Museo Candelese on Line |
Ideato e realizzato da Michele Rampino
Ricordi,
Storie, Cose accadute
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Ricordi della mia adorata Candela
SI E' VERO, IO L' AMO E L'ADORO CANDELA PERCHE' LI' HO RICORDI DELLA MIA FANCIULEZZA. SONO PERFINO ANDATO A PASCOLARE LE VACCHE E ANCHE LE PECORE, INSIEME AI BRACCIANTI CHE MIO NONNO AVEVA, ODDIO ERA PER DIVERTIMENTO! ALL'ALBA SI FACEVA IL FORMAGGIO, LA RICOTTA, LE SCAMORZE E IO CON L'ASINO PORTAVO I BIDONCINI CON IL LATTE FRESCO SOPRA O PAESE E PORTAVO LE SCAMORZE E RICOTTE A NARDUCCIO FAVATA' CHE LUI VENDEVA AL PUBBLICO. AL RITORNO MI FERMAVO DA ZUELE IL PANETTIERE GLI DAVO UN PEZZO DI LEGNO CHE LUI FACEVA TANTE INTACCATE PER QUANTI PEZZI DI PANE MI DAVA. ANDAVAMO OLTRE LA TORRE A MASTEGAETANO, A RACCOGLIERE LE CIAMMARUCHELLE (LUMACHE o ESGARGOT IN INGLESE) NELLA TERRA DOVE NONNO AVEVA MASTE BIASE DI FRONTE ALLA MASSERIA DEI GRAGNANO. ANDAVO A RACCOGLIERE LE FICHE ALLA MASSERIA DI VERONICA ACCANTO ALLA FONTANA VECCHIA, PRENDEVO L'ASINO CON LA BISACCIA E METTEVO I PANIERI DENTRO CHE POI VENDEVO A 30 LIRE AL CHILO PER FA RE SOLDI PER LE NAZIONALI (SIGARETTE). AL RIENTRO DEL PAESE SOTTO IL BALCONE DI ZIO VINCENZO, C'ERA LU SUTTANO LA CASA MATERNA DI NONNO E NONNA. SI ANDAVA A GIOCARE IL CALCIOBALILLA AL BAR DIETRO LE SCALE DEL PURGATORIO, DI FRONTE SI SALIVANO LE SCALE CHE TI PORTAVANO AL TABACCHINO DI NARDUCCIO FAVATA'. SI ANDAVA CON LA JEEP AL MACELLO COMUNALE CON GARRUTO BENVENUTO E CON ROCCO CANNONE A MACELLARE I VITELLI E GLI AINI (AGNELLI). ALLA SERA MI PRENDEVO O RIBUOT (DOPPIETTA) E ANDAVO ALL'UMPUOST DELLA VOLPE. LE PASSEGIATE ALLA SERA PER LA CHIAZZA LA PASSATELLA NEL BAR DI GERARDO. NE VUOI ANCORA DI RICORDI? SALUTONI A TUTTI E DAGLI UN PO DI TEMPO CHE QUESTO SITO CRESCERA' TEMPO AL TEMPO.
SALVATORE GARRUTO - Naples, Florida (USA), 05-04-2002
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Classificazione delle Taverne Candelesi di una volta Oggi mi ha fatto visita un candelese residente a torino, e, tra un fatto e l'altro, è uscito fuori la " classificazione" delle "TAVERNE" che una volta erano l'offerta ricettiva del nostro paese. Allora: c'era
la taverna di NARDUCC' L' CUASTAGNAR' ( situato a fianco all'attuale
forno sant'antonio) che era ad UNA STELLA, Poi c'era la
taverna di TOTONN L' CUASTAGNAR' ( situato alle spalle della prima dove
attualmente c'è un garage e una Infine c'era la taverna " D'ALIGGE FAVATA' " ( situato dove c'era una volta il mulino di DI LEVA, attuale forno di angiolina l'asc'lana, famosa p'li SCALLATIELL ) CHE ERA CONSIDERATO IL GRAND'HOTEL COMMERCIO in quanto, oltre ad offrire qualche spazio in più per i cavalli e p' li cr'stiane, offriva N'DAVULUATE accessibili singolarmente, qualche CAFUORCHIE r' cchiù e quasi delle stanzette ""c'la toilette c' l' z'peppe e l' pisciature""ed era meta importante di importanti zingari che all'epoca erano " l'anima del commercio ". Insomma, " C' SIME FATT' N' SUACC' D' RISAT ". VE L'AVEVA RISC'
O NO?.
