CASA FUTURA N°2 - GIUGNO 1999

UN'IDEA BRILLANTE PER RISPARMIARE - di Matteo Rossi

Tutti sono a conoscenza dell'importanza del risparmio energetico, ma forse non tutti sanno che è possibile attuarlo su scala ridotta anche all'interno delle abitazioni. Come? La parola magica è "dimmerare"

Lo so è una brutta parola. Viene dall'inglese dimmer (letteralmente oscuratore) che indica i regolatori elettronici per l'illuminazione che vanno al posto dei tradizionali e rassicuranti interruttori, anche se da noi non sono molto diffusi. Allora il risparmio energetico passa attraverso questi diabolici marchingegni, riconoscibili per la manopola di regolazione posta in luogo della classica levetta dei nostri interruttori? "È mai possibile che una rotellina al posto di una levetta possa far risparmiare energia elettrica?" si starà chiedendo qualcuno, ma studi accurati e qualche conoscenza dei rudimenti dell'elettricità sembra proprio far propendere per il sì.

Un po' di fisica (...solo un poco)
Iniziamo da questi ultimi dicendo un paio di cose a cui forse non avevamo prestato la dovuta attenzione. La lampadina ad incandescenza, la classica lampadina tanto per capirci, è un dispositivo a bassissima efficienza luminosa, che detto per una lampadina fa anche un certo effetto. In altre parole se fissiamo a 100 l'energia elettrica inviata alla nostra lampadina essa ci gratificherà soltanto con 10 di energia luminosa. Ed il restante 90 che pure noi paghiamo nella bolletta e che non viene trasformato in luce che fine fa? Calore, signori; solo calore. Insomma una lampadina funzionerebbe molto meglio dal punto di vista del rendimento energetico come stufa che non come generatore di fotoni (particelle di luce) ed il fatto che ci ostiniamo ad usarla dipende solo dalla circostanza che non abbiamo nulla di meglio per illuminare le nostre case. Ci sono, è vero le lampade ad illuminescenza (neon) o quelle cosiddette elettroniche, magnetiche ed a catodo freddo che garantiscono rendimenti leggermente superiori, ma è difficile portare la dissipazione termica ad un valore inferiore a quello del rendimento luminoso. Il motivo di questa sconfortante inefficienza è dato dal tipo di segnale che alimenta i nostri impianti elettrici, costituito da tensione e corrente di natura sinusoidale. Osservando il grafico che caratterizza l'andamento nel tempo di queste grandezze si vede che l'ampiezza è zero (la lampadina di fatto non è alimentata) solo per un tempo brevissimo caratterizzato dal passaggio della sinusoide ( la curva riportata sul grafico) per l'asse orizzontale. Se qualcuno di voi non ha visto mai le lampadine di casa spegnersi in occasione di questo evento ciò è dato dal fatto che questa operazione avviene 50 volte ogni secondo: il nostro occhio non percepisce la variazione di intensità luminosa di così breve durata e la lampadina ci sembra sempre accesa. In effetti il tempo in cui la lampadina è realmente accesa e consuma energia elettrica è decisamente maggiore di quello in cui è spenta. Se però, sfruttando questa imprecisione del nostro occhio a cogliere variazioni veloci di intensità luminosa, avessimo a disposizione un segnale elettrico con una diversa distribuzione nel tempo dell'energia inviata alla lampadina, potremmo farla lavorare di meno e quindi risparmiare. Tutto questo è esattamente quello che fa un dimmer (chiamiamolo pure così) che grazie al suo circuito elettronico trasforma l'originale segnale sinusoidale di alimentazione in uno simile a quello mostrato in fig.2, dove si vede chiaramente che il tempo di spegnimento (il tratto orizzontale) è molto più lungo che non in precedenza. Se qualcuno non avesse avuto voglia di leggere quanto detto finora ripeto soltanto le conclusioni: il dimmer, grazie alla sua regolazione elettronica, alimenta la nostra lampadina con un segnale che consente sensibili risparmi da più punti di vista.

Quanto e dove si risparmia?
Lutron è l'azienda statunitense leader nel settore del controllo dell'illuminazione e da anni si è posta il problema di quantificare la problematica del risparmio introdotto da un impianto elettrico con regolazione elettronica. Secondo Lutron il risparmio avviene essenzialmente su due piani distinti, più un terzo che non riguarda il risparmio in senso stretto, ma attiene alla sfera della qualità della vita. Il primo aspetto riguarda il prolungamento della vita di una lampadina. Con un controllo elettronico si riesce a prolungare la vita media di una lampadina ad incandescenza di diverse ore. Infatti regolare l'energia elettrica che viene inviata alla lampadina significa meno calore prodotto e quindi maggiore durata del filamento, la cui vita è in prima approssimazione proporzionale alla quantità di calore dissipata. Il secondo aspetto è connesso con la minore energia elettrica consumata, in quanto la regolazione elettronica comporta una minore tensione inviata alle lampade. Ad esempio una regolazione che consenta una diminuzione del 10% dell'intensità luminosa (in pratica nemmeno avvertibile) comporta un risparmio del 10% dell'energia elettrica ed un raddoppio della vita media delle lampade , mentre una regolazione del 25% comporta il 20% di energia risparmiata ed un aumento della vita delle lampade di un fattore 4. Se poi si passa ad un livello di illuminazione più soffuso il risparmio cresce in maniera impressionante potendo arrivare attorno al 60%. Tutto questo non è limitato soltanto alle lampade ad incandescenza, ma con percentuali più o meno elevate, seppure sempre significative, si adatta a tutti i tipi di illuminazione. Questi vantaggi possono essere ottenuti con una spesa relativamente modesta e senza interventi particolarmente significativi: si tratta soltanto di sostituire in tutta la casa o in alcune zone i normali interruttori a levetta con un dimmer che, almeno nella sua versione più semplice, è reperibile con una certa facilità. Lutron ha in catalogo un assortimento molto vasto di questi componenti che variano sia per l'estetica complessiva (placca anteriore e modalità di comando), che per la tipologia di impiego. Il terzo vantaggio che si ottiene passando ad una illuminazione controllata elettronicamente non incide sul portafogli non potendolo considerare come un risparmio (anzi è forse vero il contrario), ma migliora sicuramente la qualità della vita. Si tratta della possibilità, grazie a specifiche unità di controllo, di prefissare opportuni livelli di illuminazione in corrispondenza di altrettante situazioni tipo e di richiamarli con un semplice tasto su un telecomando o su un pannello di controllo. Ma di questo paleremo un'altra volta.

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