Il Sito
Un piccolo tributo ad un posto molto bello. Spero che il mio
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piacere vedere pubblicato su queste pagine web. Le fotografie finora
ospitate, a parte le mie, sono state gentilmente concesse da Barberi Giulio,
Marilungo Alessandro, Puglia Annunzio, Santarelli Virginio, Santarelli Romeo, Sitta Gianfranco. Un saluto a tutti i capricchiari.
Il Paese
Capricchia è a quota 1100 metri, alle pendici del monte
Gorzano, il più
alto del Lazio, a sette chilometri da Amatrice, in provincia di Rieti. Etimologicamente intuibile il nome deriva dalla attività
pastorizia, la principale del luogo fino a cinquanta anni fa. Oggi non ci sono
più capre. Con appena una ventina di residenti durante l'inverno, numero che
però oscilla a tal punto da raggiungere alcune centinaia durante l'estate,
Capricchia è ultimamente diventata, grazie alla creazione del Parco Nazionale dei monti della
Laga, meta di un turismo da scampagnata che si è andato ad
aggiungere al già presente, sebbene contenuto, interesse di rocciatori alle
prime armi e pseudomicologi buongustai. Unica struttura architettonica
caratteristica del paese vero e proprio è rappresentata dalla Fonte Vecchia, un
pittoresco fontanile di pietra ad archi realizzato all'inizio del secolo
che spunta dalla vegetazione lussureggiante nei pressi di Capo la Villa. Il
paese è infatti diviso in più settori, denominati in modi differenti: Capo la
Villa, appunto, la parte più alta; il centro, che non è contraddistinto
da nessun nome particolare; la Piazzetta; l'Ari Guerra ed i Casarini
per la parte più in basso. Gli appuntamenti principali durante l'anno
sono rappresentati dalle varie scadenze a sfondo religioso con le implicazioni
ludico-mangerecce che esse comportano, ed hanno luogo quasi esclusivamente durante il
periodo estivo. La liturgia principale ricorre ogni prima domenica di
Settembre, anticipata dai festeggiamenti mondani del sabato antecedente: cena
sociale, orchestra e vino.
I Luoghi
Capricchia è circondata dai monti della Laga. In particolare
quelli che formano un vero e proprio anfiteatro visivo, da sinistra a destra,
sono: Pizzo di Sevo (2419 m), Cime Lepri (2445 m), Pizzo di Moscio (2411 m),
Monte Pelone (2259 m), Monte Gorzano (2458 m) e la Cima della Laghetta (2369 m).
Ai piedi del Gorzano è stata realizzata una costruzione di cemento che racchiude le spoglie dell'ultimo frate nato a
Capricchia,
tale Padre Adolfo. Questo "santuario" viene chiamato Sacro Cuore. Il monte che sovrasta il Sacro Cuore è detto Colle Pelara o, più comunemente,
Lespina. Per aiutarti puoi consultare la mappa.
Il Sacro Cuore rappresenta l'usuale punto di partenza per scampagnate ed
incursioni montane partendo da Capricchia, anche se infinite sono le possibilità di
percorsi, parecchi dei quali vengono segnalati nelle guide più divulgate. Interessante è anche la composizione del bacino idrico, che, grazie ad un
sistema di imbrigliamento e convoglio dei vari torrenti e fiumiciattoli, che
danno spesso luogo a delle suggestive cascate, contribuisce al mantenimento del lago artificiale di
Campotosto,
nonché a
quello naturale dello Scandarello, entrambe località molto suggestive. Non molte sono
invece le attrattive storico - artistiche della zona, Amatrice a parte, se si eccettua la non
troppo distante chiesetta dell' Icona o della Cona - vedi la sezione cartine
-
nei pressi del paese di Retrosi. La sua costruzione si fa risalire ad un periodo
addirittura antecedente alla seconda metà del secolo tredicesimo. Gli affreschi
sulle pareti dell' unica navata e sull'abside, recentemente restaurati,
suggeriscono una collocazione temporale tardo medioevale.
Fauna e Flora
I monti della Laga in generale - e la zona di Capricchia in
particolare - sono caratterizzati, come il resto dell'Appennino, da un
ecosistema abbastanza eterogeneo. La creazione del Parco Naturale ed i conseguenti
divieti di caccia e pesca hanno inoltre portato ad un ripopolamento di specie protette, come la
volpe o il lupo. Purtroppo la riproduzione incontrollata ed incontrastata all'interno della catena
biologica di alcuni animali , i cinghiali ad esempio, ha però avuto anche
qualche conseguenza spiacevole. Alcuni campi e coltivazioni sono stati
letteralmente distrutti. Specie animali particolari, oltre quelle sopra
accennate, sono rappresentate dal tritone alpestre, presente in piccoli laghi
morenici nella zona di Illica, dalla vipera dell'Orsini, dal falco, il
barbagianni, dal gatto selvatico, l'istrice, la puzzola, il tasso, la faina, la
donnola, ed addirittura il camoscio. Per quanto riguarda la flora, anche qui vi sono delle
particolarità. Oltre agli usuali boschi di faggio e cerro infatti, è anche
possibile imbattersi in rarità come il giglio rosso e il giglio martagone.
Come arrivarci
Per arrivare a Capricchia bisogna raggiungere Amatrice.
Spieghiamo qui come arrivarci ipotizzando Roma come punto di partenza, sperando
comunque di chiarire così anche le idee di quanti non dovessero venire
dalla capitale. Da Roma, appunto, si può comodamente raggiungere Rieti o
percorrendo la Roma-Firenze per un brevissimo tratto, 12 km circa, uscendo
quindi a Fiano Romano per poi riallacciarsi alla Salaria seguendo le indicazioni
per Rieti, oppure, naturalmente, prendendo direttamente la Salaria, più
conveniente forse soltanto per chi partisse già da Roma Nord. In entrambi i
casi comunque una volta a Rieti bisognerà continuare a seguire la Salaria,
seguendo sempre le indicazioni per Ascoli Piceno finché, superata la località
di Torrita di qualche chilometro, non si incontrerà il bivio segnalato per
Amatrice, sulla destra. Da lì basterà poi seguire le indicazioni per Campotosto
e sperare di trovare qualche cartello ancora in piedi...Per aiutarsi consultare
la sezione cartine.