Young ones everywhere (Ai miei giovani amici) 
a
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Son giovani

Dedicato a tutti i giovani campioni (e talenti promettenti) dello sport italiano. Quelli che non ho menzionato, (altrettanto bravi) si specchino tranquillamente nei loro compagni scelti come prototipo, e citati come simbolo soltanto perché compaiono nelle cronache sportive di questi ultimi tempi.
E tutti i ragazzi che si dedicano allo sport con impegno, va il mio augurio di poter vivere e creare la storia con i loro futuri trionfi.
Naturalmente, un grazie anche a tutti i "giovani campioni" del passato a cui si spera che, ancora oggi, il ricordo della gente e dei mass-media renda il meritato tributo.

Son giovani, 
hanno la vita dentro. 
Parlano con l'impegno. 
Ci regalano sogni.
Ci fan dimenticare affanni.
Del nostro ottimismo vivono.
Son giovani.
Sono i maghi del sorriso.

A te, Ronaldo, 
la mia commozione 
voglio dedicare.
Mesi di trepidante attesa,
una cicatrice
che tu vuoi dimenticare, 
ma tanto significa per molti.
Sarà il plauso
di chi in te ha sempre creduto,
e sempre ti ammirerà
anche per ogni goal perduto.

Michael, più a lungo di te
non potrei parlare. 
Le unanimi ovazioni di due popoli
ti bastan più d'ogni parola.
Per essere così anti-eroe, 
per nascondere la gloria
dietro l'entusiasmo di un ragazzo,
a te va il mio grazie
per ogni tua vittoria.

Marco, nei tuoi momenti
di smarrimento vorrei ...
esserti vicina. Non si oscura
un trionfo, che più grande è arrivato
ad asciugar le lacrime 
di un Mondiale perduto.
Io sono tra quelli che t'incoraggiano
E sulle ali dei tuoi sforzi, in salita,
si posa il mio grido 
di sostegno, 
per tutta una vita. 

Son giovani, 
hanno il sangue di fuoco. 
Gridano nel silenzio, 
aspettando il trionfo. 
Per questo combattono, 
per questo sperano. 
Se lo impongono. 
Ma fino all'ultimo, aspettano a esultare.
Più forte è la loro passione.

Francesco, che un'intera città
hai riportato in una sola notte
ai fasti dell'antico onore.
Sperato era il trionfo della squadra,
che a simbolo ti ha scelto.
Ma lunga l'attesa, come l'estate calda
che ci ha bruciato di passione.
Anche agli avversari
fanno venire voglia di esultare
le tue braccia levate al cielo,
tremanti di commozione.

Valentino, un motore che romba 
tra le tue mani.
Chilometri da macinare, 
con alto rischio di fronte a te.
Nessun incidente deve essere
quello che ti blocca.
Nulla, per amore di trionfo
deve farti vacillare.

Alessio e Massimiliano, 
onore a chi vi ha insegnato
ad usare le ali sull'acqua.
In un paese dove di mar si vive
avete portato la gloria
di una terra che sul mare è nata, 
e con esso ha fatto la sua storia.

Anche tu, Viola, che sprizzi 
con natural sorriso
la freschezza delle onde, 
il genuino sapore di vittoria
che una ragazza semplice vuol celebrare,
primo fra tutti,
con la sua famiglia.

E tu, Salvatore, che 
sul podio di Francia esulti
con elsa sudata in mano. 
Un trionfo, che dopo quindici anni,
ha regalato a noi un duello sofferto,
ricco di emozioni,
di cappa e spada rivestito.

Giampaolo, che di un destriero 
il cuore sai interpretare.
Del suo coraggio e della sua forza
ti fai voce piena: 
con lui vivendo, forse,
quello che nemmeno tu
avresti mai sognato di provare.

Son giovani, 
vivono la storia. 
Le regalano pagine stupende.
Con lei provano l'ebbrezza 
di saper che significa
successo, trionfo, progresso. 
Dell'agonismo han fatto una passione
di fede sincera, per un domani 
imperituro di ricordi.
Al loro sacrificio va il nostro grazie
sperando che ad esso si tributi
eterna, inestinguibile memoria.

