COMUNE  DI  Drapia

Le sue origini risalgono all'epoca bizantina, fu casale di Tropea. Il Comune è ricco di cave di argilla; attinge le sue maggiori risorse economiche dalla produzione di agrumi, uva, legumi, cereali e dall’allevamento ovino e bovino.
Il territorio si estende su una superficie di 21,52 km2, la popolazione è di circa 2.500 abitanti; Drapia si trova a 24 km a sud-ovest del capoluogo e sorge a 262 m. sul versante nord occidentale del monte Poro

 Caria, fino al 1811, appartenne al Comune di Spilinga. Da quell'epoca passo a far parte del comune di Drapia di nuova istituzione. Queste notizie ce le dà l'arciprete Gregorio Mamone nell'ultima pagina del suo libro parrocchiale: Liber Baptizatorum Casalis Cariae 1816. E soggiunge: "Tutte le fedi che appartengono agli sposi o sia di morte o sia di nati, non si possono estrarre da parroci perché esistono nello stato civile; vi è la multa di ducati 42,000".

Dal secondo semestre 1816, i registri parrocchiali vennero redatti non più in carta bollata, come si era soliti già dal 1801, ma in carta semplice.

A voler spiegare qui sto passaggio, oltre alle ragioni politiche, ritengo si debba pensare allo slargamento del burrone "Racia" che col tempo si rese intransitabile, diversamente Caria aveva più omogeneità di interessi, tradizioni, costumi e perfino di linguaggio con Spilinga che con Drapia. L'accesso a Drapia però non era meno disaggioso.

Fino al 1893, quando fu fatto il ponte e prolungata la comunale Gàsponi - Drapia, vi si accedeva per sentieri da capre. I Cariesi accedevano dalla contrada Barone, con pericoli non lievi al passaggio della fiumara di Drapia.

Il comune si compone delle quattro frazioni: Drapia, Gàsponi, Caria, Brattirò. Veniva amministrato fino all'avvento del fascismo (1922), da un sindaco e 14 consiglieri, tra cui venivano scelti 4 assessori, uno per ciascuna frazione. Il fascismo abolì i consigli comunali ed un segretario politico.

Il primo podestà fu Salvatore Pugliese da Caria, il quale già da sei anni faceva il sindaco: altri sei anni governò da podestà.

Il Sindaco era fatto quasi sempre di Caria e si spiega il perchè: Caria e Brattirò avevano diritto, per numero di abitanti, a otto consiglieri, Drapia e Gàsponi a 6. I due primi spesso e volentieri si coalizzavano e avevano così la maggioranza dei voti.

I sindaci di Caria che spesso venivano confermati per quinquenni e per decenni furono: Naso Agostino alias Judice, quantunque analfabeta, uomo autorevole e giudizioso;

Pugliese Salvatore fù Giuseppe, il vecchio;

Mazzitelli Giuseppe fu Antonio (stimaturi), ossia agrimensore, molto popolare e stimato;

Pugliese Giuseppe fu Salvatore

Naso Domenico fu Domenico, alias ( Concesso );

Giuseppe Bagnato fu Bonaventura;

Naso Pietro fu Pasquale che, aiutato e diretto dallo zio sacerdote Carmine Maccarone, economo della parrocchia, maestro elementare, conciliatore del comune e che godeva di molti riguardi, fece tante opere di utilità pubblica, tra cui: sistemazione dall'acqua di S. Agata come tuttora si vede accorciatoia di S. Lena (Casa Cilurzo - ponte S. Agasi ) rifacimento di via Duomo;

Naso Serafino fu Giuseppe che si dimise poco dopo.

 

R E G I S T R O

Il registro di stato civile di Spilinga fu cominciato il 1 maggio 1810, quello di Drapia il 1 gennaio 1812.

C A T A S T O

Il catasto descrittivo tu fatto il 1812. Il figurativo con mappa, foglio e numero fu fatto il 1950.

Festa: Madonna del Carmelo, il 16 luglio nella frazione di Caria.

                                       
Fiera: Il 10 maggio nella frazione di Caria.

Manifestazioni estive: "Sagra da sujaca" il 6 agosto nella  frazione di Caria.

                                DRAPIA

DA VISITARE:

Grotta eremitica "S.Liu",

Area Archeologica "Tombe saracene e "Torre Galli" la residenza signorile dei Galluppi

Paesaggio interessante dal punto di vista della vegetazione come anche paesaggistico. Percorrendo la strada di collegamento con Drapia e raggiungendo la sommità della collina retrostante è possibile godere di uno scorcio di Tropea che rende incantevole il panorama alla vista del visitatore.