CAPESTRANO  
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Borgo medievale in provincia dell'Aquila, situato su una collina a 500 m slm. Si affaccia sulla valle del Tirino, il suo territorio ha un'estensione di Ha 4308 di cui 2521 ricompresi nel perimetro del Parco Nazionale Gran Sasso e Monti della Laga. Ha una popolazione di 1122 abitanti, distribuiti nel copoluogo e nelle frazioni di Capodacqua, S.Pelagia e Forca di Penne.

Il primo documento in cui è citato il nome di Capestrano risale al 1284 allorquando Carlo I donò i territori di Capestrano, a Riccardo Acquaviva di S.Valentino. Tuttavia la valle del Tirino, grazie all'abbondanza di acque e alla sua posizione, facilmente difendibile, era abitata già dal neolitico, come testimoniano i numerosi reperti ritrovati presso le sorgenti di Capodacqua.

Testimonianze della continuità di stanziamenti fino all'epoca italica si hanno con il ritrovamento del "GUERRIERO DI CAPESTRANO" e della necropoli che si trova nella valle. Particolarmente fiorente, era nell'epoca romana, la città di "Aufinium" a ridosso della Claudia Nova che collegava l'Adriatico con la Sabina, e partendo da "FORULI", passando per "AMITERNUM", "AVEIA" e "PELTUINUM" arrivava alla confluenza del Tirino con l'Aterno Pescara. Fu costruita probabilmente sul tratturo che già si utilizzava in epoca italica. Nel Medioevo vi erano insediamenti abitativi in Capodacqua, S.Pelagia e Presciano alle dipendenze dell'abbazzia di S.Pietro ad Oratorium.

In seguito ai continui saccheggi e alle scorrerie saracene, le popolazioni abbandonarono le "Ville" e si ritirarono sulle alture costruendo per difendersi rocche e borghi fortificati. Nacque così, un borgo sopra Presciano "Caput Presanum" da cui l'Antinori fa derivare il nome di "CAPESTRANO" mentre secondo il Chiappini, lo stesso deriverebbe da "Caput trium amnium" capo di tre sorgenti in riferimento alle tre sorgenti che alimentano il fiume Tirino.

Nel 1284 Carlo I d'Angiò, in segno di riconoscimento per la fedeltà dimostrata nella conquista del regno di Napoli, trasferì la padronanza del territorio della valle del Tirino a Riccardo d'Acquaviva di S.Valentino.

Tale dominio durò fino al 1318 quando Carlo III, occupato il regno di Napoli cedette il territorio di Capestrano al milite fedele Pietro da Celano. Nel 1435 il Marchesato passò da Nicola alla figlia Jacovella (Cobella) da Celano vedova di Odoardo Colonna, la quale passò a nuove nozze prima con Giacomo Caldora e poi con Leonello Accrocciamuro. Da quest'ultima unione nacque Ruggerone che combattè per Fortebraccio da Montone.

Con la vittoria di re Ferrante a Ruggerone, che si era schierato per Giovanni d'Angiò, fu tolto il marchesato di Capestrano e venne dato, il 12 ottobre 1463, ad Antonio Todeschini Piccolomini duca  d'Amalfi e nipote del papa Pio II. I suoi successori furono Alfonso, Alfonso II, Innico e Costanza. Quest'ultima, impelagatasi di debiti per la costruzione di S. Andrea della Valle in Roma, si impegnò con Antonio Cattaneo le terre di Capestrano e della baronia di Carapelle per 96.000 ducati con il diritto di ricompera, cosa che avvenne dopo 10 anni. Rivendette le stesse per 106.000 ducati a Francesco dei Medici granduca di Toscana.

Finiva così nell'anno 1569, il dominio dei Piccolomini sul territorio di Capestrano.

Nel castello ancora oggi è ben visibile il loro stemma formato da 5 mezze lune in croce sormontate da una corona.

Nel 1585 Francesco dei Medici assegnò il territorio ad Antonio suo figlio naturale, priore di Pisa, e perciò detto principe Antonio. Per questa circostanza il titolo di Marchesato si cambiò in quello di Principato.

Nel 1595, succedette nel Principato, Ferdinando dei Medici granduca di Toscana poi Cosimo II e in seguito Francesco che, volle scritto sulla sua tomba " Princeps Capestrani".

Nel 1613, era governatore del principato di Capestrano Alessandro Tassoni.

Nel 1614, era divenuto Signore del principato di Capestrano, Carlo dei Medici al quale succedette nel 1666 Francesco Maria. Ultimo dei Medici principe di Capestrano fu Giovan Gastone. Nel 1743 il principato di Capestrano e la baronia di Carapelle passarono a Carlo di Borbone. Capestrano fu promossa Città e così registrata nei vocabolari politici e militari del regno.

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