Lettera a una giovane mamma
(@ jolanda@jolanda.net)

Cara Jolanda, 
tempo non ti resta più per crescere
perché donna già sei, nella tua vita.
Tanto tenera ti vedo, 
nel tuo sguardo e nella tua figura.
Bambina so che vorresti tornare, 
ma di voltarti indietro non sei capace.
La donna ormai 
ha preso posto in te.
Che cosa posso consigliarti io, 
che mamma non sono mai stata
e tanto donna neanche mi sento 
per essere tua amica? 
Competere non posso, con la tua cultura,
né mai, come te, saprei dare lo stesso amore
a un uomo, a due figli, ad un lavoro. 
Son questi il tuo bilancio di una vita
che della mia è lunga la metà. 
E sono io, imbarazzata, che ti chiedo
ora qual è stata la magia 
che un compagno stupendo t'ha fatto trovare, 
da due creature meravigliose ti fa amare
e, sul lavoro, un successo dietro l'altro ti procura.
Eppure, tutto tranne che magia
traspare dai tuoi sguardi, dalle tue parole: 
pratica, carismatica, decisa, persuasiva, 
tutto quello che sogna d'essere una donna come me,
rimasta bambina nella vita, 
rimasta madre solo nel cuore, 
e senza nulla da donare a un uomo. 
E molte altre son le cose che mi mancano ora, 
mentre ti scrivo queste parole: 
mi manca la soddisfazione 
di non averti potuta crescere, 
di non sentirmi orgogliosa 
di essere legata a te
da un sentimento più forte
d'una semplice amicizia.
Mi manca la bambina che non sei più 
da proteggere, da accarezzare, 
da seguire nei suoi primi passi verso il mondo,
da soddisfare nei suoi perché. 
Nemmeno so se posso 
osare far per te
di questo mio desiderio un dono. 
Vorrei che la stessa tenerezza, 
lo stesso amore che mai ho potuto darti
arrivino al tuo cuore 
con la velocità eterea più potente:
tanti megabytes quanti sono 
i battiti del mio cuore,
che a diecimila pulsa, quando ti pensa, 
e che a navigare in www.jolanda.net si perde
cercando a tanti quesiti le risposte
che a se stesso non è mai riuscito a dare. 

Annalisa
Sogna, sogna Annalisa 
il tuo mondo tanto ben fatto
di avventure spirituali. 
Parla con me, Annalisa, 
descrivimi quella luce
che mai potrò vedere.
Non perché son deboli i miei occhi,
ma perché non ce la fanno 
le mie ali, a volare laggiù
dove si esprime la gente 
in una lingua astrusa,
ma tutti accoglie 
con un cuor senza frontiere.
Della grazia d'Osiride 
s'accende la tua voce
quando di piramidi racconti, 
e di segreti di ricchi sovrani
che solo parlano con segni misteriosi.
Le candide mani di Siddharta,
coi loro gesti guidan le tue preghiere.
calme e materne si posano sul cuore,
e tenero lo fanno, di fanciulla,
come i pensieri candidi 
della tua mente.
Annalisa...
Figlia luminosa del tuo Signore,
di Maddalena t'ispira l'amorosa fede,
mentre Maria di fronte a te tu vedi,
e un bimbo, come lei, 
tra le braccia sogni di cullare.
Wah-wah-taysé, wah-wah-taysé
La ninna-nanna della lucciola gli canti,
quando tu ancora sei
bambina nel tuo ardore.
Nei boschi del Nord, tra i pini,
vuoi correre,
giocar con le marmotte, 
con gli scoiattoli giocare, 
arrampicandoti sui rami.
Un tuono si leva, 
ma non ti fa paura.
È Manitù...che ti invita alla preghiera.
Anche nella sua luce ti perdi trasognata,
cercando con il ricordo le praterie, 
per vivere una storia senza fine
che nel tuo sogno ti culla:
nel sogno di te, piccola donna, 
che dalla vita ancora 
tanto vuoi imparare.
Mentre i miei occhi ti guardan fiduciosi
ed ogni bene, per te, continuano a sperare.

The Water Sign
Perfect, like a full circle on Water
Is your life, Giampiero. 
Transparent your heart
Limpid is your faith, 
Brave is your soul
That of Water can cope
All of the dangers.
Born like a sign of Water 
As a Piscis you like freedom
Of speaking, without any fear
Of hurting anybody. 
This I know, Œcause so much
Alike I am myself. 
Distance made both of us friends, 
but so much I'm aware
that Life Stream will let meet
each other for eternity. 
The same water none of us 
Wants to abandon, 
as in it we met our life, 
in it, so ordinarily perfect
we realized the value of arts, 
the symbol sincere 
of Faith Light. 
You have now reached your Sea, 
an eternal, friendly call for you
sweet like the waves 
in which you like swimming
without any fear
of being cast away. 
And a joyful fresh skin sensation
Is the will of living you feel, 
to reach every ray of Faith
you see from far away
And so heartly you want to grasp
to find out a new part of yourself. 
Anything else I could not
But love your enthousiastic freedom, 
and feel the same wild, strong sensation
to be young once again 
every time I think of you. 

