CASA FUTURA N°2 - GIUGNO 1999

DAL TELE... VISORE AL VIDEOPROIETTORE - di Matteo Rossi

Se un tempo il termine televisione indicava esclusivamente il piccolo schermo oggi, pur non perdendo del tutto il suo significato originario, include anche una serie di altri sistemi di visione, il cui denominatore comune è una grandezza di schermo notevolmente superiore rispetto a quella del tradizionale apparecchio TV a raggi catodici.

Se è vero che tutti oggi concordano nel dire che la comunicazione corre attraverso le immagini è altrettanto vero che, pur nella grande libertà sul modo di fruizione delle stesse, nel presente ed ancor più nel futuro di tutti noi, c'è uno schermo attorno al quale queste immagini ruotano. E' ancora possibile fare una certa differenza tra informazioni ed immagini connesse con il mondo dei computer e quelle più direttamente connesse con l'intrattenimento video in senso stretto, ma qualunque sia il vostro interesse principale è indubbio che la distribuzione di queste informazioni e le modalità di fruizione influenzano in maniera diretta l'organizzazione delle nostre case. Quasi mai, infatti, la visione di programmi video di vario genere è un evento solitario e sempre più spesso films, programmi TV, videogiochi, ecc., costituiscono un'occasione per passare in allegra compagnia una serata in casa. Fino a qualche anno fa l'unico dispositivo accessibile per una visione di programmi video era il televisore, oggi questo oggetto sta perdendo molto del suo fascino e per la realizzazione di impianti destinati al cinema in casa esistono altri mezzi più flessibili e più aperti agli sviluppi futuri. Facciamo una rapida carrellata su quanto ci offre il mercato a proposito di dispositivi di visione in senso lato facendo un utile riferimento al mondo della fotografia per evidenziare alcune differenze di fondo tra i sistemi oggi disponibili. Immaginiamo di avere a disposizione una diapositiva e di volerla osservare utilizzando prima un visore da tavolo e poi il classico proiettore. La differenza tra i due sistemi è molto semplice: il primo è un sistema integrato (schermo e generatore di immagini sono un tutt'uno) con dimensioni dello schermo fisse e limitate; il secondo è caratterizzato da un'ampia possibilità di intervento sulle dimensioni dello schermo. Queste differenze sono, almeno da un punto di vista concettuale, le stesse che corrono tra le due grandi famiglie dei nuovi visualizzatori televisivi domestici (passatemi la definizione). Alla prima appartengono i retroproiettori, gli schermi al plasma ed il classico televisore a tubo catodico che come il visore per diapositive, non consentono di regolare la grandezza dell'immagine ed hanno degli ingombri spesso notevoli. La seconda categoria comprende invece i videoproiettori (tritubo, LCD e DLP), che al pari dei proiettori per diapositive ripropongono anche la versatilità, le grandi dimensioni dell'immagine e spesso anche una grande qualità complessiva. Quale tra queste due categorie è la migliore e cosa conviene tenere presente per effettuare una scelta sicura e priva di sorprese? Come al solito la risposta è diversa a seconda di quello che si vuole ottenere e delle disponibilità in senso lato che si hanno a disposizione e conviene approfondire il discorso da più punti di vista. La prima cosa da fare è puntualizzare meglio le differenze tra i vari dispositivi, retroproiettori e schermi al plasma compresi, partendo dal presupposto che per i televisori in senso stretto non ci sia più nulla da aggiungere. I primi si presentano come dei grossi televisori (gli schermi arrivano a grandezze di 53" o più) e contengono un videoproiettore opportunamente posizionato, che proietta le immagini dalla parte posteriore dello schermo. Sono molto ingombranti a causa di un mobile che ingloba i vari dispositivi, altoparlanti e sintonizzatore compresi. A causa del meccanismo di proiezione e della tecnologia per la realizzazione dello schermo la qualità complessiva non è confrontabile con quella dei classici televisori, anche se negli ultimi tempi ci sono stati grandi miglioramenti. Per contro non hanno grandi problemi di installazione, le dimensioni delle immagini sono sufficientemente grandi, ma richiedono una situazione con un certo spazio davanti alla zona prevista per la visione. I secondi sono in rapidissima crescita, sia dal punto di vista della qualità che da quello del numero di aziende che immettono sul mercato nuovi modelli e constano di un grande schermo (con i limiti tecnologici attuali 42" al massimo) dello spessore di 10 cm. circa che teoricamente può essere appeso in modo simile ad un quadro, anche se allo stato attuale ha bisogno di una ingombrante elettronica di controllo da porre nelle immediate vicinanze dello schermo stesso. Sono invece meno problematici dei retroproiettori, dal punto di vista dell'inserimento con ingombri assai più limitati e con una qualità complessiva superiore. Per quanto riguarda i videoproiettori, invece, possiamo individuarne in commercio tre tipi diversi. Un primo tipo, il tritubo (CRT), funziona similmente al tubo catodico, tramite la proiezione dei tre colori fondamentali (Rosso, Blu, Verde) da parte di tre tubi, da cui tritubo, che poi inviano i loro contributi sullo schermo a formare l'immagine; gli altri due tipi (LCD e DLP), pur funzionando con tecnologie diverse, sono completamente assimilabili ad un proiettore di diapositive. C'è subito da dire che il tritubo, non solo ha dimensioni piuttosto ingombranti, ma è riservato ad un mercato più esigente poiché è un sistema che, pur dando ottimi risultati, è difficile da tarare e da mantenere a punto, se non ricorrendo a sistemi di un certo impegno economico. L'LCD e il DLP, invece, pur caratterizzandosi per una serie di differenze qualitative e quantitative si adattano perfettamente anche ad un uso amatoriale e sono, inoltre, poco ingombranti. E' proprio in questo secondo gruppo di dispositivi che sono insite molte novità sia da un punto di vista concettuale che per quello che riguarda la flessibilità nell'installazione.

