CASA FUTURA N°6 - NOVEMBRE 2000
L'illuminazione in un sistema Home Theater - a cura di Steven M. Long

Per essere efficaci nel consigliare un vostro cliente su come sistemare l'illuminazione nel suo sistema Home Theater, non è richiesta una laurea in ingegneria elettronica o in architettura

È necessaria solo una approfondita conoscenza dei fondamentali dell'illuminazione, così come essi possono essere applicati alle necessità ed allo stile di vita del cliente e più ancora alla sua casa. Armati di questa conoscenza, i custom installers, vedranno aumentare la qualità delle loro installazioni, ed un importante riconoscimento della loro professionalità scaturirà dal maggiore rispetto che nutriranno gli altri imprenditori, dalla soddisfazione dei loro clienti, e da molte altre attribuzioni di stima.
Generalmente non è richiesto ai custom installers di disegnare l'impianto di illuminazione nella progettazione di un ambiente domestico. Comunque, il grande sviluppo dell'Home Theater e dell'automazione domestica, ha evidenziato l'esigenza di sistemi di illuminazione mirati, spesso supervisionati dai soliti professionisti. In queste circostanze, è compito del custom installer consigliare il cliente sulla scelta di specifici cambiamenti che possano migliorare la qualità del suo sistema d'illuminazione. Imparare a gestire un sistema d'illuminazione significa avere quattro differenti abilità: saper misurare le luci, essere in grado di scegliere il tipo di sorgente di luce, saper classificare le luci, e avere una preparazione sui sistemi di controllo e sulle varie applicazioni possibili.

Misurazione della luce
Nell'industria dell'illuminazione, ogni diversa quantità di luce prodotta da una qualsiasi sorgente, si misura in lumen. Come con ogni unità di misura si devono definire le così dette condizioni operative . In questo caso un particolare tipo di candela, chiamata candela standard, viene posta al centro di una sfera di 1m di raggio. La sfera ha una superficie di 12.57 metri quadrati e si pone che ogni metro quadrato abbia la luminosità di un lumen. Quindi la luminosità di una candela standard sarà di 12.57 lumen. Una lampadina standard ad incandescenza da 300W produce una luminosità pari a 6360 lumen. Questa è di 3.6 volte più luminosa di una lampadina da 100W. Vi potrete chiedere perché una lampadina da 300W produca più di tre volte la luminosità di una che ha solo un terzo della potenza. La ragione è che la lampada da 300W è più efficiente. Il modo migliore per comparare le sorgenti luminose consiste nel confrontare la loro efficienza, e questo si ottiene conoscendo il valore dei lumen prodotti per ogni Watt di elettricità consumato.

Lumen &Efficienza
PotenzaLumenLumen/Watt
100175017,5
300636021,2
6360/1750=3,6


Tenete a mente che se è importante la luminosità, anche il consumo di corrente elettrica è altrettanto importante. Questo è il motivo per cui il "lumen/watt" è il miglior modo per confrontare l'efficienza di due lampade. Un altro termine che descrive la luminosità è il "foot-candle". Il foot-candle è di solito misurato su un piano di lavoro, che è posto essere una superficie orizzontale, 30 pollici sopra il pavimento, e avente la stessa superficie di questo. Tecnicamente un foot-candle, è un'unità di illuminazione, definita come un lumen uniformemente distribuito su una superficie di un piede quadrato.

Tipo di sorgente luminosa.
Delle quattro abilità citate sopra, la conoscenza delle sorgenti (bulbi luminosi) è senz'altro la più impegnativa. Senza una completa padronanza delle caratteristiche di cui è dotata la varietà di lampade disponibile, è impossibile dare una precisa risposta alle esigenze del cliente. Ricorda che il cliente sta acquistando un sistema di illuminazione, non delle lampadine. Sta a te conoscere il modo migliore per ottenere l'effetto voluto.

