EuroCamperClub "L’Airone & La Cicogna"
Pasqua 2008
: 21-24 aprile
Uscita in camper nella zona della LESSINIA

(altipiano nell’alto Veronese)

Uscita dedicata al Parco naturale della Lessinia, istituito nel 1990, che è un angolo d’Italia tutto da scoprire, ricco di aspetti naturalistici e storici. La Lessinia affonda le sue radici nella cultura cimbra, quando alcuni coloni della Bavaria e del Tirolo nel XIII sec. migrarono nell’alto Veronese.
Partecipanti:

Giovanni e Graziella
Ermanno e Graziella
Elisa e Marta
Sergio e Cinzia
Ugo e Alina
Danilo e Graziana
Elmo, Meri e Cristian
Ezio, Jacopo e Carlotta
Sante e Marisa
Mainardo, Cinzia e Francesca
Alessandro e Rosella (di Padova)
Mario e Isa (di Milano)
Raul e Rosanna, gli organizzatori
+ 4 cani

(un altro equipaggio dopo poche ore è rientrato a casa, causa un contrattempo)

Venerdì 21 aprile - ore 14,45: partenza da Faenza (al ritrovo di piazzale Pancrazi) - Uscita Affi dell’autostrada del Brennero.

Ci dirigiamo verso Fumane per l'area di sosta di Molina: sistemazione nell’area camper <Il crear> cordialmente accolti dal gestore, titolare del ristorante "Ai piè della creta" (tel. 045 7720204 – 340 3457106). Passeggiata serale nell’antico paese con case di sasso, bei voltoni e corti.

Sabato 22, in giro per il paese. Alle 10, dopo aver messo scarpe comode, iniziamo la visita del Parco Naturale delle Cascate di Molina (aperto appositamente per il nostro gruppo), che si estende alla confluenza di 3 valli profondamente incassate fra vertiginose pareti di roccia e scroscianti cascate. Decidiamo di intraprendere il percorso più lungo: quello nero. I sentieri e le scalette ci conducono a vedere le numerose cascate, in mezzo al verde e alle stupende fioriture primaverili di anemoni e primule: cascata Pozzo dell’Orso / cascata del Tombolino / cascata del >Marmittone / cascata Spolverona / grotta delle Tette more. Pranzo libero, ai camper, alcuni approfittano della trattoria "ai due scalini" rimanendone soddisfatti
Alle 14 riprendiamo il percorso attraverso i verdi paesaggi punteggiati di contrade con case dai singolari tetti in lastre di pietra: Gorgusello – Breonio – Vaggimal – Corrubio -
Ponte di Veja, dove sostiamo nel grande parcheggio che al centro ha come monumento un carrarmato, e scendiamo fino al maestoso arco naturale che è tra i più grandi d’Europa (52 metri di larghezza, 29 metri di altezza e 9 metri di spessore minimo), di forte contrasto cromatico, visitato da Dante Alighieri e dipinto da Andrea Mantegna, luogo dove si rifornivano di colori Tiziano e i pittori veneti, e dove si sviluppò la fabbricazione delle pietre per acciarino, le ‘folene’. E’ stato sede di insediamenti umani preistorici da più di 180 mila anni.
Siamo nella zona delle cave della pietra di Prun, prezioso materiale per le lastre bianche o rossastre per le pavimentazioni di città (a partire da Verona), tetti delle case e delimitazioni di confini.
Ci rendiamo conto che all’interno degli strati calcarei della pietra sono presenti molti fossili.
Sosta anche a S. Anna di Alfaedo: qualcuno fa rifornimento di formaggi allo spaccio, mentre altri visitano il Museo Paleontologico preistorico, con un’interessante collezione di selci, fossili di rettili e un eccezionale esempio di squalo fossile lungo oltre 6 m.
Ci spostiamo a
Erbezzo (alt. 1.118 m.), antico Comune cimbro e piccolo centro climatico. Siamo accolti dal titolare del ristorante dove abbiamo prenotato la cena, che ci fa sistemare per la notte nell’ampio piazzale antistante. Giro del paese. Sorpresi guardiamo cadere la neve (una vera bufera). Poi cena conviviale al ristorante "La Stua" (045 7075520 - 347 2842404), in ambiente tipico -sorprendente è l’enorme stufa- e con il seguente menù:

