LE ORIGINI / LA LEGGENDA
Nella notte scura che avvolge il porto di Alessandria
d'Egitto, un uomo sta nuotando a pochi metri dalla corazzata
Vailant. Una sentinella sulla prua lo nota ed esplode
contro la sua sagoma indistinta una raffica di mitra.
Subito si accendono mille riflettori che illuminano
a giorno il porto egiziano. Nell'aria risuona lacerante
l'urlo di mille sirene mentre vengono messe in a cqua
moto-barche cariche di uomini armati. La caccia è
breve. Sulla coperta della Vailant, ancora gocciolanti
d'acqua, giungono due uomini, le nere tute di gomma
sono sporche di nafta. Il loro abbigliamento, in quel
19 dicembre 1941, lascia ormai pochi dubbi agli inglesi.
Spogliati dei loro indumenti d'assalto, i due rimangono
con le tute di bordo della Marina Militare Italiana.
Il tenente di vascello Luigi Durand De La Penne e il
capo-palombaro Emilio Bianchi vengono rudemente interrogati
ma si rifiutano di fornire particolari sulla missione
loro affidata.
Gli inglesi sono a conoscenza dell'audacia degli incursori
italiani che hanno soprannominato frogmen, "uomini
rana" per le pinne che indossano, allora un segreto
militare. Non riuscendo a far parlare i prigionieri,
decidono di rinchiuderli sotto la linea di galleggiamento
della nave, nella posizione più adatta per essere
investiti dall'esplosione della carica che, gli inglesi
lo sanno, De La Penne e Bianchi hanno piazzato sotto
la Vailant. Alle 6,15 con cronometrica puntualità,
l'esplosione. La nave sussulta, si piega sulla sinistra,
gravemente danneggiata si corica un po' sbandata sul
fianco. De La Penne, frastornato ma ancora vivo, si
accorge che il portellone ermetico della sala dove è
rinchiuso, per un fortunato miracolo si è aperto.
Si getta nel varco delle lamiere contorte, cominciando
la risalita verso il ponte, in mezzo al caos dell'equipaggio
che cerca di mettersi in salvo. Sulla tolda ricompare
anche Bianchi. Intanto anche la corazzata Queen Elizabeth,
ancorata a 500 metri, salta in aria. Si solleva dal
mare per un lunghissimo istante e poi ripiomba con violenza
sull'acqua. Dal fumaiolo vengono scagliati ovunque pezzi
di ferro e nafta che arrivano anche sulla coperta della
Vailant. I due italiani si abbracciano felici, mentre
intorno a loro cresce la costernazione e la rabbia livida
degli inglesi. La Queen Elizabeth era l'obiettivo dell'equipaggio
formato dal capitano del genio navale Antonio Marceglia
e dal palombaro Spartaco Schergat, due istriani.
Alle 6 in punto era stata squarciata la nave cisterna
militare Sagoma che aveva coinvolto nell'esplosione
anche il cacciatorpediniere Jervise inondano il porto
di Alessandria con le sue diecimila tonnellate di carburante.
L'azione di Alessandria fu la più straordinaria
e clamorosa azione nella storia di tutti i gruppi incursori
subacquei.La data ufficiale della costituzione dei Reparti
di Assalto della Marina Militare risale al 1935, gli
incursori di allora si dedicarono alla ricerca e allo
studio di armi speciali. Tra questi uomini si distinse
il maggiore del Genio navale Teseo Tesei, al quale va
il merito della realizzazione di un mezzo subacqueo
a metà strada tra il sommergibile e un piccolo
aereo sottomarino. Si trattava di una specie di siluro
con una cloche che consentiva il comando dei timoni
di direzione e degli alettoni di quota. La prua smontabile
era formata da una grande carica di esplosivo. Questo
mezzo denominato ufficialmente "siluro a lenta
corsa" fu chiamato "maiale" dagli uomini
della X Flottiglia MAS, nome destinato a rimanere per
sempre nella storia.
Gli incursori italiani realizzarono le loro imprese
con una apparecchio respiratorio a ossigeno puro, prodotto
sotto licenza militare. L'autorespiratore a ossigeno
ARO, che racchiudeva la sua qualità principale
nel fatto di lavorare a circuito chiuso, senza emissione
di scarico di bolle. Da ricordare Luigi Ferraro, eroe
di Alessandretta e Mersina, il più grande incursore
subacqueo di tutti i tempi, più coraggioso di
Durand De La Pene, più freddo e autentico di
James Bond, padre nel dopoguerra della didattica subacquea
italiana, per decenni la migliore nel mondo, disegnatore
e artefice di prodotti destinati a cambiare il destino
dell'attività sportiva subacquea.
COSA E' LA FIAS
Costituita nel 1970, con il motto: "La Federazione
dei subacquei creata dai subacquei per i subacquei",
opera a livello nazionale nell'insegnamento e la preparazione
all'approccio e nella pratica delle attività
subacquee, attraverso una didattica con corsi di formazione
( Base, Ara, Ara Estensione, Allievo Istruttore, Istruttore
e Maestro Istruttore ) e 16 corsi di specializzazione:
il meglio nella vita associativa attraverso i 90 Circoli
e le 32 Sezioni Provinciali: il meglio nel turismo subacqueo
con i punti mare Continente Blu. La Federazione è
anche ecologia, archeologia, protezione civile, tecnica
e cultura subacquea. Si pone come obiettivi la ricerca,
la sicurezza, il rispetto, la salvaguardia del mondo
marino. La Federazione Italiana Attivita' Subacquee
è contraria alla pratica della pesca subacquea
e all'uso della stessa quale pratica sportiva, opera
per la valorizzazione e la tutela dell'ecosistema marino,
accomunando le più brillanti personalità
culturali, tecniche e sportive operanti nell'attuale
scenario della subacquea italiana.