Per tutti gli utilizzi pratici ci sono quattro categorie base di lampade:
1. A incandescenza.
2. Al quarzo/alogene.
3. High intensity discharge (HID).
4. Fluorescenti.
(Nota: il neon non sarà preso in esame in questo articolo)

Le lampade a incandescenza e quelle al quarzo, usano un filamento di tungsteno e presentano al circuito elettrico un carico resistivo diretto. Anche se molte di esse contengono dei gas all'interno dell'involucro in vetro, è il surriscaldamento del filo a generare luce. Le lampade a fluorescenza e le HID usano gas specifici, che si illuminano quando una carica elettrica li attraversa. Al contrario di quelle a incandescenza, tutte le lampade fluorescenti e le HID richiedono una resistenza nel circuito per alterare il flusso di corrente quanto basta per fare sì che il gas si illumini. Come regola generale, le lampade col bulbo a gas hanno una vita molto più lunga e sono meno suscettibili a rotture causate da vibrazioni o sbalzi di tensione. In più, le lampadine a gas sono molto più efficienti, ovvero producono più luce a parità di energia richiesta (più lumen/watt), così hanno minori costi di mantenimento.

Lampade ad incandescenza
Tutte le lampadine ad incandescenza sono basilarmente "un filo caldo in una bottiglia" e consistono in variazioni di queste stesse parti. Le lampade ad incandescenza sono spesso usate in Home Theater. Semplicemente la corrente passa attraverso il filamento di tungsteno causando la sua incandescenza. Il tungsteno è il materiale più largamente usato, a causa della sua altissima temperatura di fusione. La maggior parte dei filamenti operano intorno ai 4000-5000¡ F. Una tipica lampadina da 60W, bulbo da 120V, conterrà un filamento di tungsteno da 21 pollici, formato da una spirale da 5/8 di pollice. Diverse marche di bulbi hanno una grande varietà di strutture di filamento. Il suo disegno, comunque, è attentamente studiato per bilanciare luminosità e durata. Più caldo è il filamento, più luce produce, ma l'aumento di calore causa l'evaporazione più veloce del tungsteno e una minore durata della lampada.

Lampade alogene
A causa della superiorità del tipo di luce emessa, e della varietà di irradiamento consentito dalle lampade alogene, esse stanno diventando molto popolari nelle applicazioni Home Theater. Nessuna lampada produce una luce così piacevole per gli occhi. I bulbi alogeni sono concettualmente simili a quelli ad incandescenza, ma unici nel fatto che l'evaporazione del filamento e l'annerirsi del bulbo sono eliminati. Come risultato, l'iniziale luminosità e calore tonale sono mantenuti durante tutta la vita della lampada. Inoltre esistono lampade alogene di diversa efficienza luminosa, e la maggior parte di esse sono di piccole dimensioni paragonate ad altri tipi di bulbo, ma fanno più del doppio della luce che farebbe una normale lampadina ad incandescenza della stessa potenza. Ancora, visto che le lampade alogene consentono una grande energia luminosa da una piccola sorgente, esiste una gran quantità di lampade con una vasta scelta nell'ampiezza del angolo di illuminazione, nella potenza, nel tipo di calore tonale e nel tipo di supporto. I bulbi alogeni per uso domestico più diffusi sono il tipo PAR16 e PAR38 (parabolic aluminized reflector, riflettore con parabola in alluminio) e il tipo MR16 (mini-reflector). La maggior parte dei PAR operano a tensione di rete, mentre gli MR lavorano a bassi voltaggi (richiedendo uno speciale collegamento ad un trasformatore. Entrambi i tipi sono disponibili con tutte le possibilità sopra dette.

HID
Sebbene le lampade con tecnologia HID, rappresentino la soluzione per l'illuminazione più efficiente in assoluto, richiedono parecchi minuti per essere pienamente luminose e non sono adatte per l'Home Theater o per altri ambienti domestici. Ciò nonostante molti videoproiettori montano una lampada HID come sorgente luminosa. Nelle lampade HID, la luce è prodotta come un lampo, in cui invece di essere un breve bagliore il ciclo è continuo. Sebbene esistano molte tipologie di lampade che usino questa tecnologia, la maggior parte è suddivisibile in tre categorie: ai vapori di mercurio, metal halide e al sodio. Le lampade al mercurio sono le prime HID prodotte, e il loro contributo è stato nel miglioramento dell'illuminazione stradale. Le lampade al mercurio diventano sempre più fioche col passare del tempo, consumando però la stessa quantità di energia. La resa del colore di una lampada ai vapori di mercurio è simile a quella della luce lunare, dando alle scene un aspetto da TV in bianco e nero vista attraverso un filtro blu/verde. La lampada HID con la miglior resa tonale è la metal halide, anche nota come multi-vapore, o "metal arc". Queste lampade producono dal 50 al 75 % di luce in più per ogni watt consumato, rispetto a quelle ai vapori di mercurio, e hanno una vita media di circa 8.000/15.000 ore. Con il suo spettro luminoso superiore le lampade metal Halide sono usate in molti videoproiettori. Le lampade al sodio ad alta pressione sono le più efficienti tra le HID. La luminosità è di oltre 150 lumen/watt, con una perdita di luminosità estremamente bassa dopo 24.000 ore di vita. La resa tonale delle lampade al sodio è simile ad un tramonto con toni dorati. Questo le rende migliori di quelle al mercurio, ma non buone come quelle metal halide, quando si richiede accuratezza nel colore.

