CAMPANA

   

Altezza s.l.m.: Centro abit. 617 mt. da 140 - a 1232 (cozzo del ferro) .

Superficie territoriale: Ha 10.279.

Abitanti: 2.623 (Istat 2001)

Municipio: Piazza del Parlamento (Palazzo Moro), Tel. 93022 (Sind. e Segret.).

Vigili Urbani: c/o Municipio Tel. 93191 U.T.93277 Ragion.Anagrafe 93215

Carabinieri: (Stazione) - Via Piave. Tel. 93023.

Guardie forestali: Via N.Ausilio, Tel. 93131.

Farmacia: Via Insorti d'Ungheria, Tel. 93000.

Banca: Banca Nuova, Tel. 93324

Alberghi e ristoranti: Ristorante della Posta - Via Fani, 8 Tel.93674; Ristorante Pizzeria S.Antonio - Via Insorti d'Ungheria n. 41, Tel. 93166; Rosticceria  Piazza S.Croce Tel.93166; - Ristorante Pasticceria Gelateria di Cava - Via Sila, 102 Tel.937008.

Azienda Agri-Faunisticoturistica:: CA.VE.SA. - Consorzio tra i Comuni di Campana, Verzino, Savelli in località Pian di Guerra.

Fiere: Ronza mercato bestiame e artigianato 6 e 7 Giugno, l'ultima (2003) è stata la 537esima; Rosario, mercato e bestiame 7 ottobre.

Feste religiose: S. Domenico e Madonna di Costantinopoli 3, 4 e 5 agosto; Festa di S.Antonio 12 e 13 giugno; Festa della Madonna delle Grazie 7 e 8 settembre con processioni; Venerdì Santo con processione dei Misteri.

Santo protettore: S. Domenico di Guzman.

Associazioni culturali: Proloco, via N.Ausilio - Tel.93373; Complesso bandistico "D.Costantino" Tel.93466; Complesso musicale e folk "Gegè e i Boys 84" Tel.93298

Biblioteca comunale: presso Istituto Comprensivo Via Roma - Tel.93041

Pretura: Piazza Parlamento Tel.93042 - Giudice di Pace Tel.937092

Centro sociale: Villa di accoglienza per anziani "Carmine D.co Rizzo", piazza Italia - Tel.937172

Ospedale: è in fase di attivazione come R.S.A. (residenza sanitaria assistenziale) per conto dell'ASL n.3. Poliambulatorio Via Insorti d'Ungheria tel.968218

Guardia medica: notturna e festiva presso l'Ospedale, Tel. 968218.

Scuole: Scuola Materna-Elementare-Media statale; Istituto I.P.S.I.A.

Personaggi illustri: Monsignor Francesco Marino (Vescovo d'Isola e poeta); Nicola Ausilio (patriota); Nicola Lautieri (patriota); Ferdinando Sambiase, Principe di Campana.

Valori storico ambientali: Centro storico (Rione Terra e Rione Castello); Monumenti: Torre Normanna o civica; Chiesa Madre con campanile; Chiesa della Madonna delle Grazie (XVI sec.); Chiesa di S. Domenico (da segnalare per il suo portale in pietra); Chiesa della Confraternita (XVI sec. ampliata nel 1951); Complesso Conventuale di S. Antonio (XVI - XVII sec. con altare ligneo XVII sec. e crocefisso ligneo XIV sec. in grave stato di conservazione); Porta Urbica della Trinita' . Fonti: Della Briglietta, Promenzano e Canale per Verzino e per S. Salvatore .

Prodotti tipici alimentari: Filicata - ricotta fresca conservata in giunchi di asfodelo; Giuncata, fresca e secca; butirri; sopressata, salciccia con peperoncino e finocchio conservata nell'olio d'oliva; caciocavallo, provola, ricotta caprina fresca e stagionata. Conserve di funghi porcini, castagne al mostocotto, fichi freschi all'agrodolce.

Prodotti tipici artigianali: Canestri di rastucciu, cioè di paglia, arricchiti con disegni sempre in paglia colorata in carminio, cobalto e verdesmeraldo; prima si usavano colori naturali ora solo quelli gia pronti; i disegni sono: fiori; cavalli volute. Piccoli oggetti in legno riproducenti arnesi per la lavorazione della lana: nivule, rocche, matassari o anche oggetti per il camino come le ventaglie. Per la tessitura a mano è sopravvissuto qualche vecchio telaio, ma sempre per produzioni casalinghe.

PROFILO STORICO

Campana vanta origini antichissime. La tradizione storiografica la identifica con l'antica Kalasarna o Kaliserna, di cui parla Strabone (Vl, 254.1,3). II toponimo, di origine greca, sembra essere mutato dalla pastorizia ivi praticata Kalos-arnos, = bell'agnello: terra dei begli agnelli) o dalla natura accidentata è ben difesa dalla sua posizione strategica ( Kalos-arna = bella roccaforte; o anche Chala-arna = rocca prominente).

