"ALLORQUANDO MI TROVAI DINANZI A QUELLA NERA COSTRUZIONE TITANICA,CONSERVATA IN OTTIMO STATO,QUASI NON CONTASSE SECOLI E SECOLI MA SOLTANTO ANNI,PROVAI UN'AMMIRAZIONE PER LA FORZA UMANA ASSAI MAGGIORE DI QUELLA CHE MI AVEVA ISPIRATO LA VISTA DEL COLOSSEO."

GREGOROVIUS

 

Con queste parole Gregorovius (1821-1891) ,storico tedesco autore dell'opera in cinque volumi "Viaggi in Italia", ha espresso il suo stato di estasi provocato dalla visione delle Mura Ciclopiche che cingono l'acropoli di Alatri.

 

 

veduta aerea dell'acropoli di Alatri e del centro abitato

 

L' acropoli di Alatri,situata sulla sommita' della collina cittadina,e' una delle meglio conservate opere dell' architettura  preromana in Italia.L' opera e' caratterizzata da robuste mura poligonali che avvolgono la cima della collina ,dando allo spazio sovrastante una forma trapezoidale .Le mura di contenimento sono state edificate ,senza fondazioni,sovrapponendo massi calcarei irregolari sulla roccia del colle,e senza l'uso di sostanze cementizie.La costruzione, iniziata probabilmente nel VII secolo a.C. e protrattasi per alcuni decenni, ha svolto la funzione sia di spazio sacro sia di luogo difensivo,ultimo rifugio della popolazione sottostante.Lungo la cinta muraria, ancora oggi quasi intatta, si aprono le due antiche porte d'accesso. Le fonti archeologiche,dopo aver ricostruito il metodo di lavorazione originario,basato sull' uso di cunei di legno bagnati per sfruttarne la dilatazione,hanno classificato l' intera opera megalitica in tre tipologie costruttive:la prima Maniera,con massi rozzi ,di dimensioni ridotte e approssimamente accostati;una seconda Maniera, con costruzione piu' accurata,dimensioni maggiori e accostamenti piu' precisi e una terza Maniera,con massi appianati, linee combacianti e con una lavorazione piu' scrupolosa. Questa distinzione non e' di natura cronologica ma va ricollegata alla diversa funzione che le mura avevano e alla diversa visibilita'.

 

 

La Porta Maggiore , detta di Civita, e' caratterizzata dalla struttura architravata.Essa si apre sul lato meridionale dell' acropoli,ed e' formata dalla sovrapposizione di otto macigni culminati da un grandioso architrave  in cui si vedono i segni della porta di chiusura.Sul lato settentrionale si apre la Porta Minore (o dei Falli) ,formata dall' accostamento di quattro massi sormontati da un' architrave ascensionale che ,con l'innesto di altri  monoliti,conduce fino al piano dell' acropoli.Notevole importanza ha il bassorilievo scolpito sulla trabeazione e raffigurante tre figure falliche,testimonianza del culto della fertilita' presso le popolazioni erniche.                   Accanto alla Porta Maggiore si aprono tre "santuari" , nicchie che avevano la funzione  di accogliere le statue degli dei tutelari, guardiani aggiunti per la difesa dello spazio sacro.Davanti alla porta minore il censore Lucio Betilieno Varo, nel II secolo a.C., fece erigere un portico d' accesso di cui sono visibili i resti di mura e di colonne e che assicurava un riparato percorso verso l' acropoli.

 

Sulla base di un tempio pagano e' sorta intorno al X secolo la cattedrale di S. Paolo,destinata a numerosi rifacimenti culminati con la totale ristrutturazione del 1700.La facciata e' opera dell' architetto Jacopo Subleyras e mostra l' influsso delle basiliche romane .L'interno e' a croce latina a tre navate e contiene  frammenti marmorei cosmateschi ,appartenenti ad un pergamo medievale,e le reliquie del corpo di S.Sisto,patrono della citta'.La tradizione ci informa che i resti di S. Sisto arrivarono ad Alatri nel 1132 dirette ad Alife ma nella cittadina ciociara miracolosamente rimaste.