Lampade a fluorescenza
Le lampade a fluorescenza, furono introdotte per la prima volta dalla General Electric nel 1938 a New York in occasione di un'esposizione mondiale. A causa della sua efficienza, se paragonata ad una lampada ad incandescenza, queste lampade guadagnarono immediatamente l'approvazione del cliente. La durata media è di dalle 8.000 alle 20.000 ore. Per applicazioni in campo Home Theater, le lampade a fluorescenza trovano un ristretto uso durante il tempo di visione. Ad ogni modo, per l'illuminazione di ampie zone, durante gli intervalli o nei momenti di conversazione, possono essere appropriate. Alcune lampade a fluorescenza possono produrre radiazioni luminose che possono interferire con alcuni telecomandi che usano gli infrarossi, quindi si tenga presente questa circostanza quando si usano in presenza di tali apparecchiature. La tipica lampada a fluorescenza è composta da sei componenti base, con elettrodi ad ogni estremità del tubo di vetro sigillato e riempito con Argon o Neon. Nel tubo è contenuta anche una piccola quantità di mercurio che viene vaporizzata durante il funzionamento della lampadina. Le lampade a fluorescenza necessitano di una resistenza nel loro circuito elettrico per eccitare gli elettrodi; il mercurio emetterà energia che causa l'illuminazione dei fosfori, e questo produce luce. I fosfori usati nelle lampade a fluorescenza sono di diversi tipi e determinano il colore, o l'intensità della componente bianca della luce emessa. A seconda del tipo di finitura della stanza, e dell'applicazione desiderata, le luci a fluorescenza possono alterare l'atmosfera della vostra stanza.

Classificazione delle luci
Prima di decidere il tipo di bulbo, quale controlli e in che posizione, è necessario considerare le seguenti possibilità:
1. Funzione delle luci
2. Ampiezza del fascio luminoso
3. Resa tonale
4. Intensità