ANTIPASTO DELLA CASA
MACCHERONCINI AL SUGO DI CERVO - E RISOTTO ALL’AMARONE - GNOCCHI SBATUI
SORBETTO AL LIMONE
ARROSTO AI CARCIOFI - CARNE SALA’ AL CARPACCIO - CONTORNI MISTI E VARI
STRUDEL O GELATO AI FRUTTI DI BOSCO - CAFFE’ CORRETTO – DIGESTIVI

Domenica 23 E’ Pasqua: giornata con splendido sole, una parte va a Messa e altri girano il paese, facendo sosta nuovamente Al Portico del Contadino (tel. 045 7075376 - 348 4117922), punto vendita dell’azienda agricola Piccoli, dove, dopo diversi assaggi di lombo, lardo e altro e dopo aver visionato l’ambiente della stagionatura, acquistiamo marmellate, formaggi, salumi (tra cui la soppressa veneta) e polenta. Alle 10.30 ci spostiamo e ci godiamo i bei paesaggi spolverizzati di neve. A Bosco Chiesanuova per raggiungere un parcheggio che ci contenga tutti facciamo una strettoia dove dopo aver chiuso gli specchi retrovisori……i bravi piloti dei camper tirano fuori tutta la loro grinta!
Giro a piedi per Bosco Chiesanuova, a veder vetrine, senza farci mancare un salto in pasticceria. Cinzia si approvvigiona di scarponi con goretex. Interessante la Bottega/trattoria Cimbra (045 6780379).
L’uscita dal parcheggio dà nuovamente il brivido – inevitabile !- di rifare la strettoia e contromano. Particolarmente distinta alla guida: Elisa che non ha avuto nessuna titubanza.
Riprende a nevicare e noi siamo alla giassara del Griez, una delle fabbriche di ghiaccio più significative della Lessinia, attive nel 1800, recentemente ristrutturata. Brindisi con spumanti stappati da Raul, Ugo e Elmo per festeggiare il compleanno di Ezio.
A Velo Veronese, altro capoluogo cimbro, sostiamo e andiamo a visitare il centro e la chiesa parrocchiale di S. Giovanni Battista, ricca di pietra "rosso ammonnitico", tipica della Lessinia.
A Camposilvano subito a visitare il Museo Geopaleontologico, ricchissimo di fossili di conchiglie risalenti a oltre 50 milioni di anni fa, quando queste zone erano sommerse dal mare.
Dietro al Museo c’è il Covolo di Camposilvano, un singolare e suggestivo esempio di carsismo, che si presenta come una voragine ellissoidale profonda oltre 70 m. L’accesso al Covolo è possibile da un sentiero che sale e poi va in discesa: qui la neve è freschissima e il bambino che è in ognuno di noi emerge…..sono pallate su pallate: particolarmente frenetici e scatenati sono Sergio, Cinzia, Danilo, Sante e Carlotta !
Nel tardo pomeriggio raggiungiamo l’Agriturismo Gaspari di Camposilvano 045 7835717, dove ci sistemiamo nel piazzale.
Poi a piedi e in mezzo alla neve a scoprire la Valle delle Sfingi: un monumento naturale formato da diversi monoliti calcarei più o meno distanziati fra loro, alti anche 4 metri, che rammentano dei funghi e le sfingi egizie. Dalla neve spuntano i fiori di crocus bianchi o violetti e alla base delle "sfingi" ci soni tanti bucaneve….
Chiudiamo la serata con cena non in programma all’agriturismo, dove assaggiamo altre tipicità della gastronomia lessina, che risulta davvero gustosa.

