LA TURCHIA IN CAMPER
2007
Viaggio effettuato da Soci dell’EUROCAMPERCLUB L’AIRONE E LA
CICOGNA di Faenza dal 16 Giugno al 15 Luglio 2007.
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sabato 16. 06 : da Ravenna ci rechiamo al
porto di Bari per l’imbarco con la Compagnia Ventouris Ferrys
previsto per le ore 22 in open deck ( costo € 310 per camper di
mt. 7 + equipaggio di 2 persone).
Entrare al porto è facile ma lo è meno identificare in quale
palazzina recarsi per il check-in anche perché non esiste la
possibilità di posteggiare i veicoli se non in divieto di sosta;
gli uffici sono compresi nella palazzina nuova " in fondo a
sinistra" e le pratiche vengono sbrigate velocemente.
Già gli addetti ai cancelli ci avevano detto che la nostra nave
sarebbe partita almeno con 3 ore di ritardo ma rimanevamo increduli
finchè non abbiamo visto le centinaia di autotreni che si mettevano
in fila : si tratta di veicoli rumeni quasi tutti carichi di auto
usate e le manovre di salita sulla nave si sono rivelate lunghissime
tanto da farci anche temere di non trovare posto per i nostri 5
camper nonostante la prenotazione.
Finalmente la nave parte ma sono le 3 del mattino ed il ritardo
è di ben 5 ore!
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domenica 17.06 : la navigazione si è svolta
tranquillamente ma, mantenendo le 5 ore di ritardo, arriviamo ad
IGOUMENITSA alle 15,30.
Proprio all’uscita del porto imbocchiamo la nuova autostrada che
dovrebbe portarci velocemente e comodamente verso il confine con la
Turchia salvo scoprire che l’autostrada tanto sbandierata è
costruita solo per poche decine di km. E ci troviamo dietro alle
decine e decine di autotreni rumeni sgangherati che sono scesi dal
traghetto prima di noi e che ora arrancano fumando sulle strette
curve della vecchia strada.
La prendiamo comunque con filosofia e, ammirando il panorama, non
possiamo non osservare che, dallo stato dei lavori, l’autostrada
se mai sarà terminata, lo sarà fra molti anni…
Per fortuna troviamo un ristorantino con adeguato parcheggio e
trascorriamo la serata gustando suvlaki, buon vino greco e ouzo.
-lunedì 18.06 : verso le 18,30 giungiamo finalmente alla
frontiera greco-turca e decidiamo di attraversare in serata per
pernottare nel camping turco che la cartina inviataci dalla
gentilissima Ambasciata Turca in Italia segnala. Le pratiche
doganali sono veloci e in circa 1 ora siamo in Turchia.
La ricerca del camping risulta però vana e a nessuno del posto
risulta vi sia mai stato un campeggio in quella zona.
Proseguendo sulla strada principale scorgiamo un bel piazzale
antistante un gommista che ci dà di buon grado l’assenso per
pernottare.
Verso le 23 sopraggiunge però una pattuglia della gendarmeria che
ci invita, per la ns. sicurezza, a sostare nella vicina città di
KESAN e ci guida presso un distributore che ci fa sostare nell’area
destinata all’autolavaggio. La notte trascorre tranquilla. Da
Igoumenitsa abbiamo percorso circa 750 km.
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martedì 19.06 : andiamo a sud verso l’imbarco
per CANAKKALE ( km 107) e traghettiamo velocemente spendendo Lire
turche ( lht) 26,50. Il cambio è pari a circa 1,80 lire per euro e
notiamo come il costo del gasolio equivalga ad oltre 1,50 euro al
litro!
In 40 km. giungiamo a TROIA ( TRUVA ) parcheggiando nell’ampio
parcheggio antistante gli scavi ( lht 6 a camper ) ma dove non si
può pernottare.
