La didattica della FIAS
trae le prorpie radici dalla storia della subacquea italiana
che è stata tra le prime al mondo
E sulle basi di un'esperienza trentennale, si è adeguata
ed aggironata ai più moderni sistemi pedagogici, potendo
vantare oggi una serie di sussidi didattici strutturati in modo
da consentire un apprendimento graduale e gradevole delle problematiche
dell'immersione subacquea ... "mediterranea" che nessuno
ci può insegnare, e che pochi sanno fare.
Noi conosciamo a fondo il mare
e quindi sappiamo esattamente cosa si deve insegnare per immergersi
nel Mediterraneo.
E chi sa immergersi nel Mediterraneo lo sa fare in qualsiasi
altro mare del mondo.
Ed è per questo che amiamo definire la nostra "didattica"
Potete ordinare i seguenti libri
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CORSO BASE AUTORESPIRATORI AD ARIA
Il nuovo testo per il corso BASE autorespiratori ad aria. Il
nuovo libro è stato redatto tenendo conto delle ultime
novità in campo subacqueo per dare al neofita quella
preparazione necessaria ad instradarsi nel migliore dei modi
nel mondo delle immersioni nel Mediterraneo.
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M.
Barberini - O. Martinelli - C. Menotti - E. Milan
MANUALE FEDERALE F.I.A.S.
Questo Manuale d'Insegnamento della FIAS è frutto di
profonda meditazione perché realmente non vuole essere
una esibizione di nozioni, anche se aggiornate e proposte in
una articolazione logica degli argomenti più o meno pregevole.
Questo manuale non è fatto per divertire e, anche se
ciò può sembrare un paradosso, non è fatto
per insegnare.E' fatto per guidare il docente e il discente
nei sentieri obbligati della materia, secondo itinerari funzionali.
Sarà compito dell'Istruttore illustrare all'allievo i
panorami che da quei sentieri si possono vedere, e l'allievo
nel percorrere da solo quei sentieri ritrovare quei panorami
e, perché no, allargarli. E' un metodo che consente all'istruttore
di personalizzare l'insegnamento e agli allievi di personalizzare
l'apprendimento, senza niente togliere alla ineluttabilità
dei principi della fisica, della anatomia e della fisiologia
e della tecnica, che sono la polimorfa e affascinante materia
delle discipline subacquee.
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CORSO ESTENSIONE AUTORESPIRATORI AD ARIA
Con questo nuovo libro di testo per il corso ARA ESTENSIONE
la fias si prefigge di portare all'ultimo grado di apprendimento
l'allievo formando a tutto tondo per poter affrontare anche
le immersioni più profonde (-40mt.) consentite dalla
subacquea ludico sportiva
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MANUALE
OPERATIVO ISTRUTTORI
In questi anni si è constatata la forte valenza del
Manuale Operativo Istruttori quale strumento di supporto per
le attività di formazione pratica degli allievi nei corsi
didattici.
La sua introduzione nell'insegnamento oltre ai benefici indotti
nel metodo ha fatto sì di ottenere resa in immagine.
testi didattici
dei corsi di specializzazione
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IMMERSIONI
NOTTURNE
F. Torreggiani
L'immersione notturna è una di quelle affascinanti esperienze
che arricchiscono il bagaglio di ogni sub ed ampliano la conoscenza
dell'ambiente marino. Deve però essere praticata con
particolare attenzione osservando quanto più possibile
le regole ed i consigli che cercheremo di esporre.
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PRIMO
SOCCORSO CON OSSIGENO DEGLI INCIDENTI DA DECOMPRESSIONE
P. Longobardi
Trasporto dell' ossigeno e dell'anidride carbonica nel sangue
e nei liquidi corporei..
Gestione del primo soccorso per gli incidenti da attività
subacquea ...
Gestione delle vie aeree ...
Come praticare in sicurezza l'ossigenoterapia ...
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IMMERSIONI
SUI RELITTI
G. Escuriale
L'esplorazione di un relitto è sempre un momento significativo
nell'attività di un subacqueo. E' questa un'esperienza
che unisce alle sensazioni emotive già conosciute, un
sottile stato di melanconica tristezza, poiché non si
può non pensare al dramma che ha accompagnato l'affondamento.
Molti di questi affondamenti parlano di paura, di eroismi, di
uomini che sono scomparsi. Non dimentichiamolo!
Con questo libro di testo vengono messe sotto la lente tutte
quelle notizie, informazioni e normative relative alle immersioni
sui relitti, nonchè le tecniche di ricerca e di immersione.