Il sistema di visione e l'ambiente
Altra fondamentale differenza tra i dispositivi funzionanti secondo le tecnologie finora esposte riguarda la posizione nell'ambiente in cui essi andranno collocati. E' ovvio pensare che un retroproiettore, TV tradizionale o schermo al plasma che sia, hanno bisogno non solo di uno spazio a loro dedicato di dimensioni direttamente proporzionali alla grandezza dello schermo, ma anche che tutto l'ambiente circostante sia organizzato in modo da rendere agevole e confortevole la visione da parte dei presenti. Questa realtà che viviamo un po' tutti nei nostri appartamenti può essere a volte piuttosto penalizzante. Nella maggior parte dei casi, infatti, l'assetto finale dell'ambiente dove è collocato il dispositivo per la visione, sia esso uno schermo che raccoglie le immagine generate altrove o il classico televisore, scaturisce da una serie di compromessi tra necessità di arredamento e vincoli di natura utilizzativa che all'atto pratico non soddisfano né l'una, né l'altra necessità. Se è l'arredatore che prende in mano la situazione si rischia di veder penalizzato l'altro punto di vista e lo stesso dicasi nel caso sia il tecnico a stabilire le priorità del caso. Dover non solo dedicare dello spazio al dispositivo di visione, ma anche alla conseguente disposizione di tutto l'arredamento è un prezzo che potremmo non essere più costretti a pagare proprio grazie ad alcune delle nuove tecnologie che abbiamo appena accennato, in particolare grazie proprio al videoproiettore o agli schermi al plasma. I primi, infatti, viste le dimensioni contenute (ma attenzione, solo se si tratta di LCD o DLP, con i tritubo il discorso cambia leggermente) possono trovare la giusta collocazione ancorati al soffitto e regolati in modo da proiettare le immagini su uno schermo motorizzato che scende davanti alla libreria o perché no davanti all'impianto audio, in modo da sfruttare appieno l'effetto cinema. Tutto questo in due parole significa organizzare in modo profondamente diverso lo spazio del proprio ambiente, senza particolari vincoli di nessun genere, se non, finalmente, quelli di poter godere della massima comodità possibile in ogni momento, senza dover sacrificare l'arredamento od il comfort generale per le particolari esigenze poste dall'impianto di Home Cinema. E' chiaro che per arrivare alla situazione che abbiamo appena descritto è necessario partire col piede giusto, il che molto spesso significa trovare un professionista preparato e coscienzioso in grado di consigliarci per il meglio, valutando opportunamente i pro ed i contro. Dal momento che ogni medaglia ha il suo rovescio i sistemi a videoproiezione, ad esempio, proprio per il fatto di proiettare le varie immagini su uno schermo posto dalla parte opposta della stanza sono sensibili alla luce esterna (anche se ultimamente si sono fatti dei grossi passi in avanti in questa direzione) ed hanno bisogno di un ambiente almeno semioscurato per dare il meglio di se. I retroproiettori, i televisori e gli schermi al plasma, invece, sono, chi più chi meno, praticamente immuni da questa limitazione e possono funzionare egregiamente anche con una luce sensibilmente forte. Oggi sul mercato esiste una offerta molto forte per tutte le categorie di cui abbiamo parlato ed è difficile dare indicazioni precise anche per quello che riguarda i prezzi sia perché esistono proposte con diverse implicazioni qualitative, sia perché essi sono in costante evoluzione (verso il basso). In linea di massima possiamo dire che il prezzo di un buon videoproiettore (LCD o DLP, schermo compreso) può partire dai 15 milioni, per uno schermo al plasma di grandi dimensioni ci vogliono dai 20 ai 33 milioni, per un ottimo retroproiettore 8 milioni e per un buon TV tradizionale tra i 2 e i 4 milioni, mentre per i proiettori tritubo l'offerta parte dai 10 milioni e può arrivare ai 40 milioni ed oltre. L'enorme disparità dei prezzi farà la differenza, fermo restando che a nostro parere il futuro, almeno per gli ambiente principali, è sicuramente dei videoproiettori. Questi, infatti, con l'unico limite di condizionare la luminosità dell'ambiente, permettono una organizzazione interna tesa alla massima libertà e flessibilità con un'agevolezza non consentita dagli altri, pur sofisticati, sistemi di visione. Dunque un vantaggio indiscusso, appetibile soprattutto nei nostri appartamenti metropolitani, che tendono sempre più a concentrare in un unico ambiente diverse zone abitative (zona giorno/zona pranzo è, ad esempio, la soluzione più frequente); tali limiti di spazio, uniti al desiderio di non rinunciare, comunque, ad una visione molto vicina a quella del cinema, sia in termini quantitativi che qualitativi, spingeranno un numero sempre crescente di appassionati all'acquisto di questo rivoluzionario dispositivo. Poi, il conseguente calo dei prezzi, ampliandone l'accessibilità ad un pubblico sempre più vasto e non esclusivamente di appassionati, finirà per completare un cocktail di elementi destinato ad incrementare quello che sarà, ne siamo certi, il mercato del futuro.