Lunedi 24: passeggiata fino alla chiesetta di Camposilvano. Spostamento in mezzo alle magnifiche vedute di boschi, grandi prati e paesini. Sempre tanti muretti in pietra. Ritornati a Velo Veronese andiamo a Selva di Progno, S. Bortolo delle Montagne (dove c’è il Museo dei Trombini), e ci fermiano a Bolca, località molto nota tra i geologi di tutto il mondo per i pesci fossili che vengono estratti dalla Pesciara del monte Postale.
Visita del Museo dei fossili, articolato in più sale e reso ancora più interessante da un filmato e da pannelli esplicativi. I grandi pesci che sono apparsi dopo l’apertura delle lastre di pietra sono eccezionalmente nitidi e intatti. Due grandi acquari (uno con fauna marina tropicale e l’altro di ambiente mediterraneo) permettono di confrontare alcune faune marine attuali con quelle di 50 milioni di anni fa (era terziaria). Rinunciamo ad andare alla Pesciara, la cava in galleria che è considerata il più importante deposito di fossili finora conosciuto al mondo e dove l’estrazione continua anche attualmente: sarà per un’altra volta! Dedichiamo un po’ di tempo al vicino negozio/laboratorio di pietre e fossili, poi –consigliati dal gestore del Museo- saliamo la collina e ci sistemiamo nel piazzale della chiesa di Bolca, con l’intento di andare poi a vedere i colonnari basaltici, la roccia vulcanica e la croce sul monte Purga, lì vicino.
Prima però pranziamo nei camper ma, a metà del pranzo, inizia nuovamente a cadere una fitta neve, palline come di polistirolo che in breve tempo raggiunge parecchi centimetri.
Preoccupati per la discesa che ci aspetta, iniziamo a scendere, tenendo la debita distanza tra un camper e l’altro con l'intento di sostare nel parcheggio del paese.
A un certo punto dal cb del camper di coda giunge un messaggio "..il mio camper è impazzito ed è sceso nella scarpata…" Era vero: fortunatamente l'equipaggio era a terra ma la situazione impressiona e ci dispiace per chi ha il proprio mezzo così inclinato, solo alcune ore più tardi verrà sollevato e rimesso in strada dalla gru del VV.FF., chiamati sul posto e poi portato col carro atrezzi a Verona.
E così con questo inconveniente, dovuto alla neve, la nostra uscita ha termine, con rientro per la Transpolesana e, dopo un persistente arcobaleno, nella strada verso casa abbiamo ancora neve….

Siamo finiti anche nel giornale l'Arena

Bolca, un camper vola nella scarpata

Pasqua e Pasquetta sotto la neve in Lessinia e sul Baldo. Ma non dappertutto: ieri più colpita è stata la fascia orientale. Impensabili i tradizionali picnic, molti turisti non hanno però rinunciato alla gita sui monti, incontrando però già a bassa quota un paesaggio imbiancato. Dopo la nevicata di domenica, che ha investito un po’ tutta la Lessinia, ieri a Bosco e a Velo sono caduti solo pochi fiocchi e nel pomeriggio è comparso anche il sole. A Bolca invece (800 metri) e in tutta la fascia pedemontana della Lessinia orientale, la neve è scesa copiosa, dalla tarda mattinata, causando non pochi disagi.
Avvicinandosi alla «capitale dei fossili», nel primo pomeriggio di ieri, si poteva transitare agevolmente solo con le catene montate. In difficoltà i quindici camper arrivati da Padova, Forlì e Milano, in sosta nel piazzale Eichstatt, che avevano raggiunto Bolca in mattinata e a fatica riuscivano a spostarsi sulla spessa coltre di neve che, in poche ore, aveva reso pericolosamente viscido il parcheggio all’ingresso del paese.
Il più sfortunato fra i camperisti, un padovano, scendendo per ultimo lungo la strada che dalla chiesa parrocchiale si congiunge alla provinciale 17, si è fermato per montare le catene. A quel punto, però, il pesante mezzo è scivolato nella scarpata. Per fortuna, tutti gli occupanti del camper erano scesi. A interrompere la caduta del mezzo è stata la recinzione che circonda la sede della protezione civile comunale. Ben più gravi sarebbero state le conseguenze se il camper fosse uscito di strada solo qualche metro prima.

In direzione San Bortolo e Campofontana il paesaggio appariva insolito: sommità innevate si intercalavano ad altre verdeggianti e disseminate di primule e viole. Salendo in quota la coltre nevosa appariva invece più rada e sulle strade non c’erano probemi di percorribilità. Effetti bizzarri di un inizio di primavera decisamente rigido: un colpo di coda di un inverno che è stato avaro di neve, almeno in questa fascia della Lessinia. Ma si sa che «la neve marzolina dura dalla sera alla mattina». Più insidiose rischiano di essere le gelate annunciate per le prossime ore. Una minaccia per gli automobilisti ma anche per colture e alberi in fiore. M.G.

La Lessinia ha lasciato tutti appagati.
E in questa uscita abbiamo avuto ulteriore conferma che, quando i camperisti si muovono in gruppo, importanti sono:

il cb, possibilmente potente
un buon equipaggio di "testa" ed un buon equipaggio di "scopa"
il clima amichevole che ciascuno può creare.

Raul e Rosanna Tassinari

Bibliografia:
Itinerari e Luoghi – n° 62 – Veneto: la mano verde dei Lessini
Itinerari e Luoghi – n° 177 – Veneto: storia e sapori del Veronese

clicca sull'immagine per ingrandirla                                                                                                                 immagini di Raul Tassinari e Cristian Giovannini

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