OLIVO

Varietà: Frantoio, Strana


Sito di coltivazione: 
Puglia, Calabria, Sicilia, Toscana, Lazio, Campania, Abruzzo, Liguria.

Rilevanza economica: 
in Italia la coltivazione dell'ulivo ha una tradizione millenaria, la sua 
importanza non è soltanto di tipo economico (filiera olio), ma anche culturale e 
paesaggistica. Essa interessa, infatti, circa 1.100.000 ettari (pari a quasi un 
decimo della Superficie Agricola Utilizzata), con una produzione di 2,8 milioni 
di tonnellate di olive e di mezzo milione di tonnellate d'olio, per un valore 
complessivo di 1,8 miliardi di Euro (4,5% della produzione vendibile totale). La 
coltivazione dell'ulivo, diffusa in quasi tutto il centro-sud, ma presente anche 
nel Nord Italia (Liguria, area del Garda), assume un particolare rilievo in 
Puglia e Calabria che, insieme, contribuiscono per il 60% all'intera produzione 
nazionale. In Puglia (36,4% della produzione nazionale) il peso economico 
dell'olivicoltura arriva al 18% della produzione agricola regionale, giungendo 
fino al 35% in provincia di Lecce. In Calabria (24,3% della produzione) il peso 
relativo è ancora superiore, essendo pari in media al 28% e giungendo al 65% in 
provincia di Reggio Calabria. Da tempo l'Italia presenta un deficit commerciale 
in termini quantitativi, importando oltre 400.000 tonnellate di olio di oliva, a 
fronte di esportazioni pari a circa 300.000 tonnellate.

Principale difetto condizionante la produttività: 
Rogna dell'olivo: l'attacco del batterio Pseudomonas syringae pv savastanoi 
causa tumori alla pianta. Nelle zone umide la malattia arreca ad alcune varietà 
danni notevoli. Tra le varietà suscettibili c'è la Frantoio, rinomata per l'olio 
di eccellente qualità;
Occhio di pavone: l'attacco del fungo Spilocae oleagina si manifesta con macchie 
circolari necrotiche sulle foglie che ne causano la morte. 
Particolarmente suscettibile la varietà Strana, che produce l'oliva da mensa 
tipica della zona di Itri nel frusinate.

Soluzione tradizionale: 
contro la Rogna dell'olivo si limitano i danni con trattamenti rameici sulle 
foglie. Gli antibiotici, oltre ad essere vietati, non sono molto efficaci,contro 
l'Occhio di pavone si effettuano trattamenti rameici.

Soluzione biotecnologica:
integrazione di un gene che conferisca resistenza al batterio (Rogna dell'olivo) 
o al fungo (Occhio di pavone).