A Carmen
Vorrei portare un po' di fresco vento
nel tuo mondo di acque e nubi,
un po' di terso azzurro nel giorno 
e rosa vivo al tramonto.

Vorrei portarti certezze,
o almeno speranze,
per farti cantare
a voce piena e lieta
come si addice
a una donna mediterranea.

Hai accanto la vitalità del mare,
le sue brezze e le sue onde,
ma ti lasci avvolgere
da umido grigiore
e rabbrividisci al gelo
di misteriosi soffi.

Vorrei portarti
un po' della mia luce,
un po' del mio calore;
prenderti per mano
e volare in alto.

Vorrei donarti
un po' della mia fede,
per rendere più facile
oggi il tuo cammino
e più sicuro l'arrivo
alla prevista meta.

Se va dibujando un sueño
Se va dibujando un sueño
de unas manos que saben crear. 
Las manos de un alma que regala
una vida de colores a cada día. 
Las flores perfumadas nacen
para darle sabor al gris. 
Unos pájaros estupendos 
abren sus alas para volar, 
niños curiosos miran 
con sus ojos alrededor. 
Regresan los pescadores 
al atardecer. 
En la noche la luna llama 
todo el mundo a rogar. 
Bailan las letras, con su colores,
como la gente en las calles,
en los días de fiesta. 
Llora la muchedumbre en un país
que se olvidó la alegría del sol. 
Corren en las praderas los vaqueros
encima de los lomos de sus caballos. 
¡Olé! Exclama un gaucho, 
escuchando un tango. 
Con su mirada, la muchacha, 
le contesta un sí. 
Se levanta la Capital al primer sol, 
con sus rascacielos, esperando primavera.
Bajo la nieve, la Tierra del Fuego
duerme, acariciada por el viento. 
Todas pinturas de la vida que va,
estas escenas de un país que amo. 
Detrás de los colores
calientes de sencillez
habla la voz de un artista, 
la voz de la espera igual a la
de mucha gente, que no quiere 
olvidar su juventud. 
Joven Miguel Ángel, pintor de la luz, 
promisa de una espera
que busca su mañana
permítame un beso, un gracias 
de pasión, por la vida joven
que gozo, viviéndola
junto a ti. 

Il tuo domani
All'alba, nell'odore fresco
dell'estate che se ne va
vedo Donato camminar giù nella via.
Non sa che lo sto osservando, 
e col passo spedito del buon mattino
se ne va ad aspettare il treno, 
suo amico quotidiano. 
La tenerezza del ragazzo di sempre, 
sta per lasciare il posto, 
come ogni giorno e per lunghe ore, 
all'esperienza del giovane in carriera
che sta crescendo, come il suo domani. 
Quale sarà il tuo domani, 
amico mio gioioso, compagno scherzoso
che negli occhi mi accendi l'entusiasmo, 
durante le nostre serate in compagnia? 
Lo so che, come l'ardore e l' impegno che hai, 
così batte il tuo cuore. 
Batte come il tempo che ti separa dal momento,
in cui l'altro amico d'ogni giorno ritrovi, 
con la sua tastiera e la memoria accesa:
per parlare con una voce che, anche lei, 
altro non aspetta che di sentir la tua . 
Non so se più tempo avrai, 
per pensare alla tua vecchia amica, 
quando questa voce sarà una presenza
viva in ogni tua giornata, e non solo nel week-end.
Chissà se il mio ricordo t'accompagnerà
anche quando i tuoi successi ti porteran lontano
e uomo deciso ti faranno; 
con spento, forse, il sorriso
della tua voglia di vivere all'aperto
tra canti, scampagnate, grigliate senza pensieri.
Chissà se ancora sarà in te accesa la voglia
di correre per chilometri e chilometri, in auto,
a cercar paradisi stupendi, da dividere con lei
nell'ebbrezza dei tuoi anni più belli? 
Chissà se avrai sempre l'istinto di parlar d'amore
con gesti teneri del sincero affetto, 
e non solo con le parole dei libri di poesia, 
o con regali costosi che mai saran così belli
come il pensiero che li deve accompagnare.. 
Quale sarà il tuo domani, io lo so:
quello di un uomo dalle cui mani ogni donna
lasciarsi vorrebbe proteggere e accarezzare.
Quelle stesse mani che tanta gente vorrà stringere
per sentire calore, fiducia, amicizia e rispetto. 
Mani sicure, come il tuo sguardo che,
sicuro e onesto, guarda gli altri negli occhi,
e dritto punta avanti, nella certezza del suo parlare:
mai eccessivo, sempre posato. 
Quello che voglio, per il tuo domani, 
è il sorriso entusiasta del tuo oggi, 
fatto di serietà e d'impegno. 
Che non ti manchi mai, giovane amico: 
e finché restare accanto a te potrò, 
ogni volta sognerò 
di potertelo donare,
a modo mio e con le mie parole.