Visitiamo gli interessanti scavi che rievocano le fantasie degli
eroi omerci ben sapendo che è dubbia perfino l’identificazione di
questo sito con la città omerica e veniamo contattati dal gestore
di un attiguo campeggino che, per lht 20 a mezzo, ci sistema con
luce e docce calde ( camp. Helen- Paris cafè ) . Per chi lo
desiderasse vi è anche il ristorante.
-mercoledì 20.06 : obiettivo EFESO e, a metà percorso, deviamo
per PERGAMO che troviamo tutta addobbata per qualche festa locale. E’
mezzo giorno e sostiamo nel parcheggio antistante le costruzioni
romane di Adriano, ora museo. In breve facciamo amicizia con i
custodi che ci offrono albicocche appena raccolte ed accettano il
nostro vino che però bevono di nascosto per non farsi vedere da
Allah! Approfittiamo del bel negozio di onice e semipreziosi per
fare acquisti , in particolare i turchesi sono molto belli ed
abbastanza convenienti. Nel tardo pomeriggio giungiamo ad EFESO dopo
aver affrontato il traffico terribile della circonvallazione di
IZMIR.
Anche nel bel parcheggio antistante gli scavi di Efeso non è
possibile pernottare per cui giriamo fino a trovare adeguata
sistemazione nelle vicinanze della "Tomba dei 7
dormienti", in fianco ad un ristorante molto caratteristico
dove gustiamo ottime specialità turche con una spesa contenutissima.
-giovedì 21.06 : in mattinata visita della meravigliosa città
romana di EFESO che, pur già vista in passato, non smette mai di
affascinare e di riservare sorprese. Il caldo è notevole e bene
abbiamo fatto a farci convincere ad iniziare la visita dalla parte
alta facendoci trasportare da un pulmino gratuitamente con l’accordo
che, poi, avremmo accettato di visitare un negozio di ceramiche (
che, peraltro, si rivelerà molto interessante con una produzione di
porcellane finissime che alcuni di noi acquistano di buon grado! ).
La nostra prossima mèta è l’isola di KEKOVA e ci accingiamo al
viaggio verso di essa. La strada è molto larga anche se l’asfalto
è approssimativo
( quasi tutte le strade turche si riveleranno simili, salvo poche
eccezioni) e la temperatura supera i 40 gradi. Nel mio Ducato (
nuovo modello 3.0 160 HP ) si accende la spia di malfunzionamento
dell’iniezione ma il motore continua a girare senza problemi; un
rapida telefonata all’amico Franco, capo collaudatore della FIAT
di Ravenna ci rassicura : non dovrebbe essere nulla di grave.
Dopo circa 300 km. decidiamo di sostare nel park di un hotel il cui
personale si dimostra molto accogliente e, in cambio, ci chiede di
prendere almeno un caffè. Notte tranquilla ma un po’ calda.
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venerdì 22.06 : seguiamo la strada per KAS,
con molte curve ma che offre panorami incredibili. Pranziamo in una
folta pineta in località KASADA fornita anche di rubinetto con
acqua freschissima.
Seguiamo quindi i cartelli per KEKOVA e giungiamo in un porticciolo
con ampio parcheggio custodito dal quale partiamo con un caicco il
cui noleggio per un pomeriggio ci costa circa 10 euro a persona.
Ammiriamo le tombe licie semiaffondate e le vestigia della civiltà
dei Lici fino ad una baia nell’ isola di KEKOVA dove fare il bagno
nelle acque cristalline ammirando i resti di una città inghiottita
dall’acqua costituisce un richiamo irresistibile. I panorami
marini e archeologici sono mozzafiato ed il pomeriggio trascorre in
barca in pieno relax.
Per la notte decidiamo di trovare il camping segnalato nella guida a
MYRA. In realtà si tratta di uno spiazzo antistante un ristorantino
sul mare ed il gestore si fa in quattro per sistemarci.
Il camping si chiama KUMSAL e si trova seguendo i cartelli PLAYA
SULUKLU.
