Oggi è

Contenzione preformata da canino a canino inferiore. Anche i preformati però necessitano di un certo adattamento per seguire il contorno anatomico delle superfici linguali degli incisivi e dei canini inferiori.

Le contenzioni proposte da Bjorn Zachrisson di terza generazione, sono in filo d'acciaio .030", con estremità sabbiate per aumentare la ritentività del bonding. Oggi molti utilizzano un cavetto ricavato estemporaneamente da tre fili da legatura .011" intrecciati, tenendoli bloccati alle estremità con due "Mathieu": si ottiene una contenzione inerte, che non ha bisogno di modellazione e che può essere accostata dente per dente con lo strumento utilitario durante il"bonding".

Contenzioni fisse particolari hanno lo scopo di mantenere stabile la posizione dei denti adiacenti a zone edentule, laddove dovranno essere adottate soluzioni proteiche, anche di tipo implantologico.
Le Contenzioni fisse
La contenzione, il risultato della cura che è destinato a mantenere nel tempo. Sempre che tale univoca aspettativa si realizzi, fatte le debite promesse, occorre tanta prudenza ed un po' di fortuna. Migliore è l'occlusione a fine trattamento più stabile sarà il risultato. Se la malocclusione è stata provocata da un'abitudine viziata o più in generale da un'alterazione miofunzionale, il risultato sarà stabile soltanto se è venuta meno la causa. Altrimenti il respiratore orale avrà sempre la tendenza al "crossbite" trasversale; chi deglutisce con la lingua in mezzo ai denti tenderà al morso aperto e chi digrigna avrà collasso verticale e probabile patologia articolare. Ecco perché è importante tenere conto della rieducazione della funzione muscolare prima, durante e dopo le fasi attive del trattamento ortodontico.