Pasqualino (Maragià)
Lascia pure stare gli anni in silenzio,
lascia pur credere alla vita
di essersi la formula dimenticata
per trasformare un giovane in un uomo.
Se quello di sempre, per molti, sei rimasto
convinciti anche tu
che giovane puoi esser sempre, se lo vuoi.
Con la vita hai giocato, 
non d'azzardo, ma innocente
come un bimbo che non conosce
il significato di affanno, 
e si rifiuta di impararlo, 
quando gliel'hanno insegnano. 
Il sipario del tuo palcoscenico
è sempre alzato, e l'orchestra
continua a suonare l'ouverture. 
Ma che male c'è? 
Qui sono le arie più belle dell'opera.
Quelle più conosciute, 
che la gente d'ogni età
continua a fischiettare,
come ritornelli. 
Lo stesso, allegro ritornello
che sempre sei stato tu
per i tuoi amici, 
per la gente della nostra via.
Per me che ti ho visto crescere,
saltando la campana, 
sul terreno polveroso del cortile. 
Per me che ti ho visto imparar tanti mestieri
ogni volta fischiettando. 
Per me, che dopo tanti anni t'ho incontrato
e mi sembrava di averti lasciato ieri. 
Non possono esistere nostalgie
quando la gioventù continua a vivere
senza essere un ricordo. 
Anche tu, come me, ti rifiuti di invecchiare.
Anche tu, come me, non hai accettato
la maturità della vita come silenzio
dell'allegria e dell'entusiasmo. 
Pasqualino Maragià continua a chiamarti 
la gente che ti ha conosciuto 
estroso, cordiale, ed amico.
Così hanno imparato a chiamarti 
anche i più giovani,
troppo giovani per aver ascoltato,
almeno una volta,
la canzone che porta il tuo nome. 

Piccole donne crescono (Angelina)
Non si ferma il tuo entusiasmo,
neanche di fronte al muro degli anni.
Siamo simili io e te, Angelina, 
e insieme, a due voci, cantiamo
la nostra canzone di libertà.

Al sole dedichiamo la prima strofa: 
a lui, che quando di luce veste i giorni,
tutto il mondo amico ci regala. 
Allora anche allo scorbutico che
in mezzo al traffico col clacson ti tormenta
tu agiti la mano, e dici
Buon giorno!
Tira la tenda, Angelina, 
ripara il vaso di gerani sul balcone. 
Troppa luce potrebbe farli appassire.
La devono veder pure domani,
e tanti altri giorni ancora.
Altrimenti, con loro, 
sfioriresti anche tu, 
e non saprei mai come consolarti.

Non si smorza la tua gioia,
nemmeno all'inizio di novembre.
Non so, Angelina, se
come me ami la pioggia e il vento, 
anch'essi parole di libertà.

Coraggio, proviamo insieme
a cantare per loro. 
Ascolta le gocce come sono allegre,
e invitano il cielo plumbeo a danzare,
a dimenticare gli affanni delle nuvole nere.
E il vento, che scompiglia i tuoi capelli,
e schiumare fa le onde del mare,
vuol dirti grazie, per portarlo nel cuore:
tu che ugualmente sfidi ogni pericolo
per il gusto d'avventura.
Vuole ascoltar le tue parole, il vento,
vuole portarle lontano, 
a chi come noi non è più giovane
e ha bisogno d'una sferzata d'energia
per capire che vecchi, prima di tutto,
si diventa dentro: 
solo lacrime indurite sono le rughe,
di chi non vuol più credere alla vita.