La sera trascorre al ristorante fra verdure, spigole, calamari e
vino turco ( decente ma molto caro a causa dell’elevata tassazione
imposta agli alcolici ) per circa euro 13 a testa + 3 per il
campeggio.
Il tutto si rivela molto accogliente e lasciamo l’adesivo del
nostro Club.
Da EFESO abbiamo percorso km. 537
--sabato 23.06 : ci hanno parlato molto bene del sito
turistico-archeologico di PHASELIS e decidiamo di visitarlo con l’intento
di concederci anche un po’ di relax. Raggiungiamo la località
dopo circa 50 km. Si tratta di un parco archeologico che racchiude i
resti di un’ importante città greco-romana parzialmente immersi
nel mare: si tratta veramente di una località gradevole e
trascorriamo una giornata al sole e passeggiando per i ben tenuti
viali romani. L’ingresso è consentito dalle 9 alle 19 con
biglietto di lth 5 a camper. Ne valeva la pena! La sera la
trascorriamo qualche km. dopo , in località Gojnuk in un
accogliente ed ombreggiato camping ( lth 25 compresa luce ).
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domenica 24.06 : direzione CAPPADOCIA che
viene rivista molto volentieri anche da chi di noi l’aveva già
visitata. Ci attende un trasferimento di circa 650 km. su strade non
larghissime ma dritte e asfaltate decentemente. Lungo il tragitto
visitiamo il caravanserraglio di SULTANHANI che troviamo molto
restaurato anche se ciò, forse, gli ha fatto perdere parte del suo
antico fascino. E’ ad AKSARAY che dal C.B. di Bruno giunge un
allarme: il cambio del suo Renault Master decide di guastarsi e
percorre qualche km. con la sola terza e quarta.
Fortunatamente all’ingresso della città vi è un ampio parcheggio
e subito veniamo raggiunti dal gestore di un attiguo bar che,
parlando tedesco, capisce il problema e si attiva per chiamare un
meccanico nonostante siano le 20 di domenica. Il meccanico risolve
solo parzialmente il problema che, fortunatamente riguarda un
semplice distacco di un bullone, ma ci mostra l’officina Renault a
non più di 150 mt. di distanza ! Notte tranquillissima nel
parcheggio.
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lunedì 25.06 : mentre Bruno si reca alla
Renault , con Ugo decidiamo di rivolgerci all’officina Fiat
perché il suo Ducato perde potenza in salita ed ha un consumo
elevatissimo. La Fiat si dimostra efficiente e subito intervengono
due meccanici che identificano il problema nel malfunzionamento del
common-rail e non possono risolverlo con i mezzi a loro
disposizione. L’officina è molto bella ed ordinata e ci offrono
in continuazione caffè e thè. Ugo decide che risolverà il
problema in Italia.
A mezzo giorno siamo in Cappadocia, ad UCHISAR e veniamo "
agganciati" da una simpatica guida che parla italiano e ci
conduce all’ottimo e ombreggiato camping Koru. Il prezzo sarebbe
di lth 20 ma, dopo la dovuta trattativa, scende a 16.
Chiediamo alla guida di procurarci un pulmino e di accompagnarci in
una Cappadocia anche " inusuale", cosa che viene
puntualmente eseguita e ci troviamo in luoghi da fiaba ma pochissimo
frequentati dalla massa turistica. La sera ci vede allegramente
cenare tutti assieme in camping e la notte fresca concilia un sano
riposo.
-martedì 26.06 : ancora la Cappadocia coi suoi " camini delle
fate", la Valle della Luna, le città sotterranee, i monasteri
e le chiese rupestri " fuori mano", bellissime ma poco
visitate perché accessibili solo con piccoli automezzi.
La sera, mentre ceniamo nuovamente in gruppo, non possiamo non
discutere sulla pressoché totale assenza di turismo dato che,
eccetto ad Efeso, non abbiamo incontrato gruppi turistici
consistenti e, particolarmente, non abbiamo incrociato camper.