Funzione delle luci
Ci sono tre categorie di illuminazioni suddivise in base alla funzione: illuminazione di aeree generiche, illuminazioni dedicate, e luci con funzione principalmente di ambientazione. L'illuminazione delle aeree ad uso generico è generalmente compiuta per mezzo di bulbi e loro installazione è tale da consentire l'illuminazione dell'intera stanza senza uno specifico punto focale. Per camere di piccole dimensioni è sufficiente un dispositivo ad incandescenza posto al centro della stanza. Camere più grandi necessitano diverse sorgenti di luce a larga dispersione per garantire una copertura adeguata. Lampade da tavolo e luci individuali possono fornire un'illuminazione generica, se integrate in un sistema Home Theater, durante i momenti di pausa. Le illuminazioni dedicate necessitano l'uso di luci più chiare e dotate di un fuoco più stretto. Dal momento che i faretti per l'illuminazione dedicata sono o direttamente puntati o posti vicino all'area da illuminare, la potenza necessaria può essere molto inferiore a quello delle lampade per l'illuminazione generica. (Si ricordi che la superficie di illuminazione (foot-candle) aumenta come si avvicina la sorgente al piano o si restringe il fascio luminoso). Nelle zone in cui sono luci dedicate, solitamente si trarrà beneficio dal bilanciarle anche con una luce generica per evitare ombre troppo dure o zone troppo abbaglianti. Naturalmente, ci sono situazioni nell'Home Theater in cui una illuminazione particolare è necessaria in condizioni di assenza di altre luci d'ambiente (es. per illuminare un telecomando o una guida ai programmi). Una soluzione è di usare un riflettore alogeno a bassa potenza, con un fascio di luce molto stretto (9 gradi o meno) alloggiato in una profonda nicchia sul soffitto. Questo minimizza la luce fuori asse una volta piazzato dove occorre. Si tenga presente che le dimensioni dell'area illuminata, funzione dell'ampiezza dell'angolo di illuminazione, aumentano all'aumentare dell'altezza del soffitto; quindi più alto è il soffitto più piccolo deve essere l'angolo. In più le lampade alogene sono dimmerabili, questo consente una grande flessibilità nell'ottenere il livello di luce adatto. Si consideri comunque che i proiettori dotati di un angolo molto stretto (MR-16 e MR-11) sono solo a basso voltaggio, necessitando quindi l'installazione di un trasformatore. Per la maggior parte delle applicazioni con un dimmer, si renderà necessario l'utilizzo di un trasformatore magnetico. Si controlli con il fornitore che il trasformatore ed il sistema di controllo siano compatibili. Le luci d'ambientazione, sono usate principalmente per creare una particolare atmosfera in una zona scelta, o per sottolineare particolari architettonici o artistici della casa. Come regola, si usa posizionare il faretto per creare l'effetto d'ambientazione, a circa 30 gradi dalla verticale, per evitare abbagliamenti. Installazioni su pista, o alloggiamenti in nicchie removibili sono una buona scelta dando la possibilità di cambiare la vostra casa in un futuro. Per la verità un'installazione che sia pensata preventivamente consente di avere l'illuminazione dedicata e quella d'ambientazione intercambiabili.

Regolare l'ampiezza del raggio con l'uso di diversi bulbi
Tutte le luci artificiali emettono radiazioni luminose, più o meno, in tutte le direzioni con una forma sferica. Comunque molti tra coloro che acquistano luci richiedono che i raggi siano concentrati in una zona particolare, e questo è ottenuto grazie all'utilizzo di un proiettore disegnato appositamente o alloggiato nella lampadina stessa, o nel dispositivo ci fissaggio. I bulbi a fluorescenza sono quasi sempre alloggiati in lunghi tubi sottili che irradiano tutto intorno. A causa di questa forma è difficile da ottenere un fascio di luce altamente concentrato, ma qualche effetto è ottenibile grazie a lenti, o a proiettori installati nell'alloggiamento. Le circostanze rendono questo tipo di lampada molto più indicata per compiti di illuminazione generica, con piccoli compiti in un sistema Home Theater. Le lampade a incandescenza, le alogene, e le HID, hanno tutte un punto di emissione più stretto e si avvicinano quindi di più al concetto di sorgente con fascio puntiforme. Questo permette ai costruttori di inserire un proiettore nel dispositivo, in grado d controllare l'ampiezza del fascio e l'intensità di illuminazione. Ci sono realmente centinaia di tipi di lampadine con un ampia possibilità di caratteristiche di emissione. Infatti si deve essere abili a creare un cambiamento di atmosfera solamente cambiando una lampadina. Per esempio potreste imbattervi in proiettori su rotaia o alloggiati in nicchie in un soggiorno, dove presto dovrà essere sistemato un nuovo impianto Home Theater. Tutti i bulbi esistenti, senza eccezioni sono riflettori a fluido incandescente (75 R30FL o 150 R40FL). Anche se dimmerati, questo tipo di lampada può creare l'atmosfera sbagliata, perché troppa luce può riflettersi sui muri e sullo schermo televisivo, e magari no illuminare appropriatamente dove è realmente necessario. Sostituendo con una lampada alogena PAR (50 PAR 30 75 PAR 38) con un fascio più strettosi ottiene un notevole miglioramento nella funzionalità e si può ottenere la giusta atmosfera. Non aver paura di sperimentare, ma si presti attenzione al fatto che le lampade alogene sono efficienti più del doppio; si deve sostituire una lampadina a incandescenza da 150W con un alogena da 75W o meno per ottenere un effetto simile, e per restare nella tolleranza al calore dell'alloggiamento. Quando è richiesto un fascio estremamente stretto, come in un sistema Home Theater che usa un proiettore frontale una buona lampadina da usare è la PAR 36 pin-spot. Il fascio di luce di questa lampada è così sottile che virtualmente non vi è luce all'infuori del suo asse. In più questo tipo di lampada può essere arricchita con l'uso di molte lenti per ottenere giochi di luce colorata. Questa è l'unica lampada che può esser usata vicino allo schermo come luce d'atmosfera durante il funzionamento del proiettore, senza avere indesiderate "macchie" di luce sullo schermo.