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RICERCA E RECUPERO
F. Torregiani
Il libro di testo per l'omonimo corso di specializzazione indirizzato
alla ricerca in mare di relitti o quantaltro e al relativo recupero
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SPELEOLOGIA
MARINA
Fabio Barbieri
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NITROX
- immersioni con miscele arricchite di Ossigeno
Fabio Barbieri
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GUIDA ALLA BIOLOGIA MARINA DEL MEDITERRANEO
C.Cerrano - M. Ponti - S. Silvestri
Lo scopo di questo bellissimo libro è quello di fornire
al subacqueo che si accosta per la prima volta alla biologia
uno strumento utile alla conoscenza delle principali caratteristiche
degli organismi marini e dell'ambiente che li ospita, nel nostro
caso il Mediterraneo. All'interno sono trattati alcuni elementi
generali di biologia marina, con riferimento alle specie più
comunemente osservabili durante le immersioni; è quindi
trascurata tutta quella parte di organismi che sono invisibili
ad occhio nudo o raramente visibili alle quote di profondità
più consuete per immersioni sportive. Il libro è
corredato di un'interessante CD-rom ricco di fotografie e collegamenti
multimediali
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MUTE
STAGNE
G. Barbero - R. Comaglia - P. Ferrero
I subacquei di una volta erano considerati degli atleti con
allenamenti rigorosi e alla ricerca di prestazioni fisiche sempre
migliori. Questo considerarli degli atleti aveva portato a pensare
che fosse necessario sopportare dei grossi sacrifici per essere
considerati come tali e quindi era normale patire il freddo
in quanto ciò era considerato formativo dal punto di
vista mentale e fisico. Le disponibilità medie economiche
erano limitate quindi si reputavano indispensabili solo le attrezzature
principali quali bombole, erogatore, pinne e maschera, le mute
erano già qualche cosa in più, qualcosa di non
necessario e non assolutamente indispensabile soprattutto perché
molto costose. Ora i tempi sono cambiati e gli studi condotti
hanno dimostrato che sottoporre il corpo umano ad uno shock
termico è estremamente pericoloso e può rendere
nulla qualsiasi programmazione preventiva; inoltre le maggiori
possibilità economiche fanno si che quello che un tempo
era considerato superfluo sia oggi considerato assolutamente
necessario. Queste stesse possibilità economiche permettono
a molti subacquei di poter svolgere la loro attività
non solo durante la stagione estiva ma bensì durante
tutto il periodo dell'anno. Inoltre si è sviluppato in
molti subacquei il desiderio di affrontare nuove esperienze
più impegnative quali le immersioni nei laghi in altitudine
o addirittura sotto il ghiaccio. Per il corpo l'immersione in
acqua significa una dispersione di calore che in questo caso
è molto maggiore rispetto alla dispersione di calore
che normalmente si ha in aria (la dispersione di calore in acqua
è 25 volte maggiore di quella in aria) quindi l'esposizione
al freddo corrisponde ad un maggior consumo di energia ad una
maggior fatica, e ad un maggior consumo di aria, ad una minor
capacità lavorativa e in ultima analisi ad un minimo
divertimento con un massimo pericolo. L'uso della muta stagna
permette al corpo di non disperdere il calore che normalmente
si disperderebbe in una immersione eseguita con una normale
muta umida......
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IMMERSIONI
IN QUOTA
P. Mulé
Nell'era in cui viviamo, sempre più dominata dall'elettronica,
trattare l'argomento sulla programmazione delle immersioni in
atmosfera rarefatta può sembrare ormai superato.Giorno
dopo giorno assistiamo ad un uso sempre più massiccio
dell'elettronica in campo subacqueo. Le strumentazioni, sempre
più nuove e più sicure, si stanno espandendo rapidamente
sul mercato, prendendo il posto di quelle tradizionali. Ormai
siamo in presenza di veri e propri Computer in grado non solo
di eseguire automaticamente tutti i calcoli necessari per compiere
un'immersione, ma anche di visualizzare il risultato di questi
calcoli fornendo, nel contempo, altre informazioni supplementari.