Molti e di epoca diversa sono stati i ritrovamenti di materiale archeologico che vanno dai pochi oggetti dell'età del bronzo provenienti da Ronza vecchia, ai vasi e cocci con residui di scene pittoriche o a fondo nero rinvenuti nella zona di Caprella, Cozzo del Leone, Cozzo del morto.

Ad epoca bruzia risale una tomba a lastroni recentemente venuta alla luce in c.da S. Marina, mentre di epoca romana è quella scoperta in c.da Pignataro, il cui corredo è ora esposto al Museo di Crotone.

Una ricca collezione di ben 78 monete greche e romane di cui 16 non identificabili per il cattivo stato di conservazione, è stata rinvenuta nel 1934 in c.da Torracca ed è in parte (17 pezzi) fruibile nel Museo di Reggio Calabria.

Segni di civiltà rupestre con grotte intercomunicanti scavate nella roccia si notano inoltre in c.da Onrnarito.

Circondato da numerosi casali di agricoltori e pastori (Francavilla, S. Pietro S. Iapico, S. Giovanni la Fontana, S. Lorenzo), di cui oggi restano solo le toponomastiche, Kaliserna divenne Campana probabilmente nel IX-X secolo, al tempo delle incursioni piratesche dei saraceni, che attraverso il Fiumenica (antico Hylias?) si spingevano nell'interno per le loro scorribande. II pericolo pressante provocò certamente l'inurbamento di molti casalini verso il centro strategicamente meglio arroccato.

Al castrum, rinnovato è divenuto piu popoloso, venne dato il nome di Terra della Campana, perche', secondo la tradizione, una campana, rinvenuta fortuitamente nelle vicinanze, servì a chiamarvi a raccolta i campagnoli per difendersi dagli attacchi nemici.

II nuovo toponimo terra Campanae si trova citato la prima volta nei Registri Angioini al tempo della sua infeudazione. Primo intestatario sembra essere stato il francese Biviano di Clarence, cui successe Guglielmo Enardi di Bayrano. Nel 1271-72, alla morte di qust'ultimo, la R. Curia lo concesse a Guglielmo Brunello, vice maresciallo del Regno di Napoli.

Dopo un breve periodo che l'ebbe Muzio Matera, dal 1417 Campana lega la sua storia feudale alla contea di Cariati. Si susseguono come intestatari Polissena Ruffo, la sorella Covella, Marino Marzano.

Tornata per poco al regio demanio, dal 1479 reso infeudata a Geronimo Riario (1479-82), Geronimo Sanseverino (1482-85). Nello stesso anno 1505 il feudo venne concesso a Giovambattista Spinelli in remunerazione di sua fedelta et servitù alla casa aragonese.

Gli Spinelli, a parte una parentesi nel 1534, tennero Campana fino al 1678, anno in cui Carlo Spinelli, fortemente indebitato, la cedette insieme a Bocchigliero al barone Alessandro Labonia di Rossano per 43.000 ducati.

Nel 1694 il feudo venne acquistato da Bartolo Sambiase, la cui famiglia lo mantenne col titolo di principe fino alle leggi eversive del 1806.

Durante il decennio francese (1806-15) divenne capoluogo di circondario nel distretto di Rossano ed ebbe la Pretura col carcere mandamentale.

Fu anche sede notarile fino a poco tempo addietro.

Dopo i terremoti del 1825 e 1836 si innescò il processo di sviluppo che diede al paese l'attuale configurazione urbanistica con la nascita dei nuovi popolosi rioni del Convento, S. Croce e la recente proiezione verso la Sila (zona Argutolo e S. Leonardo).

Suggestivo e di notevole interesse storico-artistico e', nella parte bassa, il borgo Medioevale (rione Terra), al quale si accede tuttora dalla porta del Ponte, ben protetta dalla Torre dell'orologio, unica rimasta delle 5 antiche torri di difesa dell'abitato.

Qui è la Chiesa Matrice, dedicata all'Assunta, la cui architettura, per quanto composita e non più originale per i continui rifacimenti, presenta ancora segni.del gotico-normanno. Su uno degli archi del Campanile a struttura quadrata con tamburo superiore ottagonale fa buona vista la campana, ormai in disuso, che consacro l'Unità d'Italia. Testimonianza della Campana medioevale sono ancora i resti dell'antica porta Trinità attraversata verso il Fiumenica dalla ripida massiciata, opera del sindaco Pietro Grano (1856-60).

La chiesa di S.M. di Costantinopoli risale ai primi del 600 ad opera dell'omonima Confraternita, cui si deve la cura della processione dei misteri il venerdì santo.