Le sorgenti di luce artificiali comparate a quella solare
Per resa tonale di una lampada si intende come la luce modifica la percezione dei colori. La luce solare è considerata pura luce bianca ed è la nostra fonte di luce più perfetta. La luce artificiali è sempre diversa dalla luce solare, ma è considerata la sua capacità di avvicinarsi a quella. Un metodo di riferimento è di considerare il calore tonale della lampada come se espresso in Kelvin. Questo significa misurare la "cromaticità" della sorgente luminosa o la sua apparente bianchezza. Originariamente questo termine era stato coniato per indicare in cambiamento di colore dei metalli man a mano che questi venivano riscaldati. Per esempio il colore di un metallo riscaldato a 6.500 gradi era chiamato 6.500K. Le sorgenti che sono correlate a colori a "bassa temperatura" (ad es. il rosso o il giallo), sono detti calde; questo descrive la maggior parte delle lampade ad incandescenza, quelle a fluorescenza sono generalmente associate a colori a più alta temperatura e sono dette fredde (4.000K - 6.300K, e contengono il blu nel loro spettro). Nello scegliere una lampada a seconda della temperatura del suo colore si deve considerare il loro uso finale. In una casa è meglio usare lampade calde, proprio per la loro capacità di atmosfere calde ed invitanti, al contrario dell'ambiente freddo creato dalle lampade a fluorescenza. D'altra parte se state progettando di usare lampade alogene che verrebbero normalmente dimmerate, tenendo presente che il colore diventa più caldo se uste un dimmer, è meglio scegliere una lampadina con una temperatura di colore più alta (3.800K e superiore). Questo può essere molto importante in un sistema Home Theater, quando l'accuratezza tonale di uno schermo televisivo può essere compromessa da una diversa resa tonale della luce. Le migliori considerazioni sulla resa tonale si può fare di fronte allo spettro di una lampada. Tutti i colori nella stessa percentuale sono compresi nello spettro della luce solare, ma le luci artificiali possono solo approssimarsi a quella. Lo spettro migliore lo hanno le quarzo/alogene e questo è il motivo per cui gallerie d'arte, musei e case si lusso scelgono luci alogene soprattutto per le luci d'ambientazione.

L'intensità luminosa
Nonostante l'intensità luminosa sia misurata in candele, la "percezione" del livello di luce resta un fattore relativo. Siccome l'occhio umano si modifica in relazione alla quantità di luce presente, la luminosità o al contrario l'assenza di luce va considerato solo in relazione alla luminosità generale dando per scontato che si parte da un dato soggettivo. Si consideri un videoproiettore e la sua immagine su uno schermo. A causa del fatto che lo schermo di per sé è bianco, le scene notturne di un film in cui è inquadrato un cielo nero sono possibili, perché i nostri occhi lo confrontano con l'immagine più chiara. Se c'è abbastanza contrasto tra le immagini chiare e quelle scure il nostro occhio considererà le più scure come nere. L'illuminazione di interni è percepita dai nostri sensi in modo analogo. Aree della stanza che ricevono più luce delle altre sono quelle che ricevono l'attenzione degli occhi. Questo è importante non solo per creare atmosfere d'ambiente, ma anche se si considera il fattore sicurezza in corridoi, gradini e scale.