-mercoledì 27 : le ultime visioni della Cappadocia ci anticipano
i panorami mozzafiato che vedremo percorrendo la strada che , via
Kayseri conduce a Malatya. I canyons si infrappongono alle oasi di
montagna con una economia del tutto agricola e ne approfittiamo per
acquistare le albicocche messe a seccare sui tetti bianchi delle
case.
La strada, inizialmente buona, lascia il posto ad una ben più
stretta ma in corso di allargamento come la maggioranza delle vie da
noi percorse ove i lavori proseguono con un’alacrità a noi
sconosciuta così come le opere di irrigazione hanno modificato il
volto dell’entroterra portando una fertilità inimmaginabile e un
certo benessere economico.
Per strada incrociamo file interminabili di carri armati che, su
autocarro, vanno in direzione opposta alla nostra.
La mèta di oggi sarebbe il mitico NEMRUT DAGI e pensiamo di
giungere a KATHA e di lì salire con mezzi locali. Ci fermiamo per
informazioni sulla direzione e ci dicono che esiste una nuova strada
larga ed asfaltata che conduce ai piedi della cima del monte Nemrut;
tale strada è a circa 20 km. dopo Malatya con direzione PUTURGE e ,
giunti all’ incrocio vi troviamo un grande segnale turistico che
indica " NEMRUT DAGI".
Ci infiliamo senza indugio ma, dopo pochi km. ci avvediamo che la
strada, pur asfaltata, è piena di buchi enormi e sale in forte
pendenza circondata da strapiombi non protetti. Continuiamo la
salita molto lentamente e con prudenza in un paesaggio di una
bellezza selvaggia e violenta ma senza alcuna possibilità di
fermata finché giungiamo ad un distributore che ci accoglie molto
volentieri per la notte ed i cui gestori ci intrattengono dopo cena
con sorrisi ed offerte di ottimo cocomero fresco ed uva.
Percorsi km.440 dalla Cappadocia ma la fatica è stata sensibile.
Fino ad ora abbiamo percorso da Ravenna km. 3.790
-Giovedì 28 /06: veniamo svegliati dal suono del tamburo e del
flauto: di fatto ci accorgiamo che il distributore costituisce il
centro del paese e, in concomitanza con la prossima campagna
elettorale, un candidato attira i cittadini con musica ed offerta di
uva.
Percorriamo gli ultimi 40 km. in due ore attraverso una strada
asfaltata ma sempre più stretta e ripidissima: l’insidia maggiore
tuttavia è costituita dai bordi stradali che sono indistinguibili
dall’asfalto ma sono formati da semplice ghiaia; infatti due di
noi cadono nella " trappola" e si piantano con qualche
difficoltà a ripartire ma non c’è nulla che possa fermare un
gruppo che si aiuta reciprocamente.
Non basterebbe un libro per descrivere il panorama dove valli e cime
si intervallano a case di fango abitate da pastori ed in cui la vita
quotidiana è in pieno fermento con le donne cariche di erba per gli
animali ed i bambini che guidano le greggi.
Finalmente giungiamo all’altezza massima possibile dove un
parcheggio pianeggiante affianca un alberghetto a mt. 2050 da cui
partono gli escursionisti per la cima.
Ci rendiamo conto che non è possibile percorrere gli ultimi km. con
i camper e, oltretutto, qualcuno di noi ha qualche problema di
pressione e l’altezza lo infastidisce un po’. Per queste ragioni
decidiamo di farci portare in cima al Nemrut ( mt.2250) con un
minibus per osservare il tramonto. Con lth 5 a persona saliamo ed
ammiriamo il panorama dalla cima del monte che, per i camperisti,
costituisce quella meta ideale che, ad est , fa da contrappunto a
Capo Nord.
La piramide del re Antioco di Commagene è contornata dalle famose
teste di statue cadute a seguito di un terremoto ma, francamente, la
loro dimensione ci delude un po’ , così come il famoso tramonto.