Angelina, che adori le parole scanzonate
giacché te stessa non saresti mai
se da donna vivessi, dentro il cuore.
Angelina che batti le mani, 
e i colombi rincorri, tra le aiuole del parco.
Angelina, che ti tuffi in un gelato
scherzando il caldo e le preoccupazioni.
Angelina, che giù per i gradini corri,
sotto gli occhi estasiati di un bambino,
reggendo il suo aquilone.
Angelina, muchacha alegra della Bossa Nova...

lasciami rendere fiato, 
per continuar con te 
la nostra canzone.
Una piccola donna sono anch'io, 
che crede nella schietta felicità,
e troppo grande non voglio diventare,
per non lasciarti sola.

Notte azzurra
Aspettano le stelle ad uscire, 
aspettano il sogno di Valeria. 
Stanno in silenzio, 
vogliono carpire ogni segreto,
ogni battito del cuore. 
Le vuole donare ogni stella
un minuto che lei desidera
della sua felicità. 
Ne ha di sogni nel cassetto, Valeria
ma si vergogna del suo entusiasmo, 
degli occhi curiosi che guardano 
sotto l'abete, nella notte di Santa Lucia. 
Valeria crede alle illusioni,
e piange quando 
i cigni bianchi volano via.
Nessuno vede le sue lacrime
che tiene dentro sé, come le note allegre
dei sorrisi che non vuol mostrare, 
le parole dolci che non riesce a dire,
i Ti amo che non può ascoltare
perché non li sa chiedere. 
Si chiudono gli occhi di Valeria. 
Stasera i suoi sogni non vogliono parlare. 
Non vogliono uscire i sorrisi, 
perché credono già
di averle tenuto troppo compagnia.
Non vogliono scendere le lacrime, 
perché sanno che inutile è ricordare
un passato che non torna. 
Si accendono però le stelle, una ad una. 
Voglion vegliare sui sogni di una bimba. 
Non una foglia si muove, nella notte azzurra.
Nessuno vuol disturbare
i sogni di una donna.

Volomist
Chatting in the night...
So splendid flies your name, 
like a winning horse. 

Sei nato sì, con un cavallo dentro.
È un giocattolo tra le tue mani. 
Lo fai volare, gli fai sollevar polvere,
lo spingi dietro l'autostart
verso ogni vittoria schiacciante. 
Sei il driver della tua vita.

La ligne de l'arrivée tu ne vois plus, 
quand tu arrives au bout de la course.
Tu continues à voler: 
tout le monde te regarde.

Possessive si agitano le tue mani: 
il controllo delle redini non vuoi perdere. 
Le stringi con lo stesso pugno grintoso 
con cui ti fai strada, nel tuo mondo...
pieno di rivalità.

So streng, so stark...
Laß' Dein Atem auch fliegen! 
Aber gekämpf hast Du nie genug. 
Jeder Sieg ist...
der Anfang eines folgenden 
Wettbewerbes!

Richiedi il massimo dell'impegno 
al tuo destriero. A colpi di sferza lo sostieni
ogni volta che frenetico non lo senti, 
voglioso di resistere, di vincere. 

Rechaza tu aire todo sabor de derrota.
Se mezcla, con lo dulce del triunfo, 
la amargura del esfuerzo 
que tu lleno gozas, 
gota después gota. 

Sono un'eternità gli ultimi metri,
ma non ti grava più nessuna attesa. 
Sicuro di aver vinto, 
del tuo sudore ti compiaci.

Si spegne ora in te l'impeto del guerriero:
uomo sei ritornato, dolce nella carezza
al tuo destriero, forte nell'esultanza contenuta
della tua vittoria, umano nel desiderio di amore 
che piano piano scende su di te.

Chatting in the night...
Etheral words try to reach, 
your star.

La tua galassia è lontana, 
ma so che mi faresti spazio.
Per ora, mi accontento di guardarti
come una stella 
nell'Internet-firmamento 
di notti attese
solo per parlare con te.

Je t'adore, mon héros... 

Ich liebe euch alle! 
(Vi amo tutti)
19/08/2001 - Michael Schumacher, (su Ferrari) vince il Gran Premio d'Ungheria e si qualifica matematicamente campione del mondo, per il secondo anno consecutivo (ancora una volta con Ferrari). 