Ci sono numerosi criteri per sfruttare vantaggiosamente i livelli relativi di illuminazione:
1. Potenza delle lampade
2. Ampiezza del cono di luce
3. Orientazione delle lampade
4. Resa tonale
5. Effetti di riflessione degli oggetti
6. Porte e finestre
7. Dimmer

Aumentare o diminuire la potenza delle lampade, agirà naturalmente sulla luminosità che una lampada può erogare. E' bene usare questo metodo quando molte lampade sono collegate allo stesso interruttore, ma si desidera avere un area della stanza meno luminosa. Al contrario, cambiare l'ampiezza del cono di luce sul riflettore può schiarire o scurire un area senza dover cambiare la potenza delle lampade. Lampade dello stesso tipo e della stessa potenza, producono la stessa quantità di luce, ma quella che abbia l'angolo del fascio di luce più ristretto, sarà più luminosa nel suo punto focale e più scura fuori asse. Molti dispositivi per l'illuminazione sono disponibili con basi mobili o assetto modificabile, per consentire di puntare la lampada. Se già la potenza e l'ampiezza dell'angolo sono importanti, la possibilità di mettere a fuoco una lampada ne raddoppia l'utilità. La luce solare contiene tutti i colori visibili, e più una lampadina si avvicina nell'imitazione dello spettro solare e più chiara apparirà la lampadina. Se vedete due lampade identiche proiettate sullo stesso muro, ma una delle due monta un filtro colorato, questa vi sembrerà più scura, allo stesso modo una alogena con la stessa emissione in lumen di una normale a incandescenza apparirà più luminosa a causa della migliore resa tonale. In presenza di luce riflessa, i colori e la trama della superficie, modificano sostanzialmente la percezione dei livelli. A causa del potere riflettente molto maggiore una camera tutta bianca sembrerà molto più chiara di una camera tutta nera, anche se l'illuminazione delle due stanze è identica. In un sistema Home Theater deve essere raggiunta una sorta di bilanciamento tra il colore della tappezzeria, delle mura e l'illuminazione. Non c'è nessuna formula perfetta da seguire, ma i sistemi video che necessitano un livello molto basso di illuminazione, trarrebbero vantaggi dai colori più scuri, ovviamente in base alla quantità di luce che c'è mentre il sistema è in funzione, e questa è generalmente una prerogativa del cliente. Perfino quando non c'è illuminazione durante la visione, lo schermo TV o il proiettore emettono della luce nella stanza. Normalmente questa luce non dà alcun problema, ma se il muro, il pavimento ed il soffitto sono chiari e sono posizionati in maniera tale che ogni riflessione torni sullo schermo, ci possono essere modifiche della qualità dei colori e del contrasto. In situazioni in cui è richiesto un minimo di luce d'ambiente, normalmente per ragioni di sicurezza e controllo, ci sarà sempre della luce riflessa che raggiunge lo schermo. Luci isolate, poi, sono particolarmente problematiche quando il loro contenuto è troppo centrato su di un solo colore (generalmente rosso), poiché questo può facilmente compromettere il bilanciamento tonale video. Dal momento che tutte le luci artificiali tendono verso il giallo/rosso se dimmerate, usare in una stanza destinata all'Home Theater pareti e tappeti rossi, aumenterà il problema. E' bene usare pareti grigie, blu o nere per minimizzare il fastidioso effetto della riflessione. In ultimo, le intrusioni di luce attraverso le fessure della porta e degli scuri delle finestre, possono essere molto fastidiose, soprattutto dove è usata la proiezione frontale. Se poi è la luce solare ad entrare ne basta veramente poca nella zona di visione e sullo schermo per compromettere il risultato.

Sistemi di controllo e applicazioni
Il termine Home Theater si è evoluto fino a raggiungere l'attuale accezione che si riferisce ad ogni sistema audio-video con audio multicanale. A scopo di chiarimento, comunque, sistemi Home Theater che occupano stanze con altri usi (camere da letto, stanze dei giochi, soggiorni ecc.) dovrebbero essere considerati sistemi ausiliari, mentre quelli che sono alloggiati in stanze che non hanno altro scopo, vengono definiti sistemi dedicati. Le considerazioni sull'illuminazione in una stanza multifunzionale, richiedono un approccio differente dai criteri applicabili in una stanza dedicata.