Quasi tutti gli strumenti presenti sul mercato sono anche in
grado di fornire, oltre i dati per le immersioni compiute in
mare, anche tutte le informazioni necessarie per effettuare
immersioni in altitudine; infatti questi strumenti sono stati
programmati per sentire il valore della pressione atmosferica
adattando tutti i calcoli e le relative penalizzazioni a questo
valore. Da ciò si può ben capire che questi strumenti
sono in grado di sollevare il subacqueo dal dover effettuare
calcoli matematici che, proprio nel caso delle immersioni in
quota, possono essere lunghi e difficoltosi. Alla luce di tutto
questo, la cosa che bisogna mettere in evidenza è che
il più delle volte l'aiuto che ci viene dato dal progresso
tecnologico si rileva, poi, un'arma a doppio taglio. Le potenzialità
e l'aiuto che queste strumentazioni possono fornire al subacqueo
sono ormai conosciute anche da chi si è appena avvicinato
allo Sport subacqueo ed il pericolo più grande è
rappresentato dal fatto che proprio i più giovani ed
inesperti, quelli che hanno bisogno di crearsi un solido bagaglio
tecnico che gli permetta di cavarsela in situazioni di emergenza,
sono poi i primi che, affidandosi ciecamente allo strumento
tralasciano, sino a dimenticare, lo studio della programmazione
e dei calcoli necessari utilizzando le tabelle. Il compito di
questa trattazione è proprio quello di arricchire la
conoscenza tecnica dei subacquei. Trattando l'argomento delle
immersioni in quota, ho cercato di dare la spiegazione teorica
di tutti i fenomeni che intervengono nell'esplicare tale attività,
procedendo poi al calcolo pratico di tutti i tipi di immersione
che è possibile effettuare in altitudine
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IMMERSIONE
SOTTO IL GHIACCIO
B. Colin
L'immersione sotto il ghiaccio è una affascinante esperienza
ancora poco conosciuta e praticata, data la sua particolarità.
Con questo corso la nostra Federazione ampia le possibilità
di scelta tra le numerose specializzazioni. Per la stesura del
testo, il CTN si è avallato del contributo determinante
della Scuola Federale di Bolzano - Brunico, data la straordinaria,
competenza che questa sezione può vantare, unica in Italia,
nell'organizzazione e nella gestione di questo tipo d'immersione.
In questo corso vengono approfonditi tutti gli argomenti necessari
per affrontare con la massima sicurezza e tranquillità,
trasformandola in un'esperienza che, con le dovute precauzioni
e conoscenze, può diventare alla portata di tutti. E'
qusto un modo diverso e suggestivo di andre sott'acqua, un'occasione
che contribuisce ad arricchire in modo unico il bagaglio di
esperienze di goni sub. Il nostro intento e augurio è
che questo tipo di immersione non rimanga privilegio di pochi,
ma che molti possano godere delle suggestioni provate nell'osservare
le bolle d'aria frangersi contro il tetto di ghiaccio, in un
ambiente di grandi bellezze naturali.
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ARO
- TECNICA E FISIOPATOLOGIA DELLE IMMERSIONI CON AUTORESPIRATORE
AD OSSIGENO
L. Vidussi - O. Martinelli - G. Mazzer G. Cappelletto - G.
Escuriale
Il primo autorespiratore ad O2, fu realizzato nel 1911 da Sir
Robert Davis, ed immesso sul mercato nel 1922 dalla Siebe-Gorman.
Nel 1930 lItalia ne acquista il diritto di fabbricazione
e nel 1936 gli Ufficiali del Genio Navale Tesei e Toschi ne
studiano lutilizzo a scopo bellico, dato che in precedenza
era prevalentemente utilizzato per consentire luscita
degli equipaggi dai sommergibili affondati. Nella seconda guerra
mondiale lA.R.O. trovò un larghissimo utilizzo
da parte degli Incursori della Marina Militare Italiana nelle
loro azioni contro navigli avversari. I mezzi dassalto
S.L.C. (Siluri a Lenta Corsa), denominati "Maiali"
erano guidati, o meglio, cavalcati, da sommozzatori equipaggiati
con A.R.O.; gli uomini "Gamma", che utilizzavano altri
mezzi leggeri per rimorchiare esplosivo, utilizzarono anchessi
lA.R.O. Gli Incursori della Marina Italiana delle due
specialità furono maestri ad alleati ed avversari, e
le loro imprese appartengono alla storia. Dopo la guerra, cessato
il veto del segreto militare sullA.R.O., i cacciatori
subacquei fecero proprio lutilizzo sia di questo autorespiratore,
sia delle pinne; ma, mentre luso delle pinne non poteva
che portare giovamento, luso improprio dellA.R.O,
da parte di subacquei improvvisati, provocò parecchi
incidenti mortali, dando conseguentemente ingiuste colpe ad
uno strumento che in realtà non ne aveva. Come molte
altre invenzioni, lA.R.O., è nato da unesigenza
militare, in questo caso quella di avere un autorespiratore
che non segnalasse in superficie, con una continua emissione
di bolle o simili, la presenza di un sommozzatore.
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APNEA
G. Ridulfo
L'immergersi in apnea rappresenta ancora oggi il primo modo
con cui si stabilisce un rapporto con ciò che sta sott'acqua.
I polmoni sono il primo serbatoio, quello più a portata
di mano e naturale dove immagazzinare aria per il tuffo. L'apnea
è quindi il modo più antico che l'uomo ha trovato
per cacciare sott'acqua ed esplorare un vastissimo mondo sconosciuto.
