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carlo   mariani

 

     

 

 


    Nel 1995 inizia l'attività didattica come insegnante di launeddas nei corsi che si tengono a Quartu S. Elena CA, organizzati dall'Associazione Culturale S'Iscandula e finanziati dal Comune di Quartu.

    Sulla base degli esercizi appresi frequentando la casa del grande maestro Dionigi BURRANCA, incomincia ad elaborare un metodo che metta in condizione chiunque voglia imparare a suonare le launeddas di poterlo fare seguendo un percorso per superare gradualmente tutte le difficoltà.

    Nel 1997 l'Associazione Culturale Punta Giara, molto sensibile all'argomento, istituisce un corso di launeddas per i bambini della Scuola Media Statale di Sant'Anna Arresi con l'appoggio di tutti gli insegnanti. Il corso si svolge in orario scolastico, nell'ora di musica, e viene proposto a tutti i bambini: si incomincia dal fiato continuo col cannellino fino ad arrivare allo strumento completo.

    Nel 1999 l'Associazione Punta Giara pubblica il metodo "Suonare le launeddas".


28 gennaio 2000

L'assessore Elena Ledda traccia un lusinghiero bilancio di quasi tre anni di attività in città

La cultura è viva, ma mancano gli spazi

"Ora vogliamo promuovere manifestazioni tutto l'anno"

 

.Cristiano Sanna

    Quartu cambia volto. O almeno ci prova. Quella che fino a qualche anno fa era considerata una cittadina-dormitorio, priva di fermenti culturali e senza un cinema, negli ultimi cinque anni ha moltiplicato l'offerta di spettacoli. L'equazione che voleva il grande pubblico presente soltanto in occasione della rassegna folk "Sciampitta" e del carnevale, appuntamenti tradizionali per gli oltre settantamila quartesi, è stata felicemente sconfessata. Resta da vincere un'ultima scommessa: far uscire tanta vitalità artistica dal periodo estivo ed estenderla al resto dell'anno.

    Elena Ledda, dal maggio 1997 assessore comunale alla Cultura, Spettacoli e Politiche giovanili, traccia la mappa degli eventi culturali di Quartu e disegna un ritratto realistico del pubblico locale: "Comiciamo con una premessa: la gente esce più volentieri di casa e spende quando va a vedere grossi nomi. Ecco perché, negli ultimi anni, i concerti di Yossou'n Dour, Ustmamò e Carmen Consoli al Velodromo di Pitz'e Serra sono stati successi annunciati. Ma hanno avuto fortuna anche feste etniche e danze tuareg".

    Ma come mai l'anno scorso il Velodromo, struttura da quindicimila posti, non ha funzionato? "Il problema di quello spazio non è la capienza", prosegue l'assessore, "ma i servizi, come impianti igienici e parcheggi adeguati". E che fine ha fatto l'anfiteatro di legno nato come teatro sul mare e poi spostato, con esiti controversi, a fianco alle ex Fornaci Maxia? "C'erano problemi di ordine pubblico", spiega Elena Ledda, "gli ambientalisti protestavano per l'impatto negativo per la spiaggia. Avevano ragione: per poter restituire alla gente il piacere di godersi concerti a due passi dal mare bisogna prima allestire servizi e transenne. Lo spostamento accanto alle fornaci creava tensioni con il vicinato, poi c'era l'ordinanza del sindaco che imponeva di terminare alle undici di notte. Improponibile".

    Così il teatro di legno rimane un sogno nel cassetto, sostituito dagli ottocento posti dello Spazio Fornaci, arena all'aperto che quest'estate ha segnato il tutto esaurito per i concerti-anteprima di Jazz in Sardegna.

    "La vera sfida per questa amministrazione", conclude l'assessore, "sarà smettere di spendere fior di soldoni per adeguare all'ultimo momento posti che non sono nati per gli spettacoli. Alla città servono spazi ben utilizzati nei quali si possano organizzare rassegne tutto l'anno senza emergenze". In ogni caso, la scelta di creare un grande palcoscenico usando le strutture disponibili ha pagato.

    La scuola di via Turati ospita nel suo auditorium concerti di etnomusica. Il presepe vivente allestito ogni Natale dall'Associazione donatori di midollo osseo all'interno delle fornaci è un happening popolare. L'unico locale che alterna discoteca e concerti live è l'Fbi. Spesso ha ospitato jazzisti e rockband di qualità, oltre all'ultima edizione della rassegna Sottosuoni.

    L'acustica perfetta delle chiese di Quartu si presta per seminari di musica antica tenuti da Franco Fois e gli incontri musicali curati da Giacomo Medas.

    Senza dimenticare i corsi di launeddas, chitarra e ballo sardo tenuti nella ludoteca di via Regina Elena da Dante Olianas, Massimo Nardi e Carlo Mariani.

    La chiesetta di Sant'Antonio ospita rappresentazioni teatrali di Cedac e Palazzo d'Inverno. I giardini pubblici accolgono i burattini di Is Mascareddas. Sussulti vitali di una città che prova a cancellare la fama di grande dormitorio.


L’UNIONE SARDA – 31 maggio 2000

31 May 2000 LETTERE Pagina 41

Difesa della cultura

A Goni nel 1991 la prima delibera in lingua sarda

di Ilario Delussu

    In un articolo pubblicato il 23 aprile scorso con la firma di Emanuele Dessì veniva dato grande rilievo alla delibera della Giunta Comunale di Quartu Sant’Elena del 27 marzo 2000 perché sarebbe "la prima delibera interamente in lingua sarda adottata da un Comune dell’Isola".

