VITE BARBERA


Sito di coltivazione: 
Piemonte, Lombardia, Oltrepo Pavese.

Rilevanza economica: 
gli ettari impiantati a vitigno Barbera sono stimabili intorno ai 45.000, di cui 
13-15.000 in zona DOC. Oltre ai quattro vini DOC (Barbera d'Alba, Barbera d'Alba 
Superiore, Barbera Colline di Riosto e Barbera Monte San Pietro) che possono 
essere ottenuti esclusivamente con l'impiego di uve da vitigno Barbera, altri 83 
vini DOC contemplano l'impiego di vitigno Barbera, 50 dei quali per almeno il 
50%, 41 fino al 100%, mentre solo per 18 l'impiego deve essere inferiore al 50%. 
Inoltre figurano 113 vini Barbera IGT diffusi in tutto il Mezzogiorno, con la 
sola eccezione della Puglia, oltre che in Umbria, Emilia, Veneto e Lombardia. 

Principale difetto condizionante la produttivitā: 
alta sensibilitā alla "Flavescenza Dorata" (infezione da un fitoplasma veicolato 
da un insetto, lo Scaphoideus titanus). Si noti che l'incidenza di questa 
infezione č alta nelle regioni settentrionali, fanno eccezione le zone fredde 
delle vallate alpine ove l'insetto vettore non resiste. Anche al sud l'insetto 
vettore non trova le condizioni ottimali per il suo ciclo vitale. In molti 
vigneti del nord Italia le perdite per infezione da "Flavescenza dorata" sono 
arrivate nel 2000 al 100%.

Soluzione tradizionale: 
massicci trattamenti con insetticidi in primavera. Questi risolvono solo 
parzialmente il problema. 

Soluzione biotecnologica: 
integrazione di un gene che conferisca resistenza all'infezione. Sono in corso 
ricerche per l'identificazione del gene opportuno (Progetto Fondazione 
Bussolera-Branca e Universitā di Pavia e Milano).
Vantaggi: questo intervento permetterebbe di limitare i trattamenti con 
insetticidi.