Ercole Santarella - Candela, 18-04-2002
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I giochi degli anni 70
Ciao ragazzi, Anche se sono giovane (28...) posso anche io esprimere alcuni miei ricordi di come era e cosa si faceva a Candela quando io ero "piccolo", e cioè negli anni 70... Purtroppo i tempi cambiano così in fretta! Posso dire che quando ero piccolo si giocava con le "palline americane" cioè le cosiddette biglie. Si creava una buca e da una certa distanza chi centrava la buca si prendeva tutte le palline che erano nella buca, preventivamente riempita. Oppure si giocava con i tappi sui bordi dei marciapiedi, creando un percorso e dando una "bottarella" per volta ognuno al proprio tappo vinceva chi arrivava prima al traguardo! Poi c'era il gioco della "Campana" (alcuni bambini lo fanno ancora adesso...non è ancora tramontato come gioco!), che si faceva disegnando per terra una griglia con del gesso (che la maggior parte delle volte proveniente da scuola!...;-) , ma anche da pezzi di gesso di scartati dai muratori) e poi si giocava saltellandoci sopra senza toccare i bordi della griglia! Con la palla si giocava a "Palla a muro" che consisteva a lanciare la palla al muro lsciando il "colpo" successivo all'avversario di turno. Chi non riusciva a prendere la palla perdeva. Si giocava con le "slitte"
fatte con dei pezzi di legno e con dei cuscinetti che fungevano da ruote
si sfilava per le vie del paese, rompendo l'anima alle persone perchè
i cuscinetti facevano un rumore pazzesco! "Mazz' e zipp'l" c'era ancora ma non si giocava molto...faceva parte gia della generazione precedente! Si giocava con le "figurine"
dei calciatori, facendo dei mazzetti di un certo spessore con figurine
messe ad esempio da tutti e due (10, 20, o 30 ciascuno...) e poi quelle
che si riuscivano a "cappottare" diventavano di proprietà
di chi c'era riuscito! Il sogno di tutti poi era possedere una bicicletta nuova di zecca, ed i genitori la regalavano di solito se si veniva promossi a scuola. Nascondino, Mosca cieca, Palla avvelenata, Gioco del fazzoletto e roba del genere credo che ancora adesso si facciano, anche se penso che stanno andando anche a finire.... Naturalmente non c'erano bambini con i cellulari come adesso, al massimo si avevano 100 lire per le caramelle o la busta di patatine (e non come i bambini di adesso che ti chiedono 100 "carte" per fare qualcosa!), si comprava Topolino con qualche centinaio di LIRE, il panino con la mortadella per la scuola a 500 lire, ecc... I bambini di ora invece ti
chiedono la playstation a 500 Euro (quasi un milione delle vecchie lire...),
il cellulare a 200 Euro, ecc...(spesso sono anche i genitori che riempiono
troppo i bambini) I cartoni animati però devo dire che si seguivano con passione anche allora: c'erano i mitici Goldrake, Mazinga Z, Remì, Heidi, Jeeg Robot, Candy Candy, Anna dai Capelli Rossi, Lady Oscar, L'isola del tesoro. Questi erano cartoni seguitissimi da tutti i bimbi di allora e diventati poi famosi nelle diverse generazioni di bambini! Per quanto riguarda i videogiochi posso dire che la mia generazione ha fatto da spartiacque tra l'assenza dei videogiochi e la loro nascita. Infatti quando avevo 9-10 anni cominciarono ad uscire i primi computer dell'ATARI, o della COMMODORE. Questi erano delle semplicissime tastiere da collegare al Televisore e con dei lettori-registratori si leggevano le cassette di nastro per caricare i giochi. L'Atari ricordo che andava anche a cartucce, che si infilavano in una fessura della tastiera stessa. Sono giovane, ma a 28 anni
posso dire che i tempi stanno cambiando velocemente...forse anche troppo!
Michele Rampino - Candela,
27-04-2002
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Il fidanzamento di una volta
Il fidanzamento di una volta era completamente diverso da quelli attuali. Infatti fino agli anni 60-70 non si poteva affatto incontrare da soli un uomo ed una donna! Un uomo per incontrare la propria amata doveva approfittare di quei pochi attimi in cui lei rimaneva da sola per scambiare giusto due parole. Magari quando usciva davanti casa a fare qualche servizio, quando s'affacciava al balcone oppure quando andava a buttare l'immondizia. In quei frangenti si scambiava qualche tenera parola o magari un biglietto d'amore!...e guai se i genitori li acchiappavano! Viste le difficoltà di comunicazione si rimaneva magari a volte per molto tempo senza vedere la persona amata e quando andava bene si riusciva a trovare un tramite per lo scambio dei bigliettini. Lui poteva andare a casa di lei solo con i genitori e solo se si parlava di matrimonio e lei non poteva andare a casa del fidanzato. Infatti la donna vedeva la casa dello sposo solo il giorno del matrimonio. Durante gli incontri in casa l'uomo non poteva nemmeno sfiorare la donna ed in caso di ballo in occasione di qualche festicciola in casa i parenti della sposa stavano ben attenti a controllare i due fidanzatini. Tutte queste ristrettezze erano dovute al fatto che non si dovevano creare dicerie sul conto della donna, che nel caso di rottura del fidanzamento doveva avere intatto il suo "onore". C'era addirittura una legge, durata fino a pochi anni fa che addirittura prevedeva in caso di rapporti d'amore con un uomo, la possibilità per la donna di andare entro 2-3 mesi dai carabinieri e costringere l'uomo a sposarla. Infatti sono stati molti i matrimoni celebrati con questa legge. La norma serviva a tutelare "l'onore" della donna, perchè non rischiasse di rimanere zitella a causa della sua perduta verginità. Le cose sono man mano cambiate e fino agli anni 70 i fidanzati non potevano uscire insieme se non accompagnati da qualcuno (anche un fratello o una sorella) che sorvegliasse i due e per fare in modo che non prendessero "vie traverse".
Michele Rampino - Candela, 27-04-2002
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