LETTERA 5: al nonno

Seminario, 14-9-1929

 

Nonno mio carissimo,
Ho sentito molto piacere nel leggere la vostra lettera e sapervi in buona salute; grazie al Buon Iddio, pure io sto bene. Purtroppo mio padre fa dei sacrifici, è vero, e io cercherò di ricompensarlo coll'essere buono anzitutto e poi studioso. Così anche voi sarete insieme con lui contento di me. Di dare gli esami di stato io non ne ho voluto mai sentire, e il perché pure a mio padre l'ho detto.
Io solo questo vi prometto, a voi e al padre, di superare gli esami di Seminario che debbo superare mediante la buona volontà allo studio e la grazia di Dio principalmente.
Sono venuto in Seminario collo scopo di educarmi e diventare sacerdote.
Voi, caro nonno, volete dire che io debbo dare altri esami per prendere la laurea. Ma chi ha tanto ingegno sufficiente per prendere lauree? Per me poi è impossibile. State contento che se avrò superati i semplici esami di Seminario avrò fatto molto.
E poi chi sono che debbo essere scritto in terra, come mi dite? Allora significa che non abbiamo capito molto. Che ne dobbiamo fare degli onori di questo mondo?
Come differisce la mia intenzione dalla vostra! E la mia non è sbagliata. Voglio farvi un piccolo esempio, benché io ora faccia castelli in aria.
Per esempio, volendo Iddio, io divenuto sacerdote starò fra un numero anche mediocre di anime, per es. in un paesello, ad esercitare il mio ministero di sacerdote santamente, e arrivata l'ora della morte certamente avrò in premio il Paradiso. Perché se si va all'inferno mica le lauree ci vengono a ricacciare. Non per questo però è una brutta cosa avere una o più lauree. Ma le lauree le avessero chi le desidera e chi le può avere. Io la penso così, di farmi sacerdote ed assolutamente, colla grazia di Dio sempre. Voglia Iddio appagare il mio e vostro desiderio. Degli occhiali non fa niente se non li comprate, dato che costano assai e che non conviene comperarli. Intanto voi non tardate a rispondere alle mie lettere, che io non tarderò mai a scrivervi.
Le vacanze ormai finiscono ed io dovrò ricominciare a studiare. Spero di ricavare frutti abbondanti dallo studio di quest'anno. Perciò io adesso mi metto a studiare seriamente perché mi pare che negli altri anni non ho studiato seriamente. Così potrò sperare di addivenire sacerdote.
E voi ne sarete grandemente contento senza che io abbia le lauree. Insomma adesso si deve pregare e studiare che poi Iddio disporrà ogni cosa.
Voi, caro nonno, starete sempre contento e non trascurate, come debbo fare io, le pratiche del Cristiano. Che se poi dimentichiamo anche queste, le nostre cose non andranno più bene. E credo che per il venturo anno potete tornare in Italia, che ormai siete vecchio. Al padre gli ho già scritto.
Per ora vi saluto e vi auguro giorni felici e santi.

Vostro nipote In G.C.
Pasquale Canzii