro delle strutture dello Stato era
posto il Ginnasio che, pur essendo per sua natura un elaboratore di
cultura, era in quella società considerato alla pari di un vero e proprio
organo costituzionale dello stato. Nel processo
formativo delle leggi esso rappresentava il momento culturale,la
sede dove venivano elaborate le varie proposte, che poi passavano
al vaglio del Sinedrio per una valutazione politica ed infine
sottoposte all’approvazione del Senato.
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