Creare ambienti e atmosfere in una stanza grazie ai sistemi di illuminazione
Un utilizzo creativo della luce può definire l'atmosfera di una stanza o stabilire il clima giusto per la lettura, per l'intrattenimento, per la visione di un film, o per le riunioni familiari. Nella figura sono illustrate quattro situazioni in un tipico soggiorno. Si noti che ci sono quattro zone funzionali con altrettante illuminazioni, ogni zona gioca un ruolo diverso (attraverso il livello dell'intensità luminosa) per ottenere l'effetto desiderato per ogni singola scena. La prima scena è una riunione familiare. Le singole luci a fluorescenza che circondano l'intera stanza, sono la sorgente luminosa dominante, e riempiono la camera di una luce diffusa che minimizza ombre e bagliori. Le luci ad incandescenza sono usate a bassi livelli solo per dare un senso di calore alla stanza. Nella seconda scena, l'illuminazione "soft" è ottenuta escludendo i fari a fluorescenza e usando solo le luci a incandescenza per temperare l'umore. Anche se una sera romantica potrebbe essere lo scopo ultimo di questa scena, con piccole modifiche può essere adattato anche per la visione di un film. Nella terza scena, pensata per l'intrattenimento, i livelli delle luci sono molto più alti, per produrre la sensazione di una forte energia vitale. Di tutte le luci delle zone a incandescenza quelle sulla libreria sono le più forti, per concentrarvi l'attenzione. La scena numero quattro è stata pensata per la lettura o per una cena intima, il lampadario sul divano deve essere sistemato alla più alta luminosità. Per ridurre abbagliamenti per chi legge, le luci sugli scaffali, e l'anello di lampade a fluorescenza sono state ridotte al 70% e al 10% rispettivamente (nella realtà si devono sperimentare i livelli delle varie zone per capire quale è la migliore soluzione. In generale, l'illuminazione in un sistema Home Theater dipende dal tipo di apparecchiature usate. Televisioni dirette e retroproiettori, generalmente tollerano una sostanziale presenza di luce isolata, durante la visione, ma con i sistemi che utilizzano la proiezione frontale questo non è possibile. La maggior parte degli schermi televisivi e alcuni tra quelli per la retroproiezione hanno una finitura lucida sulla superficie molto soggetta a riflessione e abbagliamenti. E' buona norma comunque, posizionare il televisore in modo tale che i riflessi provocati dalle infiltrazioni di luce da porte e finestre, non siano dirette verso lo spettatore. Dal momento che TV e retroproiettori sono spesso utilizzati in sistemi Home Theater ausiliari, che per la loro stessa natura multifunzionale hanno una gran quantità di livelli diversi di luce, la corretta regolazione dell'immagine TV secondo lo standard NTSC, può risultare inefficace. In realtà si dovrebbe regolare l'immagine, facendo un compromesso tra la migliore qualità d'immagine possibile e quella che si vede meno peggio in condizioni di massima luminosità della stanza. D'altra parte è più facile mantenere un alto livello di accuratezza nei colori e qualità dell'immagine in un sistema dedicato, dove si può disporre di un basso livello di luce, in modo costante, durante tutto il tempo di visione. Infatti, usando un dispositivo di controllo elettronico, con numerosi preset, è possibile ripetere le scene predisposte infinite volte con la stessa identica resa. Ci sono numerosi sistemi di controllo luci disponibili, partendo dal semplice interruttore con dimmer a rotazione, per una singola zona, fino al sistema di controllo per tutta la casa. Alcuni tra i più impegnativi sistemi di controllo necessitano che tutti i circuiti elettrici dedicati all'illuminazione, dipendano da una centralina di controllo, a cui sono collegati tutti gli interruttori della casa tramite cavi a basso voltaggio. In questa configurazione il cervello del sistema è un processore posizionato nel pannello di controllo. A causa degli alti costi di questi sistemi non è usuale incontrarli in piccole case o dopo interventi di semplice ristrutturazione. Negli ultimi anni un gran numero di marche di sistemi di controllo hanno messo a punto equipaggiamenti che possono essere usati con le normali linee elettriche e richiedono pochi cambiamenti sostanziali all'impianto. Questi sistemi incorporano un processore ad ogni interruttore che può operare indipendentemente o comunicare con gli altri apparecchi; questi apparecchi offrono sostanziali benefici all'home installation in generale, poiché è più facile avere a che fare con costruttori ed elettricisti, quando puoi fare in modo che i cambiamenti da fare siano ridotti al minimo. Inoltre dispositivi di controllo che richiedono pochi cambiamenti nell'impianto elettrico sono più convenienti economicamente, anche se si vuole inserirli in una casa durante lavori di ristrutturazione. Guardando la figura 11 è possibile vedere due sistemi tipo che svolgono funzioni analoghe ed adatti a controllare una tipica soluzione domestica del tipo di quella mostrata in fig.10, anche se le zone complessive sono 6. In entrambi i casi tutte e sei le zone sono controllabili attraverso preset richiamabili tramite pulsanti a muro o tramite un telecomando ad infrarossi. Il sistema di sinistra è virtualmente auto-consistente, e necessita solo di una scatola a quattro bande per montarlo. D'altra parte una volta montato il sistema di destra si rivela più flessibile. Si badi però che entrambi i sistemi necessitano di qualche collegamento a basso voltaggio se si desidera aggiungere qualche dispositivo extra. Quando si deve controllare una sola zona e il budget è esiguo ci sono un paio di modi per sistemare la questione. In prima analisi c'è almeno una ditta importante in grado di offrire un sistema autonomo ad una singola zona con sistema di controllo remoto ad infrarosso, che ha come unica necessità di montaggio, quella di cambiare un interruttore a muro. Inoltre c'è la possibilità di avere un interruttore on/off, programmazione dei dimmer, una memoria per i problemi della linea, ed è dotato di un piccolo telecomando. Un altro metodo di controllare una zona è usare sistemi basati sui sistemi ad onde convogliate come quelli offerti da X-10, Leviton, ACT, PCS, Radio Shack, Geffen, ecc. Ci sono realmente centinaia di moduli di questo genere, e la flessibilità del sistema è quasi illimitata. Da considerare però che le prestazioni dei modelli più economici non sono molto alte e che si possono avere problemi in case grandi quando il trasmettitore è distante dal ricevitore.