Ich liebe euch alle! 
Vi amo tutti. 
Nichts mehr...sag' nichts mehr! 
Non dire altro, junger Mann! 
Parlano le tue lacrime più di ogni discorso. 
Io, che la tua terra amo
come tu Bella Italia adori, 
mi sento in questo momento 
cittadina di due mondi: 
con tua stessa voglia di piangere,
ascoltando due inni nazionali.
Non sono mai riuscita
a pensare i nostri popoli staccati.
E nello sport, più che mai, 
sempre li ho visti uniti.
1970: Italia-Germania 4-3. 
Ha segnato un'epoca quel match. 
L'amicizia in una gara ci ha insegnato.
A stringerci la mano ci ha aiutati,
anni più tardi, 
in una torrida notte madrilena, 
e a tifare per voi ci ha spinto, 
quando Roma vi ha regalato la vittoria.
Con rabbia vi abbiam visto sconfiggere
chi ci aveva disfatto: 
quasi la vendetta, in nome di un amico. 

Oggi l'emozione è ancor più forte.
Non più tanti ragazzi, ma uno solo
portavoce di un'amicizia professionale,
di un impegno dato insieme
per dimostrare al mondo il valore
di tanti sforzi di preparazione, 
della voglia d'andare oltre, di migliorare.
Un risultato frutto di due aspetti differenti: 
l'italico entusiasmo un po' sprezzante, da una parte,
la calma fiera e teutonica dall'altra. 

E tu, Held zweier Welte 
nuovo giovane eroe 
di due mondi ti dimostri: 
di rosso vestito, lo stesso storico colore
di un giovane Giuseppe del passato, 
di cui due popoli van gloriosi. 
Ma nulla si legge d'un condottiero nel tuo sguardo: 
solo l'entusiasmo d'un giovane che sta crescendo,
ogni volta orgoglioso di migliorar se stesso. 
Neanche sei divo, neanche sei superbo: 
solo un ragazzo che, prima di tutto, 
con se stesso si compiace. 
Uno come tanti miei amici di gioventù
che ho visto, affettuosi, stringersi la mano
e generosi dividersi lo spuntino
dopo una gara di nuoto, giù al fiume. 
Resta sempre così, zärtlicher Freund,
tenero amico nello sport, come nella vita.
Corri pure veloce, verso il futuro:
nessuno ti fermerà, 
se tanto calore e simpatia saprai donare
come le gioie che l'amore per il volante
ha regalato a te.

La voce calma che vola con me
Dedicata ad Andrea Bocelli, la brezza che fa volare le mie ali, piacevolmente riposate, sopra il Mare Calmo della Sera.

Da una finestra, in una notte d'estate,
escono le note di un'Ave Maria. 
Un battito d'ali, nell'assenza di vento. 
È soltanto il mio sogno che parte da qui
per venirti a incontrare ovunque tu sia. 
Nel cuore di ogni donna che sogna l'amore,
oltre Oceano, a portare a un emigrante un soffio d'Italia,
nella mente di un poeta che cerca ispirazione, 
negli occhi di una madre che pensa al figlio lontano,
nell'anima di chi vive per la musica 
trovando nella tua voce il suo appagamento. 
Inno di fede, con te, diventa una semplice preghiera,
desiderio sensuale si fa, con te, un sogno d'amore, 
rapimento d'estasi è un semplice ascolto. 
Tra gli uomini diffondi il disprezzo per la guerra
in nome dell'arte, ragione spirituale della vita.
Per tutti hai un messaggio, 
che simbolo di speranza, d'amore, di dedizione, 
di promessa si rivela, in ogni aspetto quotidiano. 
Verso la gloria si eleva il tuo canto, 
verso il Paradiso in cui tutti credono
nell'istante stesso in cui tu fai 
chiudere gli occhi, per sognare. 
Non è solo per un teatro la tua voce, 
ma una platea infinita di persone 
lo deve ascoltare. 
Non ha confini e non ha tempo la tua musica, 
ma vivrà tramandata per sempre nel ricordo
di chi, giovane ora come te nell'emozione 
e nella forza del proprio ardore 
lascerà il tuo ricordo nella mente di altri giovani
quando non avrà più fiato per cantare sulla terra
e, dalle tue parole accompagnato, 
volerà verso il cielo, verso la nuova gioventù di luce.

a

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