Più in alto sorge la settecentesca chiesa di S. Domenico, gia' appartenuta ai Domenicani, che vi si trasferirono tra 600 e 700 dal loro primo convento extra moenia, di S. M. delle Grazie, fondato nel 1659. Soppresso nel 1811,1'ex convento divenne sede del Municipio, giustiziato di pace e carcere mandamentale. Dopo un periodo di totale abbandono, oggi, opportunamente rinnovato l'ex convento è stato destinato a sede della Pretura, mentre l'ala ovest, gia totalmente rifatta da D. Roberto Migliacci dietro donazione del Comune, dal 1931 continua ad ospitare la scuola materna gestita dalle suore Piccole Operaie. La facciata della Chiesa, che funziona da parrocchiale dai primi del 900, recentemente è stata arricchita del mosaico di S. Domenico. Di pregevole fattura il portale in pietra con tipici motivi ornamentali.

Al 1661 risale l'ex convento S. Antonio, dei Riformati, anch'esso soppresso nel 1811 e poi concesso nel 1947 ad uso ospedale. La chiesa, invece, rinnovata nelle sue parti, e funzionante al culto.

La storia sacra di Campana si completa con i due monasteri basiliani di epoca normanna, di cui restano i ruderi: S. Angelo Militino, fondato da S. Cirillo nel 1081, e S. Marina, di cui si ha notizia almeno fin dal 1167, anno in cui vi è abate il monaco Filottete.

Sono ancora da ricordare i due popolosi rioni del Casalicchio e Castello, sorti fuori della cinta muraria a partire dal sec. XVI-XVII quando il rione Terra non potè più contenere la crescente popolazione, che da 198 fuochi nel 1532 (ca. 1000 ab.) era passata a 324 nel 1595 (ca. 1650 ab.).

L'incremento demografico, a parte la forte pausa dell'ultimo trentennio provocata dal flusso migratorio, ha registrato nei secoli scorsi un notevole crescendo portando la popolazione dai 1344 ab. del 1815 ai 2389 del 1825. Diventano poi progressivamente 2365 (1861), 2712 (1901), 3011 (1921), 3612 (1936), 4301 (1951). Oggi la popolazione residente si è stabilizzata intorno ai 3120 abitanti.

CAMPANA (forse è la corruzione, nella tarda età bizantina, dell'antica CALASERNA; esistente nel 1324);

Itinerari

ITINERARIO COLLINA MARE

TEMPO Dl PERCORRENZA E SOSTE ORE 8 - km. 120.

Partenza da Rossano Scalo per Paludi, Cropalati, Caloveto, Campana, Scala Coeli. Ritorno per Terra vecchia, Cariati, Rossano Scalo.

Se si vuole effettuare una rilassante e salutare passeggiata non si può che scegliere questo itinerario, che offre la possibilità di passare dal bellissimo paesaggio marino a quello stupendo della media ed alta collina.

L'itinerario permette di cogliere significativi aspetti dell'habitat naturale ed umano, con i suoi costumi e le sue tradizioni.

La cucina tipica è l'altro elemento interessante da scoprire.

Si parte da Rossano Scalo per giungere fino a Paludi percorrendo la S.S. 117 per proseguire, poi, per Cropalati e Caloveto; 16 km. dopo si raggiunge Campana, centro ricco di tradizioni. Si ridiscende, in seguito, per la S.S. 108 per visitare prima Scala Coeli e poi Terravecchia. Dopo la visita di questi centri, si può raggiungere Cariati; costeggiando il litorale jonico si torna a Rossano Scalo.


ITINERARIO MONTANO

TEMPO Dl PERCORRENZA E SOSTE ORE 8 - km. 208. CON PERNOTTAMENTO E VISITA AL PARCO GIORNI 2.

Partenza da Rossano Scalo per Paludi, Cropalati, Longobucco. Possibilita di pernottamento in strutture alberghiere nel Parco Nazionale della Sila. Bocchigliero, Campana, Mandatoriccio, Rossano Scalo.

Questa escursione è senz'altro la più lunga e se ne consiglia l'effettuazione in due giorni di percorrenza, in modo di avere la possibilità di cogliere tutta la varietà degli aspetti del paesaggio montano.

L'escursione può essere frazionata con un pernottamento in uno degli alberghi che la zona offre.

Con partenza da Rossano e percorrendo la S.S. 117 si oltrepassano Paludi, Cropalati e Longobucco e si entra in contatto con il tipico paesaggio pre-silano. Dopo Longobucco, ci s'inoltra nel cuore dela Sila Grande. Una sosta meritano i laghi ed i parchi circostanti, nei quali si potrà usufruire delle zone attrezzate per giuochi, campeggi ed escursioni guidate, seguendo vecchi sentieri che attraversano aree boschive di particolare interesse e pregio.

Nei periodi adatti si potrà andare per funghi, o ricercare prodotti tipici alimentari, caseari ed artigianali. Il secondo giorno potrà essere impiegato per il ritorno: percorrendo la S.S. 282 per Bocchigliero e Campana si scende fino a Mandatoriccio riprendendo la S.S. 383. Dopo avervi effettuato una visita, si riparte fino ad incrociare la S.S. 106, e costeggiando il litorale si fa ritorno a Rossano Scalo.

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