Come scegliere il vostro sistema di proiezione
Diamo per scontato che siete interessati a qualcosa che vada oltre il televisore in senso classico, anche se in questo settore con i 16:9 si sono aggiunte ulteriori possibilità di scelta. Per scegliere nel migliore dei modi il proiettore o il sistema di visione che meglio risolve le problematiche del caso provate a rispondere alle seguenti domande: Quanto è grande l'ambiente in cui il sistema di proiezione andrà installato? Quanto è grande la zona in cui si assiste alla proiezione? Durante la visione l'ambiente è oscurato o c'è una certa illuminazione? Preferite un sistema di visione frontale o di retroproiezione? Avete intenzione di collegare un computer al vostro proiettore? La risposta a ciascuna di queste domande fa pendere l'ago della bilancia verso un tipo di sistema piuttosto che un altro e ragionando sul confronto tra esigenze generali da un lato e prerogative dei vari sistemi dall'altro si riesce a costruire un quadro che può facilitare la scelta. Molto spesso può capitare che più di un sistema sembra adattarsi alle nostre richieste, anche perché, salvo casi molto particolari, i vari sistemi consentono una certa flessibilità ed allora in questi casi è più che mai necessaria la consulenza di un esperto che sappia valutare in maniera più approfondita i vari aspetti del problema. Se avete letto quanto detto è possibile già rispondere a qualcuna delle semplici domande fatte all'inizio che comunque hanno il pregio di indirizzare in maniera chiara la scelta in tutti quei casi in cui ci sia un elemento di forte discriminazione. Così, ad esempio, se l'ambiente in cui va posto il sistema di visione è molto grande e si ambisce ad una qualità complessiva molto elevata potrebbe risultare rischioso non pensare ad un proiettore tritubo di buona qualità, sistema questo che ha proprio nella grande definizione e luminosità alcune delle sue armi migliori. Se invece l'ambiente non può essere oscurato durante la visione è meglio non pensare ad un videoproiettore perché si avrebbe una drastica riduzione di quelle che sono le sue prerogative migliori. In ogni caso una visita ad un installatore qualificato che abbia una show room perfettamente attrezzata (è difficile raccontare a parole quello che deve essere visto e sentito) può risolvere tutte le incertezze del caso.

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