Chi ci dovesse andare comunque sappia che tramonto ed alba si
equivalgono, solo che l’uno illumina la maggior parte della
statuaria e l’altra il lato opposto per cui il consiglio è di
evitare una levataccia e recarvisi al tramonto!
-venerdì 29.06 : la nostra nuova mèta è costituita da SANLI
URFA, ( l’antica biblica UR da cui Abramo intraprese il suo
viaggio ) e l’albergatore ci consiglia di seguire l’indicazione
per KATHA seguendo la quale, dopo 5 km. di stabilizzato ve ne
sarebbero 20 di asfalto.
EVITATELO!!! I 5 km. sono in realtà 10 di strada ghiaiata ed
estremamente ripida con tornanti assurdi: qualcuno di noi ha seri
problemi di slittamento e rischia di non farcela ma non c’è
possibilità di invertire la marcia. Un Ducato slitta al punto da
" mangiarsi" letteralmente il battistrada degli pneumatici
anteriori mentre io ho occasione di apprezzare la coppia mostruosa
del nuovo Ducato 3000 che, unitamente al sistema antislittamento,
sale senza alcun problema.
I rimanenti km. asfaltati sono quasi impercorribili e ci rendiamo
conto di essere sulla strada percorsa dai fuori strada che
accompagnano i turisti da Katha.
Finalmente giungiamo sulla strada principale e Sauro ci dice che ,
da Katha, parte un traghetto che può farci risparmiare molta
strada. Non sapendolo in anticipo non abbiamo potuto verificare dall’Italia
per cui raggiungiamo Katha cercando il traghetto che scopriamo
partire 50 km. a nord! Veniamo intanto raggiunti dal gestore del
camping KADIR ERDEM di Katha il quale ci avvisa che non vi sono
camping né a Sanli Urfa né ad HARRAN e ci consiglia di pernottare
nel suo camping e raggiungere le località con un minibus.
Decidiamo di fidarci e , nel pomeriggio, per lth 20 a persona ci
facciamo portare in minibus in una serie di siti archeologici della
zona fra cui ARSAMEIA, YENIKALE e il famoso ponte romano di CENDERE
sull’EUFRATE dove rimaniamo costernati nel vedere uno dei fiumi
che hanno dato origine alla civiltà ridotto ad un rigagnolo a causa
delle innumerevoli dighe fatte dai turchi.
Il camping è ok.
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sabato 30/06 : accompagnati dal gestore con un
bel minibus attraversiamo col famoso traghetto per giungere a CERMIK
e, di lì, scendere ad HARRAN , la città abitata ininterrottamente
dal 5000 a.C. e dove ancora la gente vive in case che ricordano
incredibilmente i nostri trulli. La temperatura supera i 50 gradi ma
non rinunciamo alla visita del castello da cui si domina la piana in
cui l’esercito crociato fu sconfitto rovinosamente da Saladino e
da cui si vedono chiaramente la colline della Sirya che dista solo
15 km.
La successiva visita di SANLI URFA ci convince che abbiamo fatto
bene a lasciare fermi i camper poiché si tratta di una grossa e
caotica città difficile da girare e dove è quasi impossibile
parcheggiare anche un solo camper.
Questa città è sovrapposta all’antichissima UR sumerica, la
città da cui Abramo partì col suo popolo per Israele; dai
bizantini fu chiamata EDESSA e , con le crociate, divenne un feudo
cristiano. La cittadella crociata domina la città ed in particolare
la grande moschea che racchiude la grotta in cui si ritiene sia nato
Abramo e la cui visita suscita qualche emozione al di là di ogni
fede personale anche perché è un luogo di culto per tutte tre le
grandi religioni monoteiste.
Anche il bazar è animato ed è considerato, a ragione, il più
bello della Turchia dopo quello di Istanbul : le spezie riempiono di
odori e le stoffe di colori; la vicinanza con la Sirya lo rende
unico in Turchia anche per una certa " aria" araba non
riscontrabile altrove.
Una bella doccia in campeggio ci ristora da una giornata un po’
faticosa.
