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Una domenica indimenticabile


Pesca sportiva News & meeting


             

E' sabato 1° giugno. Trascorro le ore di lavoro in negozio nella routine quotidiana della consegna di esche, bobine di filo, ami, minuteria varia e altro, fra i racconti dei clienti che, parlando di miracolose pescate, si cimentano ad enfatizzare in maniera spudorata le pescate, i chili e le misure dei pesci.
Ma questo è quasi naturale nei discorsi tra pescatori.
La nostra categoria infatti tende a descrivere minuziosamente tutto ciò che riguarda pesi e misure del pescato stando bene attenta a trascurare tutti quei particolari preziosi di cui è incredibilmente geloso.
Parlando con l'amico Ferdinando, dopo avermi descritto la cattura di diversi Tombarelli, Palamite e delle numerose mangianze nelle acque del Golfo di Cagliari, ecco che finalmente vengono fuori quei preziosi particolari.
Mi racconta orgoglioso, davanti alla mia più assoluta attenzione, che dopo numerose partenze della sua traina alla velocità di 7 nodi, portate a termine con le catture dei pesci sopra descritti, nota una "partenza particolare".
Qualcosa che non era né una Palamita né un Tombarello, è arrivata al suo artificiale ma dopo soli pochi secondi si è slamata. E fin qui niente di eccezionale se non fosse per il fatto che la persona in questione non è un pescatore qualunque bensì di provata esperienza sia nelle acque dolci che in quelle salate e quando lui parla di " una strana partenza della lenza" a un miglio e mezzo dalla costa, bisogna riflettere.
Tra una riflessione e l'altra ho deciso di preparare un'uscita in barca.
Il racconto di Ferdinando mi aveva messo addosso una grande curiosità.
Sono bastate due telefonate agli amici del Club, Mario e Tore e abbiamo fissato la partenza per domenica mattina 2 giugno alle ore 7.30.
Domenica 2 giugno la giornata era meravigliosa, il mare era calmissimo e una leggera brezza sfiorava ogni tanto le acque del golfo.
Appena fuori dal porto di Capitana i nostri sguardi vengono subito catturati dai voli dei gabbiani e delle berte e immediatamente disponiamo l'assetto delle canne in pesca. Ben quattro canne.La prima centrale da 20 lbs, con MINNOWS 11 cm a 30 mt e ½ kg di piombo.
La seconda 20 lbs con MINNOWS 9 cm a 40 mt con 250 gr di zavorra. La terza 12 lbs 60 mt fuori, con KOONA HEAD 9 cm.. La quarta 12 lbs 70 mt fuori con KOONA più OCTOPUS. Arrivano le prime ferrate. ed alle nove del mattino abbiamo già preso quattro Tombarelli a pagliolo ma anche perso qualche preda.
Ad un tratto una 12 lbs esterna ha una partenza alquanto insolita. Dopo aver suonato, il cicalino smette di stridere e si ripete l'azione per due volte. Intanto parte la seconda canna sempre da 12 lbs e procediamo al recupero della preda. Un tonnetto. Siamo molto contenti ma non facciamo in tempo quasi a poggiare la preda che improvvisamente il cicalino della 12 lbs riparte alla grande.
Mi rendo subito conto che non è un Tombarello
Gli cedo lenza per alcuni secondi in modo che possa ingoiare l'esca e procedo con una potente ferrata.
Fuga decisa. Uscita della lenza a velocità impressionante. Testate progressive con bandi di lenza E' un pesce veloce.
In una frazione di secondo scorrono nella mia mente tutti questi dati che mi riportano alle mie precedenti esperienze di pesca.
Ma è davvero un attimo e il pesce è già fuori dall'acqua, è un Rostrato a circa 100 mt dalla barca, esegue delle splendide evoluzioni, prende la lenza quando vuole. Mi rendo conto che è una preda importante ma il mio finale è un fluoro carbon di appena 0.26 di diametro.
E' li che abbiamo attaccato un KOONA HEAD autocostruito di 9 cm e non posso fare forza più di tanto.
E' importante tenere la preda sempre in tensione per stancarla e non forzare troppo la mano. Il combattimento dura una trentina di minuti. Mi sono sistemato a prua e lo skipper Mario compiendo degli ampi cerchi di avvicinamento, non mi perde mai di vista né perde di vista il filo in tensione verso il pesce.
E' così che con l'aiuto di tutto l'equipaggio, Nico, Tore, Mario e padre di Mario, riusciamo a portare il Rostrato sotto bordo che, con un abile raffiata da parte di Mario viene issato a pagliolo. E' molto probabilmente una Aguglia Imperiale (Tetrapturus Belone). Bisogna considerare però che le differenze somatiche con il Marlin bianco possono essere rilevate solo da persone con una certa competenza in Biologia marina.
E' molto facile che insieme all' Aguglia imperiale, vengano catturati anche Marlin bianchi, sempre che la differenza fra le due specie venga notata. Ma al di là del fatto che si trattasse di una specie o dell'altra, l'emozione di questa domenica di giugno sarà indimenticabile.

Nicola Cocco


-CANNA -12 LBS BROWING
-MULINELLO -12 LBS LINEA EFFE
-FILO MADRE -0.45 FISH & FISH
-TERMINALE- 0.26 FLUORO CARBON VANISH BERKLEY
-ESCA- KOONA MAU MAU AUTOCOSTRUITO


   

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