Ci piace pensare che già nei primi villaggi palafitticoli
insediati sulle rive dei laghi, quando cadeva un prezioso oggetto
in acqua ci fosse stato chi istintivamente si tuffava annaspando
per tentare uno dei primi recuperi subacquei della storia. All'apnea
è quindi legata l'estrema fisicità dell'atto,
una ritualità antica che ha spinto sempre più
l'uomo verso un rapporto con se stesso che talvolta pare contro
natura. L'atto stesso di trattenere il fiato, di spostarsi in
una atmosfera così densa come l'acqua, per molti è
infatti una vera sofferenza, fonte di sforzo e di paura. E'
chiaro che immergersi in apnea, ricavarne piacere, armonia,
impegno psicofisico equilibrato non è qualcosa che avviene
spotaneamente ma solo attraverso l'apprendimento di tecniche.
Due fattori concorrono alla creazione del subacqueo: il primo
è l'esperienza e l'apprendimento delle tecniche idonee,
il secondo è quel quid di subacquacità innata
che magari è assopito nel profondo di molti. In generale
si può dire che tutti possono fare apnea ma molti meno
si divertono e si appasionano a farla. Nell'apnea si può
passare da una esperienza minimale e relativamente poco impegnativa
come trattenere il fiato guardando il fondo dalla superficie
dell'acqua, alla vera e propria immersione che tutto coinvolge
e che comporta preparazione e motivazioni del tutto diverse.
Bisogna quindi considerare anche i fattori soggettivi che dipendono
in buona parte dalla personalità di ognuno. Così
una immersione a -5 m può essere già sufficientemente
appagante ed ansiogena per un neofita, un fobico, o ansioso
non competitivo; oppure essere del tutto insufficiente per un
neofita competitivo, un insicuro mascherato, un carattere dominante
aggressivo ecc. Quindi ha grande importanza oltre al corretto
apprendimento degli aspetti tecnici (respirazione, economia
dei movimenti ecc.), anche il rapporto con l'istruttore che
può essere decisivo nel futuro sub apneista, e l'pprofondire
la conoscenza di sè, delle proprie spinte, paure, limiti.
Per tutte queste ragioni l'immersione in apnea è affascinante
e piena di segreta poesia, ma impone all'individuo un isolamento
in un ambiente potenzialmente ostile. Per godere a pieno del
piacere dell'apnea bisogna che sia piacevole e per fare questo
occorre allenamento e dominio dll'acqua in modo che ogni gesto
sia completamente automatizzato laciando liberi i nostri sensi
di captare ogni sensazione. Per prolungare l'apnea il pimo errore
da evitare è quello di lottare contro i secondi che passano;
appena c'è conflitto si verifica una contrazione psicofisica
che provoca effetti contrari a quelli ricercati. Bisogna lasciarsi
trasportare dal flusso degli eventi in totale rilassamento,
bisogna trattenere il fiato senza pensarci e lasciare che le
richieste di aria dell'organismo si manifestino snza provocare
costrizioni. Oltre alla autocoscienza in senso psicologico,
l'apnea permette ai medici uno studio "sul campo"
di come si comporta l'organismo sottoposto ad alte pressioni.
E' noto che agli albori dell'attività subacquea i fisiologi
sostenevano che l'uomo non potesse scendere al di sotto dei
30 metri in quanto che il volume polmonar non dovrebbe scendere
al di sotto del volume residuo (per es. con una capacità
vitale di 61 il volume residuo è di circa 1,5; a 30 metri
il volume polmonare iniziale sottoposto a 4 Ba diventa 1,5,1).
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ACCOMPAGNATORE
SUBACQUEO
M. Levrini
La funzione dell'Accompagnatore subacqueo, come dice il termine
stesso, sarà quella di mettere a disposizione la propria
esperienza e la conoscenza dell'ambiente sottomarino per condurre
in immersione un gruppo di subecquei, brevettati e relativamente
autonomi, che si affidano espressamente a lui per effetuare
un'immersione piacevole e sicura. L'obiettivo di questo brevetto
sarà quindi di fornire le nozioni e la preparazione necessarie
ad operare in modo professionale, anche al di fuori delle strutture
federali; tipicamente nell'ambito di un Diving, ma anche all'interno
di un circolo, quale indispensabile supporto alle immersioni
non didattiche organizzate nella normale attività sociale.
Le finalità di questo brevetto superano l'ambito dell'immersione
sportiva tra amici e sono rivolte a sviluppare una funzione
professionale, individuale o inserita in una struttura, per
fornire un ben determinato servizio. Se si offre un servizio,
questo dovrà essere soddisfacente altrimenti diventa
inutile