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domenica 01.07 : ci avviamo all’imbarco con
l’eccezione di Sauro che non ritiene tanto sicuro il traghetto e
preferisce sobbarcarsi circa 150 km . in più aggirando il lago.
Dopo aver traghettato ( lth 15 a camper ) senza il minimo problema
per i camper, giungiamo a SIVEREK e prendiamo per DIYABAKIR.
La strada è piena di lavori in corso ma i panorami sono unici:
colate laviche immense si alternano a colline che, ad ogni curva ,
cambiano colore e si inerpica fino ad oltre 2500 mt. ma con dolce
pendenza.
Molte sono le postazioni militari e diversi i posti di blocco, tutti
dotati di autoblindo e carri armati con i militari in pieno assetto
di guerra: noi però non veniamo mai fermati anzi, siamo oggetto dei
sorrisi e dei saluti dei militari.
Il lago VAN si avvicina e alle 19, dopo 400 km. percorsi, giungiamo
a GEVAS dove sostiamo al camping Deniz, sul lago ma che in effetti
altro non è se non il grande piazzale di un ristorante "
balneare" ma nel quale staremo benissimo.
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lunedì 02.07 : al mattino relax sul lago che
ha le dimensioni di un mare, circondato da montagne altissime sulle
quali si scorge la neve , il tutto quasi surreale.
Al pomeriggio ci imbarchiamo direttamente dal molo del camping ( lth
5 ) per visitare la vicina isola di AHDAMAR sulla quale sorge una
chiesa di rito armeno risalente al X° secolo.
Rimaniamo letteralmente estasiati dalla bellezza architettonica che
fonde scene bibliche con stili di derivazione persiana passando
attraverso aggiunte dei crociati e che contiene affreschi ancora ben
conservati con sfondi azzurri che ci ricordano le chiese fortificate
di Novgorod in Russia.
-martedì 03.07 : con un minibus ci facciamo trasportare nella
popolosa città di VAN per salire sulla grande cittadella che
conserva ancora un bastione con estese scritte cuneiformi Urrite.
-mercoledì 04.07 : vogliamo vedere il mitico MONTE ARARAT per
cui volgiamo verso DOGUBAYAZIT. Anche qui il percorso ci lascia
senza fiato per la forza che la natura esprime in questi luoghi. I
posti di blocco aumentano man mano che ci avviciniamo al confine con
l’IRAN ma veniamo fermati una sola volta per un superficiale
controllo dei passaporti.
Alle 13 siamo al camping MURAT, ai piedi del palazzo di ISAAC PASCIA’
( lth 5 a camper con luce ) che visiteremo con un minibus.
Il palazzo è ben restaurato e, al di là della sua intrinseca
bellezza, ammalia per il panorama in cui è inserito.
Dopo la visita ci facciamo condurre in città anche perché dobbiamo
fare un po’ di spesa. Molta gente ci chiede da dove veniamo e,
alla risposta " Italia" si dicono fratelli col nostro
popolo.
Non nascondo un po’ di commozione quando un padre ha chiamato il
figlioletto perché avesse l’onore di stringere la mano ad un
" fratello italiano".
Anche il negozio di tappeti che ci attrae è affascinante : molte
ragazze stanno finendo il lavoro ai telai e ci vengono mostrati
alcuni autentici capolavori; mia moglie ed io siamo attratti da un
piccolo tappeto in seta che meriterebbe di stare in una mostra ma il
prezzo di 9.000 euro che ci viene richiesto va al di là del nostro
apprezzamento e lasciamo il tappeto e … il
cuore!
Tornati al camping notiamo come questo sia la base per le escursioni
in quota all’ARARAT ed ammiriamo le numerosissime foto che
ritraggono il titolare con molti scalatori fra cui l’immancabile
Messner.
La vetrina del ristorantino è piena di vetrofanie fra le quali
spicca quella della spedizione di OVERLAND ; la tentazione è forte
e non resistiamo dall’incollare anche l’adesivo del nostro Club.