La presenza capillare in tutto il territorio nazionale
delle sue strutture organizzative e l'appassionato contributo
dei suoi dirigenti ed istruttori, permettono alla Federazione
di rispondere positivamente alle esigenze dei suoi soci.
Tramite il Centro Tecnico Nazionale, le Scuole Federali,
i Centri Tecnici Provinciali, i Circoli affiliati ed
i Punti Mare, la Federazione Italiana Attività
Subacquee organizza i corsi di formazione e di specializzazione
per il conseguimento dei Brevetti Federali.
LA FILOSOFIA: "NEL RISPETTO - IN SICUREZZA - CON
AMORE"
La Federazione Italiana Attivita' Subacquee è
nel Comitato Ministeriale della Protezione Civile.
Ha istituito con altre organizzazione il Corpo Nazionale
di Soccorso Fluviale, affinando tecniche come l'idrospeed
ed il rafting. E' aperta e pronta ad accogliere chi
è interessato a sviluppare e perseguire obiettivi
di sicurezza, salvaguardia e prevenzione.
La cultura è il patrimonio ideologico e spirituale
di una società. Sviluppare le attività
subacquee significa anche e soprattutto, sviluppare
la cultura del mare e delle acque in generale. E' impensabile
creare nuovi subacquei senza dare loro la possibilità
e l'opportunità di conoscere, rispettare e utilizzare
al meglio l'elemento che li ospiterà. La Federazione
Italiana Attivita' Subacquee da anni si muove perché
ciò avvenga. I corsi subacquei sono l'inizio
di un'avventura, gli allievi non sono clienti ma futuri
compagni di immersione che aiuteranno a divulgare la
cultura del mare e delle nostre acque.
Per questo si promuovono iniziative scientifiche, collaborazioni
con le associazioni naturalistiche, si contesta la pratica
della pesca subacquee, si propone ai vari Ministeri
per collaborazioni effettive senza secondi fini.
LINEA DI FORMAZIONE
BASE
A.R.A.
A.R.A. ESTENSIONE
LINEA DI SPECIALIZZAZIONE
SALVAMENTO SUB
APNEA
NUOTO ATTREZZATO
IMMERSIONI IN QUOTA
RICERCA E RECUPERO SUBACQUEO
BIOLOGIA MARINA
ARO
FOTOGRAFIA SUBACQUEA
ACCOMPAGNATORE SUBACQUEO
IMMERSIONI NOTTURNE
USO DELLE MUTE STAGNE
VIDEOSUB
IMMERSIONI SU RELITTI
IMMERSIONI SOTTO I GHIACCI
CONTINENTE BLU"
LA RIVISTA
Continente Blu nasce nel gennaio 1991 come giornale
provinciale, diventa organo ufficiale della FIAS nel
1994.
E' un quadrimestrale e viene distribuito gratuitamente
a tutti i soci nonché a tutte le autorità,
organismi, enti interessati alle attività subacquee.
Lo scopo principale che si prefigge la rivista Continente
Blu è quello di comunicare ad ogni singolo socio
le informazioni inerenti le attività della Federazione
e del mondo subacqueo e di fornire notizie utili e piacevoli
come itinerari turistici, articoli di tecnica subacquea,
di foto e video sub, biologia, archeologia subacquea,
ecc....
Attraverso la rivista Continente Blu, i soci potranno
vedere e acquistare il materiale promozionale, la linea
di abbigliamento, i manuali e la didattica della Federazione.
Inoltre tramite apposito modulo si potranno effettuare
le iscrizioni scegliendo le sezioni o i circoli desiderati.
LA DIDATTICA
Non vi è alcun dubbio che le attività
subacquee hanno subito un'evoluzione.
Un'evoluzione della tecnologia e degli intenti. Gli
strumenti per l'immersione si sono perfezionati al punto
da conferire una maggior sicurezza all'immersione stessa
ed allargarne i criteri e gli orizzonti di fattibilità.
Una volta il fatto di andare sott'acqua era quasi fine
a sé stesso, oggi è il mezzo per svolgere
nell'ambiente subacqueo tutta una serie di attività
che impongono un addestramento in più. Una fotografia,
una ripresa video, un rilievo archeologico, una campionatura
biologica o geologica, l'immersione in ambienti particolari
come le grotte e i laghi alpini o la notturna, richiedono
una conoscenza specifica che non può far parte
di un corso generico di addestramento all'immersione
subacquea.
Da ciò la necessità delle specializzazioni
per acquisire quel tanto in più che fa del semplice
subacqueo un subacqueo particolarmente addestrato per
compitispecifici o per l'uso di attrezzature particolari.
Questi corsi di specializzazione della FIAS sono dei
corsi formativi e non solamente conosciutivi e si avvantaggiano
di tutta l'esperienza e la professionalità dei
nostri istruttori per fare dello specializzato un subacqueo
competente e qualificato nella particolare disciplina.
Questi, di seguito, sono alcuni dei testi che testimoniano
ancora una volta la capacità e la volontà
di ben operare del Centro Tecnico Nazionale della nostra
Federazione.
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