Messer Ugo Calinelli
L'incanto d'uno sguardo Verso
li occhi suoi mesti il mio sguardo torsi e
più nulla vidi tant'eran neri e fondi. Parean
com'aere bruna sanza luna ed
io mi persi in quelli oscuri mondi. Vagai
non so per quanto, ne se in letizia o pena, ma
or che forse ne son fora, a
rimembrar sì fatti occhi, il core mio s'adombra.
Lauda S'appressavan
laudi quando la scia delle figuranti
apparve e, quasi nascosa tra quelle,
v'era colei che rosa mi parve. Le
sue bianche vesti della luna prendean i reflessi,
sì da illuminarle il viso e i gesti, e
tal era lo splendor di quella bianca rosa che
l'altre non eran che picciol cosa. L'inizio
de' cori non mi distolse dall'ammirar quel
fiore, al quale mai fei saper del mio amore e
di cui non oso più pronunziar lo nome.
Domina Crudel
sorte e' quella d'artiere c'ha da narrar del
proprio amore; di colei ch'è cagion del suo
dolore ma non serba loco nel suo cuore. Si
lontana, e pur presente, niun'altra potrà sostituire quella
muliebre fonte. Allor
non restan che le rime per lenire quell'amaro
suo disire.
Astro lucente Le
sfere in ciel a mo' di leone s'eran messe quando
la vista mia, tra quelle stelle fisse, la
più' lucente scorse. D'incanto
come favilla dall'altre mosse e dritt'a me la
scia sua diresse. Il
foco suo già mi pervadea quand'a un tratto qualcosa
la coverse, forse una nube che
col suo ammasso la dissolse. Ed
or'attendo, ad ogni ciclo di sì fatte stelle, di
rivederla.
Ciò che l'alma ravviva Mirabilia
è cotal passione; alchimia
strana, periglio de' sensi, ragion
che si snatura. Illusione,
sanza luce ne' colore, aura
vital che'l cor pervade.
Ecce ancella mea Non
tutti l'occhi veggon ciò ch'io veggo, poiché
dall'eterea figura sua letizia traggo. Brune
le chiome, nella notte confuse, esta
venere primeggia tra tutte le muse. Ma
le fattezze sinuose, che mai furon più belle, e
lo sguardo profondo, m'offuscan la mente rendendomi
tardo.
Sol'un
reflesso Pria
ch'io provassi il suo far silente e'l
suo sguardo greve, scorrevo
sulle onde del mar con fare lieve. Or
quell'acque non son più' chete e alla ricerca son di
correnti liete, di quel fare suo gaudente, di
quel volto suo ridente. Vorrei
riveder sol'un reflesso di
colei ch'io conobbi d'amore mosso. Messer Ugo Calinelli
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