La sera dopo cena sentiamo musica che esce dal ristorante, entriamo
e ci accomodiamo ascoltando il cantante ed il suonatore che
esprimono l’arte canora curda. Ci vengono offerti cocomero e uva
che contraccambiamo invitando il gestore al nostro tavolo e dando
fondo alle nostre riserve di spumante che viene gradito moltissimo.
Alcune note attraggono la nostra attenzione : è " bella
ciao" cantata in curdo e in nostro onore e non possiamo non
pensare come questa canzone rappresenti ancora moltissimo per l’amico
e martoriato popolo Curdo : lo scandire il tempo battendo le mani da
parte dei presenti dà a tutti noi italiani un brivido profondo e
basta sfiorare i nostri sguardi per scorgervi qualche lacrima a
stento repressa. SERATA INDIMENTICABILE!
Giovedì 05.07 : a malincuore e pensando alla serata precedente
ripartiamo e il monte Ararat si offre a noi in una rara occasione
senza nuvole facendosi ammirare con i suoi ghiacciai perenni, quasi
che anche lui volesse in qualche modo manifestarci la sua amicizia.
In ogni caso dobbiamo tornare e seguiamo per SIVAS. Troviamo oltre
100 km. di strada larga ma " bianca " per lavori in corso
e la media è bassissima mentre molti sono i sassi lanciati dai
veicoli che precedono.
Comunque verso sera abbiamo percorso 435 Km. e, pochi km. prima di
ERZINCAN scorgiamo a destra l’indicazione del ristorante CERMIK.
Si tratta di un bel posto su un laghetto e possiamo sostare
gratuitamente nel bel parcheggio. Per riconoscenza ceniamo al
ristorante ma il cibo è mediocre e non viene servito alcun tipo di
alcolico.
-Venerdì 06.07 : continua il trasferimento e decidiamo di
dirigerci a KATTUSAS,
l’ antica capitale del grande impero ITTITA.
Vi giungiamo nel tardo pomeriggio ( km.520) e sostiamo in un
campeggio molto ombreggiato e tranquillo sito in un meleto.
-sabato 07.07 : dato che con i camper non vi si può entrare a
causa di lavori decidiamo di effettuare la visita di HATTUSAS con
due auto procurateci dal gestore del camping e con una guida che
parla italiano.
La città è sempre affascinante, scevra di turisti e, per chi abbia
qualche buona conoscenza di storia, ricca di meraviglie.
La vicina YAZILIKAYA ( le rupi scritte ) ci immerge nel sancta
sanctorum degli Ittiti. Le file di dei-guerrieri si fanno ammirare
scolpite nella roccia in un anfratto nascosto.
Al pomeriggio ripartiamo e, dopo avere rimediato ad una foratura del
camper di Bruno, riusciamo a superare ANKARA e dormiamo in un’area
di sosta autostradale. Abbiamo percorso 260 km.
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Domenica 08.07 : In serata siamo in Grecia.
Attraversare le frontiere è un’operazione velocissima.
Dormiamo nell’ampia area del primo distributore greco dove
facciamo il pieno ai prezzi greci : gasolio € 0,95. Percorsi km.
667 su strade scorrevoli
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lunedì 09.07 : Decidiamo che è preferibile
tornare per la vecchia strada piuttosto che riprendere il percorso
che ci porterebbe sui tratti autostradali e , dopo 607 km. giungiamo
a KALAMBAKA dove sostiamo presso il camping International ( € 17 a
camper ).
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martedì 10.07 : Al mattino visitiamo alcuni
monasteri di METEORA molto affascinanti in particolare per chi non
li ha mai visti.
Al pomeriggio decidiamo di arrivare ad IGOUMENITSA e spendere gli
ultimi giorni per riposarci sul mare. Anna e Sauro scelgono invece
di visitare altre cose anche perché preferiscono il mare di
Ravenna: ci ritroveremo all’imbarco.
