MUSICASSETTA

 

La musicassetta è nata alla fine degli anni ’60, progettata e realizzata dalla Philips; essa si presenta con un piccolo involucro di dimensioni ridotte che contiene un nastro magnetico dove le informazioni audio registrate sono in modo analogico sottoforma di campi magnetici. L’involucro, oltre a tenere in se stesso le due bobine di nastro ha anche altri scopi più importanti:
1) Il deviatore al suo interno funge da guida al nastro per non permettere di attorcigliarsi.
2) Lo spinotto di fissaggio del nastro serve per tenere saldamente attaccato il nastro alla bobina soprattutto nei momenti di riabobinamento rapido e durante lo stop.
3) Il foglietto anti-attrito costituito da un sottilissimo foglietto in plastica ha due scopi principali. Il primo è quello di ridurre al minimo il rumore causato dallo sfregamento della bobina con il contenitore, il secondo è quello di fare in modo che il nastro si avvolga sulla bobina in modo più ordinato possibile

 

TIPI DI NASTRI

 

Il tipo di nastro e la durata della cassetta sono in stretta relazione, perché più la cassetta permette registrazioni lunghe più il nastro sarà sottile. Questo è dovuto al fatto che la prima cassetta prodotta fu la C60 (30 minuti per faccia) e venne tutto calcolato su di essa. Successivamente sono arrivate la cassetta C90 (45 minuti per faccia) e la C120 (60 minuti per faccia). Siccome necessitano di più lunghezza del nastro per motivi di spazio è stato ridotto lo spessore della banda magnetica.

CARATTERISTICHE DEI NASTRI

Tipo
Materiale
Denominazione
Banda passante
Caratteristiche
IEC I
Fe2O3
Normal
300 - 8300 Hz
Basso rapporto segnale disturbo, bassa dinamica, bassa modulazione degli acuti
IEC II
CrO2
Cromo
300 - 14300 Hz
Buona modulazione degli acuti, massima dinamica
IEC III
Fe2O3-CrO2
Ferro - cromo
300 - 14300 Hz
Buona modulazione per bassi e alti, dinamica tra tipo IEC I IEC II
IEC IV
Fe
Metal
300 - 14300 Hz
Ottima modulazione degli acuti, dinamica simile a IEC I


SPESSORE E LUNGHEZZA NASTRI

Tipo
Spessore nastro
Lunghezza nastro
Durata per faccia
C60
18 µm
90 m
30 min
C90 12 µm
130 m
45 min
C120
9 µm
172 m

60 min

Si può intuire molto facilmente che il tipo di cassetta migliore è la C60, perché avere un nastro più sottile provoca alcuni inconvenienti come:
1) Una facile rottura del nastro
2) Il nastro si può allungare provocando distorsioni armoniche che modificano il suono originale
3) Più soggetto ad usura

LETTURA

La lettura dei una cassetta avviene tramite la testina di lettura che sarebbe l’ultima della serie (PH). Il nastro scorre sotto la testina ad una velocità pari a 4,76 cm/s, e la grandezza del traferro della testina di lettura è tra 0,6 e i 2 µm. Più esso è piccolo migliore è la banda passante, ossia si possono riprodurre suoni molto più acuti.

SCRITTURA

La processo di registrazione è molto più complesso rispetto a quello della lettura. Innanzi tutto il nastro, prima di essere registrato deve essere cancellato. Per farlo esiste una testina (CH nella figura). La testina di cancellazione è quella che possiede il traferro più grande (~100 µm), perché la cancellazione consiste in una magnetizzazione che da debole cresce fino ad un punto massimo equivalente al centro della testina, seguito poi da una magnetizzazione che diviene sempre più debole. Alla fine di questo processo il nastro si trova in una condizione d’assenza di magnetismo (ossia nessun segnale impresso). La testina di cancellazione è ovviamente la prima ad essere a contatto con il nastro visto la banda prima di poter essere scritta deve essere neutralizzata. Sulla testina di scrittura non appare direttamente il segnale proveniente dalla sorgente (es. microfono, radio,…) ma quello sommato ad una alta frequenza. Nella figura qui in basso è disegnato in rosso. Negli apparecchi di qualità veramente bassa il segnale audio viene sommato con una tensione continua. Il segnale di alta frequenza utilizzato nella somma prende il nome di “BIAS AC”, mentre se viene utilizzata la tensione continua essa si chiamerà “BIAS DC”. Si deve utilizzare questo processo di addizione perché il nastro non è lineare per qualsiasi tensione di registrazione. Ciò vuol dire che per un aumento lineare della tensione applicata al nastro non si avrà un aumento altrettanto lineare del campo magnetico impresso. Per questo motivo necessitiamo di spostare il punto di magnetizzazione. Nella curva in nero dell’immagine qui in basso si vede bene la zona lineare del nastro. Nell’oscillogramma in verde si vede invece come in lettura si riesce a estrapolare facilmente il segnale proveniente dalla sorgente. L’alta frequenza utilizzata nella somma con il segnale audio è dell’ordine dei 100 kHz, ed il tra ferro della testina di scrittura vale all’incirca 4-10[µm]. Contrariamente al traferro di lettura, quello di scrittura più è largo e più si riesce a scrivere profondamente, in quanto il segnale verrà inciso sul nastro con un’intensità maggiore.

 
 
                 
         
           
                 
 

MECCANICA

Nella figura in basso a sinistra è rappresentata la meccanica di un lettore di musicassette. Contrariamente a quanto molti pensano il nastro non è tirato dal motore del piatto riavvolgitore, ma bensì dal motore del capstan. Questo è dato dal fatto che il nastro deve scorrere a velocità costante sotto le testine. Se fosse il piatto riavvolgitore a trainare il nastro si avrebbe uno scorrimento più lento a cassetta appena iniziata e una velocità notevolmente superiore a cassetta quasi terminata.Nella figura sottostante la meccanica, è rappresentato un ingrandimento del capstan (A) e del rullo pressore (B). Il capstan è semplicemente un cilindro in metallo che gira a velocità angolare costate e che produce una velocità del nastro pari a 4,76 cm/s. Il rullo pressore è fatto di gomma ed è montato su di un perno fisso ed è libero di muoversi liberamente. Lo scopo di quest’ultimo e quello di schiacciare il nastro contro il capstan per fare in modo che possa essere trainato. Il motore del piatto riavvolgente serve unicamente per poter avvolgere la banda magnetica e per far questo è stato frizionato così che non possa strapparla o velocizzarla nel caso che il rullo pressore sia consumato. Il piatto svolgitore invece è munito semplicemente di un freno in modo che il nastro resti sempre teso. Come ultima cosa restano le guide nastro che hanno semplicemente lo scopo di schiacciare la banda sotto le testine.