POMODORO SAN MARZANO

Varietà: San Marzano (denominazione DOP),
ed anche altre tipologie simili per uso "pelati"


Sito di coltivazione: 
Campania ed altre regioni meridionali.

Rilevanza economica:
All'inizio degli anni ottanta la Campania era leader indiscussa nella produzione 
del pomodoro San Marzano, con almeno il 35% del totale nazionale. Oggi, a causa 
della elevata sensibilità della pianta alle virosi, la percentuale è scesa al 
3%. Notevoli riduzioni produttive si sono registrate anche nelle altre regioni 
meridionali. 
Dagli anni '90 il San Marzano è tutelato da una DOP (Denominazione di Origine 
Protetta).
Altri pomodori da industria sono oggi preferiti sulla base della convenienza 
economica e della resistenza alle virosi. Tra questi, le varietà "Roma" e 
"Chico III" e gli ibridi F1.
Il San Marzano continua ad essere molto apprezzato per le sue qualità 
organolettiche, per cui alcuni ibridi di forma allungata sono utilizzati (o 
contrabbandati) per sostituire il San Marzano stesso nei conserve di "pelati".
La raccolta complessiva di pomodoro da industria nel 2001 è stata di circa 4.8 
milioni di tonnellate, con una flessione del 16% rispetto al 2000. Anche la 
superficie coltivata nel 2001 (85.000 ettari) ha subito una riduzione del 12% 
rispetto all'anno precedente.

Principale difetto condizionante la produttività:  
la sensibilità alle virosi è uno dei principali motivi di crisi del San Marzano 
e di altri pomodori da industria. I virus che hanno causato le maggiori perdite 
di produzione negli ultimi anni sono: CMV (Cucumber Mosaic  Virus), TSWV (Tomato 
Spotted Wilt Virus) e CAMV (Cawlyflower Mosaic Virus).

Soluzione tradizionale: 
non ci sono possibilità di lotta contro le virosi in campo: non esistono infatti 
preparati antivirali. La varietà San Marzano è particolarmente sensibile alle 
infezioni virali: queste sono più o meno incisive a seconda delle condizioni 
climatiche dell'annata. In alcune località le perdite possono raggiungere il 
100% del raccolto.
Le altre varietà e gli ibridi coltivati hanno diversi livelli di 
sensibilità/resistenza ai virus. La genetica tradizionale, in qualche caso, ha 
prodotto piante parzialmente resistenti, ma rimane il problema della variabilità 
dei virus che sono spesso in grado di superare queste resistenze.

Soluzione biotecnologica: 
sono già stati isolati geni in grado di conferire resistenza ai tre principali 
virus (CMV, TSWV, CAMV). In Italia molto lavoro sperimentale è stato condotto in 
istituti pubblici (Istituti Sperimentali del Ministero delle Politiche Agricole 
e Forestali, Università, CNR) e privati (Metapontum Agrobios di Metaponto) con 
ottimi risultati. Sono già stati prodotti pomodori transgenici resistenti. In 
alcuni casi la resistenza è stata verificata in prove in campo.