Applicazioni in sistemi Home Theater dedicati
L'illuminazione in sistemi Home Theater dedicati necessita attenzione ai dettagli poiché ogni scena è stata espressamente pensata per una specifica necessità. Quando si usa un controllo, questo deve avere la capacità di almeno quattro scene.
Scena 1: Tutte le luci accese, è comodo avere questo preset per la pulizia della stanza o per le operazioni sulle elettroniche ecc. e deve avere tutte le luci alla luminosità piena.
Scena 2: è una scena adatta all'uso della zona quando il film non è in visione (intervalli o momenti di relax); le luci sono grossomodo tutte a intensità media. Questa scena fornisce abbastanza luce per potersi muovere liberamente nella stanza, ma allo stesso tempo consente agli occhi di abituarsi alla luce o al buio in modo non improvviso.
Scena 3: E' la scena in cui è proiettato il film, tutte le luci sono abbassate ai giusti livelli, pur garantendo un minimo di luce di sicurezza.
Scena 4: Aggiunge al film una luce a bassa intensità con raggio molto stretto puntata sul dispositivo di controllo remoto, per garantire l'illuminazione minima per le operazioni sul sistema. Se usate un sistema di controllo retro illuminato, questa scena può servire per illuminare qualche altra utilità come una zona di lettura o un vassoio con degli snack.
Una configurazione comune per l'illuminazione di un sistema dedicato, può consistere in cinque zone.
La zona 1 potrebbe comandare dei faretti PAR 36 con filtri colorati per aggiungere effetti di drammaticità ai muri o alle tende oltre lo schermo; la zona 2 potrebbe includere delle lampade a muro che delimitino il perimetro della stanza; In alto delle lampade alloggiate nel soffitto, e comandate dalla zona 3, sfruttando lampade a basso voltaggio MR-16, possono essere usate per schiarire il punto dove ci si siede; la zona 4 può consistere in un lampadario che fornisca illuminazione generica a tutta la stanza, per gli intervalli, i brani di sola musica, e i momenti di relax; l'ultima zona controllerebbe piccole lampade a incandescenza alloggiate nel pavimento per garantire ulteriore sicurezza.
Nel disegnare i sistemi di illuminazione, è elemento chiave la conoscenza delle caratteristiche delle lampade. Questa conoscenza vi aiuterà nel trovare la luce giusta per ogni esigenza. Usare la giusta collocazione e controlli validi, il vostro lavoro poi può essere più facile ed eccitante e il cliente vi percepirà come più professionale.

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