DA  OMERO  AL  WEB

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L’antenato più illustre fu certamente OMERO, che, come ci viene comunemente mostrato, era un cantastorie cieco che accompagnava le sue "storie" con la lyra; ma il cantastorie nel suo millenario cammino ha caratterizzato tutti i generi letterari: dal cantares de gesta (Spagna) alla chanson de geste (Francia), dalle saghe nordiche racchiuse nel kalevala (Finlandia) alle byline (Russia), dai griot (Africa) ai bänkälsänger (Paesi sassoni - il grande drammaturgo tedesco BERTOLD BRECHT era lui stesso un bänkälsanger), etc…fino ad arrivare agli albori delle letterature moderne.
Ha contribuito alla divulgazione della cultura orale prima dell’avvento della scrittura e, successivamente, come un giornalista itinerante, ha diffuso  storie e  notizie.

Caratteristiche comuni dei cantastorie, in ogni tempo e luogo, sono sempre stati:

1. raccontare la storia col canto;

2. illustrare l'episodio o con l’aiuto di un cartellone:

3. alternare al canto una forma di recitazione.

In Italia è intorno al XIV secolo che la figura del cantastorie, insieme a quella dei CUNTASTORIE (raccontatori di storie, che nei paesi anglosassoni vengono chiamati STORYSTELLERS), assume caratteristiche proprie, diversificandosi dalla "letteratura dotta"; infatti, grazie all’influenza della letteratura epica francese, presto ramificatasi in tutta la penisola, particolarmente nel Sud, le gesta dei leggendari eroi del ciclo de la chanson de geste diventano fonte di ispirazione, e i nomi di Carlo Magno. Orlando, Angelica,.. entrano nel mondo popolare.

Tuttavia, con la scoperta della stampa i cantastorie tendono ad abbandonare questo repertorio (lasciandolo  in eredità ai CUNTASTORIE e ALL’OPERA DEI PUPI; ancora oggi è possibile in Sicilia – e non solo – assistere ad una rappresentazione di CUNTASTORIE e PUPARI!) per acquisire sempre più un ruolo che si avvicina al mondo giornalistico, stampando su  foglietti volanti le storie cantate.

 Si assiste cosi alla nascita di tante storie  ( la più conosciuta delle quali è quella della BARUNISSA DI CARINI) aventi per oggetto: fatti tragici, famosi banditi, eventi catastrofici, grandi storie d’amore, personaggi e momenti epici. ( Garibaldi ed il Risorgimento sono stati oggetto di interesse di tanti cantastorie e poeti popolari,…

Dopo la seconda guerra mondiale,( sull’onda, anche, della creatività di grandi poeti come IGNAZIO BUTTITTA di BAGHERIA e TURIDDU BELLA di MASCALI che, tra l’altro, amavano scrivere "STORIE" per cantastorie,) ci fu in Sicilia un gran proliferare di MAESTRI CANTASTORIE: ORAZIO STRANO di RIPOSTO, CICCIO BUSACCA, PAOLO GAROFALO, VITO SANTANGELO, CICCIO RINZINO di PATERNO’, FRANCO TRINCALE di MILITELLO in  VAL DI CATANIA, ….

Grazie a questi la tradizione, pur con le dovute "innovazioni" stilistiche, di contenuto e di metodo, si è rinnovata e mantenuta; per cui, oggi, "giovani" come NONO’ SALOMONE, MAURO GERACI, ROSITA CALIO’,FORTUNATO SINDONI,….raccontano nelle piazze del mondo fatti di attualità, servendosi del "classico" CARTELLONE, o  come FORTUNATO SINDONI, illustrando le storie  con l’ausilio del cartellone o di  DIAPOSITIVE.

Col Web il Cantastorie ha finalmente trovato una piazza virtuale ideale, che gli consente di raccontare, servendosi dei mezzi tecnici più sofisticati (ormai presenti ovunque), anche ai popoli più sconosciuti e lontani il patrimonio culturale di cui dispone.