    Certamente non si possono non riconoscere i grandi meriti che l’attuale amministrazione comunale di Quartu, in particolare l’assessorato alla Cultura, ha sul piano delle iniziative volte alla valorizzazione della lingua e della cultura sarda.

    Tra queste, oltre alle delibere scritte in sardo, si deve dare particolare risalto ai corsi di lingua sarda tenuti da Antonio Lepori, autore del "Dizionario italiano-sardo campidanese", e a quelli di musica per launeddas tenuti da Massimo Nardi e Carlo Mariani, due appassionati esploratori del mondo magico e meraviglioso dei "sonus de cannas". .......................

Cuartu Sant’Aleni


 LA NUOVA SARDEGNA – Venerdi 20 novembre 1998

Sant’Anna Arresi, iniziativa dell’associazione Punta Giara

A scuola di launeddas

Iniziano le lezioni del secondo anno di corso

Musica e tradizione

 Enrico Cambedda

SANT’ANNA ARRESI .- "Launeddas e musica popolare: la tradizione del domani".

    E’ il moto della scuola di musica, organizzata dall’Associazione "Punta Giara" con la collaborazione della direzione didattica e degli insegnanti della scuola media, che si propone di far rivivere anche nell’Isola l’antica tradizione dei suonatori di launeddas.

    L’esperimento ha avuto inizio lo scorso anno ed è stato un grande successo. Decine di ragazzi hanno imparato non solo a modulare con perizia lo strumento ma anche tecniche per la sua costruzione.

    Il corso è diretto dal professor Carlo Mariani e dagli insegnanti Giuliano Orrù, Stefano Pinna e Sebastiano Perra.

    "Fra qualche giorno inizieranno le lezioni per il secondo anno di corso - spiega Basilio Sulis, presidente dell’associazione Punta Giara - si tratta di un programma particolarmente impegnativo che prevede tutta una serie di esercizi propedeutici, oltre a diversi laboratori e seminari concernenti l’aspetto organologico e della costruzione dello strumento".

    Quest’anno si parte con una novità: 1’istituzione del primo corso di livello superiore. Gli alunni che hanno conseguito la licenza media e hanno già frequentato il corso di base potranno proseguire gli studi: "Non si possono perdere i risultati ottenuti - aggiunge ancora il presidente - alcuni di questi alunni hanno delle capacità eccezionali. E’ nostro compito perciò consentire loro di continuare 1’esperienza maturata".

    Ma i programmi dell’associazione sono piu ambiziosi. L’obiettivo è quello di aprire questa esperienza anche al territorio. Per tale motivo sarà data la possibilità a sei bambini, di età compresa fra gli 11 e i 14 anni, residenti nei comuni di Teulada, Giba e Masainas, di frequentare gratuitamente la scuola.

    Sarà utilizzato un metodo di apprendimento, per alcuni versi rivoluzionario, frutto dello studio e dell’esperienza di Carlo Mariani che è stato uno dei migliori allievi del grande maestro Dionigi Burranca: "Gli allievi utilizzeranno un manuale di esercizi progressivi sperimentato per diversi anni durante i corsi effettuati dallo stesso Mariani - afferma il presidente - questo metodo, prodotto dalla nostra associazione, è nella fase di elaborazione grafica. Sarà presentato fra qualche mese in un convegno".


L’UNIONE SARDA – Giovedi 14 maggio 1998

Tuili, le launeddas si suonano così

ANTONIO PINTORI

Una lezione a cielo aperto sulle tradizioni musicali isolane.

    Così g1i alunni della 3’media di Sant’Anna Arresi hanno assistito a Tuili ad una dettagliata spiegazione sulla nascita dello strumento a quattro ance battenti piu antico ed originale del mondo, le nostre launeddas. Professore d’eccezione è stato Franco Melis, suonatore di launeddas di fama internazionale e anche costruttore dello strumento per i piu grandi maestri dell’isola.

    Gli alunni delle medie di Sant’Anna Arresi, ben 95 ragazzi, partecipano dall’inizio dell’anno scolastico ad un corso sulle launeddas diretto dal professor Carlo Mariani con la collaborazione di diversi specialisti del settore e dell’associazione "Punta Giara".

    Teoria e pratica della fabbricazione, suono e storia delle launeddas. Queste le linee guida dell’iniziativa, che ha avuto a Tuili, grazie alla maestria di Melis, che nel paese e nato, una tappa intermedia importante. Prima tutti in campagna, in un canneto, uno dei pochi dell’isola che custodisce le vere canne per le launeddas, quelle dai nodi lunghi.

    Poi a casa del suonatore di Tuili, con dettagliata spiegazione della costruzione de sa mancosa, sa canna de basciu e sa mancosedda, le tre parti dello strumento. Gli alunni ascoltano con attenzione e rivolgono diverse domande per carpire i segreti del magico strumento.

    Dieci alunni possiedono già le launeddas e molti altri attendono solo il suo arrivo per mettere in pratica ciò che hanno imparato. E, cosa assai strana e curiosa, le ragazze sono molto piu abili dei ragazzi. Grande successo quindi per un corso che sta avvicinando gli alunni alle radici della nostra cultura.


 

 

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Aggiornato il: 07 gennaio 2007