TUTTO CASA E CHIESA

LA MAMMA, PASQUALINO E IL FRATELLO PIETRO

 

Pasqualino passa le sue giornate tra casa e chiesa, che preferisce ad ogni altro svago; anzi, quando non può andarci, se ne dispiace non poco.

Intanto, casa Canzii si allieta di un'altra nascita. Il 29 giugno 1919 arriva il fratellino Pietro, una bocca in più da sfamare. Papà Alfredo capisce che i suoi guadagni non sono sufficienti per mantenere la famiglia accresciuta e ripensa al suo vecchio progetto di emigrare in America. Le esigenze economiche gli imporrebbero di partire, ma l'amore alla famiglia e al paese natio lo frenano nella decisione. Finalmente, non riuscendo più neppure a pagare l'affitto, decide di emigrare negli Stati Uniti.

Superato lo choc della partenza del padre, la vita in casa Canzii riprende come sempre. Pasqualino ha iniziato ormai la scuola, dove si rivela sempre attento e silenzioso. Dotato di buona intelligenza, si impegna con diligenza nei suoi doveri scolastici. È un ottimo studente che gli insegnanti portano a modello per profitto e condotta.

Anche in chiesa il suo portamento è notato da tutti. Diventa presto un esperto chierichetto che più volte l'abate-parroco don Filippo De Flaviis loderà pubblicamente. Rifiuta i regali che il parroco ogni tanto gli offre, dicendosi felice di aver compiuto un atto che piace a Dio.

Tutti i suoi compaesani si accorgono che Pasqualino è un ragazzino diverso dagli altri, che corre davanti a tutti sulla via della santità: non manca mai alla messa e alle funzioni religiose come la Recita del Rosario, i vari tridui, novene, via crucis. È felicissimo se può rendersi utile per qualche servizio religioso.

Aspetta con entusiasmo il giorno della prima comunione. In breve diventa il primo alla Scuola di Catechismo. Impara a memoria tutte le verità della fede e si prepara con cura all'incontro con Gesù Eucarestia. Si allena in casa a celebrare messa con un altarino improvvisato, con il fratellino Pietro che gli fa da chierichetto. Il 31 maggio 1925 Pasqualino riceve la prima comunione. L'anno dopo, il 29 maggio 1926, viene cresimato dal vescovo diocesano Mons. Carlo Pensa.