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          Il Sito       

Un piccolo tributo ad un posto molto bello. Spero che il mio lavoro riscuoterà il consenso dei visitatori, ammesso che ve ne siano. In alto a destra nella home page potrete controllarne il numero, falso ovviamente. Al fine di visitare sempre la versione più recente del sito cliccate  di tanto in tanto sul pulsante "aggiorna" del vostro browser. Non è infatti detto che la funzione sia impostata automaticamente. Le versioni più recenti di Internet Explorer per Windows '95 e '98 sono quelle che, a parità di impostazioni "standard", dovrebbero rendere visibile il più possibile di questo sito. Altri browser, sempre per un discorso di impostazioni, potrebbero non essere in grado di scaricare alcune immagini, oppure leggere le pagine in modo improprio, tale da causare indesiderate sovrapposizioni testo-immagine o viceversa. Vi prego di scrivermi e, se ne avete, di spedirmi ulteriore materiale che vi farebbe piacere vedere pubblicato su queste pagine web. Le fotografie  finora ospitate, a parte le mie, sono state gentilmente concesse da Barberi Giulio, Marilungo Alessandro, Puglia Annunzio, Santarelli Virginio, Santarelli Romeo, Sitta Gianfranco. Un saluto a tutti i capricchiari.

 

      Il Paese                         

Capricchia è a quota 1100 metri, alle pendici del monte Gorzano, il più alto del Lazio, a sette chilometri da Amatrice, in provincia di Rieti. Etimologicamente intuibile il nome deriva dalla attività pastorizia, la principale del luogo fino a cinquanta anni fa. Oggi non ci sono più capre. Con appena una ventina di residenti durante l'inverno, numero che però oscilla a tal punto da raggiungere alcune centinaia durante l'estate, Capricchia è ultimamente diventata, grazie alla creazione del Parco Nazionale dei monti della Laga, meta di un turismo da scampagnata che si è andato ad aggiungere al già presente, sebbene contenuto, interesse di rocciatori alle prime armi e pseudomicologi buongustai.  Unica struttura architettonica caratteristica del paese vero e proprio è rappresentata dalla Fonte Vecchia, un pittoresco  fontanile di pietra ad archi realizzato all'inizio del secolo che spunta dalla vegetazione lussureggiante nei pressi di Capo la Villa. Il paese è infatti diviso in più settori, denominati in modi differenti: Capo la Villa, appunto, la parte più alta; il centro, che non è contraddistinto da  nessun nome particolare; la Piazzetta;  l'Ari Guerra ed i Casarini per la parte più in basso. Gli appuntamenti principali durante l'anno sono rappresentati dalle varie scadenze a sfondo religioso con le implicazioni ludico-mangerecce che esse comportano, ed hanno luogo quasi esclusivamente durante il periodo estivo. La  liturgia principale ricorre ogni prima domenica di Settembre, anticipata dai festeggiamenti mondani del sabato antecedente: cena sociale, orchestra e vino.

 

        I Luoghi       

Capricchia è circondata dai monti della Laga. In particolare quelli che formano un vero e proprio anfiteatro visivo, da sinistra a destra, sono: Pizzo di Sevo (2419 m), Cime Lepri (2445 m), Pizzo di Moscio (2411 m), Monte Pelone (2259 m), Monte Gorzano (2458 m) e la Cima della Laghetta (2369 m). Ai piedi del Gorzano è stata realizzata una costruzione di cemento che racchiude le spoglie dell'ultimo frate nato a Capricchia, tale Padre Adolfo. Questo "santuario" viene chiamato Sacro Cuore. Il monte che sovrasta il Sacro Cuore è detto Colle Pelara o, più comunemente, Lespina. Per aiutarti puoi consultare la mappa. Il Sacro Cuore rappresenta l'usuale punto di partenza per scampagnate ed incursioni montane partendo da Capricchia, anche se infinite sono le possibilità di  percorsi, parecchi dei quali vengono segnalati nelle guide più divulgate. Interessante è anche la composizione del bacino idrico, che, grazie ad un sistema di imbrigliamento e convoglio dei vari torrenti e  fiumiciattoli, che danno spesso luogo a delle suggestive cascate, contribuisce al mantenimento del lago artificiale di Campotosto,  nonché a quello naturale dello Scandarello, entrambe località molto suggestive. Non molte sono invece  le attrattive storico - artistiche della zona, Amatrice a parte, se si eccettua la non troppo distante chiesetta dell' Icona o della Cona - vedi la sezione cartine - nei pressi del paese di Retrosi. La sua costruzione si fa risalire ad un periodo addirittura antecedente alla seconda metà del secolo tredicesimo. Gli affreschi sulle pareti dell' unica navata e sull'abside, recentemente restaurati, suggeriscono una collocazione temporale tardo medioevale.

 

      Fauna e Flora     

I monti della Laga in generale - e la zona di Capricchia in particolare - sono caratterizzati, come il resto dell'Appennino, da un ecosistema abbastanza  eterogeneo. La creazione del Parco Naturale ed i conseguenti divieti di caccia e pesca hanno inoltre portato ad un ripopolamento di specie protette, come la volpe o il lupo. Purtroppo la riproduzione incontrollata ed incontrastata all'interno della catena biologica di alcuni animali , i cinghiali ad esempio, ha però avuto anche qualche conseguenza spiacevole. Alcuni campi e coltivazioni sono stati letteralmente distrutti. Specie animali particolari, oltre quelle sopra accennate, sono rappresentate dal tritone alpestre, presente in piccoli laghi morenici nella zona di Illica, dalla vipera dell'Orsini, dal falco, il barbagianni, dal gatto selvatico, l'istrice, la puzzola, il tasso, la faina, la donnola, ed addirittura il camoscio. Per quanto riguarda la flora, anche qui vi sono delle particolarità. Oltre agli usuali boschi di faggio e cerro infatti, è anche possibile imbattersi in rarità come il giglio rosso e il giglio martagone.

 

      Come arrivarci   

Per arrivare a Capricchia bisogna raggiungere Amatrice. Spieghiamo qui come arrivarci ipotizzando Roma come punto di partenza, sperando comunque di chiarire così anche le idee di quanti non  dovessero venire dalla capitale. Da Roma, appunto, si può comodamente raggiungere Rieti o percorrendo la Roma-Firenze per un brevissimo tratto, 12 km circa, uscendo quindi a Fiano Romano per poi riallacciarsi alla Salaria seguendo le indicazioni per Rieti, oppure, naturalmente, prendendo direttamente la Salaria, più conveniente forse soltanto per chi partisse già da Roma Nord. In entrambi i casi comunque una volta a Rieti bisognerà continuare a seguire la Salaria, seguendo sempre le indicazioni per Ascoli Piceno finché, superata la località di Torrita di qualche chilometro, non si incontrerà il bivio segnalato per Amatrice, sulla destra. Da lì basterà poi seguire le indicazioni per Campotosto  e sperare di trovare qualche cartello ancora in piedi...Per aiutarsi consultare la sezione cartine.