Giunti ad Igumenitsa percorriamo 6 km. a sud e ci imbattiamo in un
bellissimo camping ( NAUTILO), molto ombreggiato , con un ottimo
ristorante e direttamente sul mare la cui acqua trasparente prende
mille sfumature e dove i bagni saranno inevitabili.
Trascorriamo i nostri ultimi due giorni di vacanza fra bagni,
piatti tipici greci, risate e agguerrite partite a carte parlando
però sempre più spesso di quella Turchia dell’est che ci
pervade sempre più man mano che ce ne allontaniamo.
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venerdì 13 : la nave ha solo 30 minuti di
ritardo ed è semivuota.
- sabato 14 :sbarchiamo alle 9 a Bari . Alle 17
siamo a casa.
NOTE GENERALI.
Come previsto si è trattato di un viaggio un po’ pesante
fisicamente.
Abbiamo percorso in totale 8.025 km. consumando lt. 835,05 di
gasolio.
In Turchia non abbiamo incontrato problemi di alcun tipo ma le
strade sono quasi tutte un " cantiere" e le medie di
percorrenza sono piuttosto basse.
Le temperature medie sono state attorno ai 38°c. con punte di
oltre 50 al sud.
L’aria condizionata in cabina è quasi d’obbligo.
Abbiamo scelto di passare da Efeso e Kekova perché alcuni di noi
non erano mai stati in Turchia e , certo, queste località valgono
la visita.
Va segnalato tuttavia che, dalla nostra ultima visita avvenuta 9
anni fa, la costa un tempo meravigliosa, è stata completamente
cementificata e vi sono sorte intere città. Luoghi deserti con
spiagge immense dove ci fermammo sono ora pieni di condomini e la
strada vi passa a pochi metri.
Per chi volesse recarsi direttamente all’est valga sapere che
esistono molte possibilità di ulteriori visite a siti archeologici
ed a città molto interessanti.
Il carburante è caro: assolutamente consigliato l’uso del loro
EURODIESEL che ha caratteristiche più simili al gasolio europeo e
non si corre il rischio di rovinare i common rails; il prezzo
comunque supera 1,50 € al litro.
L’asfalto si scioglie ed i mezzi si copriranno di una bella
patina nera che, a casa, sarà dura togliere con solventi tipo
gasolio o benzina.
Le autofficine sono diffuse per tutte le marche ma dubitiamo che
riescano a risolvere eventuali problemi gravi.
Consigliata una seconda ruota di scorta.
Soprattutto lasciare a casa i timori per i buchi lungo le strade:
sono tanti ed i camper li " sentiranno " tutti.
PARTECIPANTI:
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Bruno & Bruna con semintegrale EVM
PASCIA’ su Renault Master 120:
problemi riscontrati : rottura di un perno del
cambio, blocco del sistema antincendio motore in un buco, foratura
del pneumatico post.sinistro.
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Ugo & Alina con mansardato
ELNAGH JOXY su Fiat Ducato 136 HP : problemi riscontrati:
malfunzionamento del common rail.
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Sauro & Anna con mansardato
ELNAGH MARLIN su Fiat ducato 127HP : problemi riscontrati : nessuno
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Sante & Marisa su mansardato ELNAGH
MARLIN su Fiat Ducato 127HP : problemi riscontrati : nessuno
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Gigi & Franca su mansardato
ELNAGH PRINCE su Fiat nuovo Ducato 3.0 160 HP : problemi riscontrati
: accensione della spia di malfunzionamento dell’iniezione poi
spentasi con l’utilizzo di carburante " eurodiesel" ma
senza alcun problema al buon funzionamento del motore.
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Nessuno ha avuto problemi
apprezzabili alle strutture abitative nonostante i violenti colpi
ricevuti dalle strade.
Un ringraziamento particolare al Concessionario COMEC di
Faenza ( RA ) per la qualità delle manutenzioni che ci hanno
permesso un viaggio senza problemi.
Ravenna Luglio 2007
GIGI
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