LETTERA 11: riportiamo alcuni stralci della lettera spedita alla commissione per la beatificazione di Pasqualino da Pietro Canzii, fratellino di Pasqualino, come testimonianza sulle virtù del servo di Dio.

Baltimora, 16 novembre 1995

(…) A poco a poco sto cercando di ricostruire il felice tempo trascorso col mio caro indimenticabile fratello. La sua breve vita e la sua immatura morte è stata una eccezionalità che è rimasta e vissuta da noi famigliari fino a oggi …. Di Pasqualino c'è tanto da raccontare ma non mi è facile illustrarle e descriverle; era un angelo di bontà vissuto per breve tempo fra noi, era un modello di Cristianità, col tratto gentile, umile affabile e quando giocavamo assieme io facevo il capriccioso e volevo vincere strillando, lui mi correggeva, mi insegnava e lo stesso mi voleva tanto bene. La bonanima della nostra cara mamma Semira la quale morì qui in Baltimora il 4 agosto 1969 non ha mai cessato di raccontare e piangere le bontà e le virtù di Pasqualino fino al giorno del suo trapasso, e chi sa quanto potrebbero essere felici assieme al mio caro padre Alfredo poter assistere in persona a questo prossimo evento.
Fra tanti racconti mamma non trascurava di esaltare il nostro Pasqualino il quale da tenera età era tanto buono, ragionava come un adulto, e molto coraggioso.
Io personalmente ricordo il mio caro fratello molto bene tenendo conto che sono passati 66 anni ed ora conto 76 anni di età, lui era amabile, bello, mi voleva tanto bene, era molto affezionato e quando faceva il cattivello sapeva perdonarmi e correggermi. (…) Pasqualino cresceva sempre più buono e coraggioso, a circa 10 anni, mamma diceva, era ubbidiente, mai mancava a scuola, faceva i compiti e leggeva tanto, era molto casalingo e frequentava pochi compagni, qualche volta si passava il tempo vicino casa nostra da una bottega da calzolaio. (…) Quando Pasqualino tornava dal seminario il tempo delle vacanze era breve, mio fratello passava il tempo in casa ed in Chiesa e leggeva tanto, questo era il suo più grande passatempo ed era tanto felice vedersi in vestilunga da Seminarista. Ogni mattina andava in Chiesa a servire la Santa Messa al caro defunto parroco Don Filippo De Flaviis, il quale lo invitava a passeggio qualche volta e molto abitualmente si recava al Cimitero vecchio a visitare quella Croce che tuttora esiste che le S. Missioni del 1924 vi istallarono. (…) Mamma spesse volte andava in Seminario a Penne per vedere e sapere di Pasqualino il quale mai si lamentava, mamma ci portava qualche buon boccone da 77mangiare o qualche cosa nutriente, ma non toccava nulla asserendo che nel seminario c'era tutto ed era sufficiente. La sua vita fu breve e santa e ricordo bene la sua angelica figura, sempre limpida e pura davanti ai miei occhi.
Dal giorno della sua morte Pasqualino mi è stato vicino sempre.

Pietro Canzii