CASA FUTURA N°6 - NOVEMBRE 2000
Cablare prima per non pensarci più - a cura di Matteo Rossi

Una volta inventato il treno, inteso come motrice e relativi vagoni, è nato il problema dei binari, cioè la linea di collegamenti che consente di raggiungere le varie città disseminate sul territorio.

Se mi passate l'analogia un po' ardita è possibile fare un discorso molto simile per quel che riguarda l'automazione in senso lato e comunque per i problemi di collegamento e smistamento del segnale tra i vari dispositivi all'interno delle mura domestiche. Chiarito ed universalmente accettato che l'automazione domestica come istanza di miglioramento della qualità della vita all'interno della quattro mura è cosa buona e giusta, che dire delle modalità sul come realizzare in pratica i benefici di cui sopra? Dove viaggia, infatti, il segnale del multiroom che diffonde la musica dal soggiorno al giardino? E dove il controllo del sensore di temperatura che ci consente di regolare il comfort interno a seconda dei capricci del tempo o quello del sistema di antifurto? Ed i segnali video del satellite e del DVD? Senza parlare, poi, del collegamento con Internet e della rete locale che distribuisce i dati tra i vari computer. L'unica cosa certa è che l'impianto elettrico, solo da pochi anni formalmente rispettoso di una norma, non è in grado di reggere l'impatto che le nuove tecnologie richiedono, caparbiamente limitato alla sola tradizionale gestione dell'illuminazione." Colpa degli elettricisti - griderà qualcuno - autentica espressione dell'oscurantismo installativo (!?!), sempre presi dal loro quotidiano tirare cavi e mai informati su quello che succede nel mondo". La colpa, semmai ce n'è una, è da dividere in parti più meno uguali tra tutti quelli che, operando in questo settore, non hanno mai visto nell'integrazione tra i sistemi e nella sinergia tra le competenze l'unica arma per affrontare le sfide del domani.
Torniamo al nostro argomento, vagamente imparentato con il concetto di casa cablata, che ogni tanto si sente pronunciare qua e là, partendo da un dato triste, ma oggettivo: solo una sparuta minoranza delle installazioni di qualsivoglia tipologia, valutabile in una percentuale inferiore al 10%, fa affidamento ad una cablatura sotto traccia. Le altre possono vantare collegamenti canalizzati soltanto per quel che riguarda l'illuminazione (a volte si tratta anche di installazioni ibride), il resto, cioè telefonia, sicurezza, TV e quant'altro viaggia drammaticamente "a cielo aperto".
Al di là delle ristrutturazioni e delle installazioni miliardarie, affidate a professionisti qualificati e competenti, il problema fondamentale è che, in genere, i due momenti, la ristrutturazione e l'installazione, raramente coincidono, temporalmente e concettualmente, nella testa del diretto interessato, col risultato che per evitare disagi o spese eccessive si tende ad eliminare dai progetti l'una o l'altra delle due esigenze, arrivando a ristrutturazioni prive di qualsiasi installazione di sistemi tecnologicamente più avanzati di quelli già eventualmente a disposizione, o ad installazioni di sistemi di cui sopra cablati in maniera inadeguata o addirittura controproducente. In ogni caso con soluzioni finali eticamente e professionalmente antitetiche a quelle che sono, o dovrebbero essere, le regole di comportamento dell'installatore CEDIA. Le difficoltà che ostacolano una diversa gestione del problema sono, come dicevamo, molte, ma la più grave è che nessuno ha mai fatto suo un concetto molto semplice: quello della precablatura o se volete della predisposizione dei vari ambienti della casa, in occasione di uno dei tanti lavori che periodicamente tutti facciamo, ad un successivo intervento di installazione. In altre parole si tratta di predisporre le canalizzazioni ed i rispettivi cavi in attesa di tempi migliori, tempi che possono durare anche anni o non arrivare mai del tutto, ma quello che si viene a guadagnare da questa predisposizione è di gran lunga molto, molto maggiore di quello che eventualmente si verrebbe a perdere nel malaugurato caso che non se ne facesse nulla del tutto. Certo che per fare una predisposizione è necessario avere le idee chiare, non ancora un vero e proprio progetto in tutte le sue articolazioni, ma sicuramente la consapevolezza di cosa vada successivamente installato ed in che posto. Approfondiamo ulteriormente il discorso e vediamo quali soluzioni offre il mercato per venire incontro alle esigenze degli utenti e semplificare la vita ai progettisti.

La distribuzione dell'automazione
Oggi parlare di automazione tout court può ingenerare una serie di equivoci e malintesi. Oltre al fatto che per qualcuno automazione può significare cose non necessariamente coincidenti con il comune sentire, ammesso che in questo campo ne esista uno, c'è una discreta confusione sui sistemi e sugli standard. Qualcuno affida tutto al classico bus più o meno proprietario, altri preferiscono le onde convogliate, altri ancora pensano che risposta sia nella rete. Per cominciare a fissare dei paletti diciamo subito che, prescindendo dal particolare sistema che poi gestirà il tutto, si pone il problema di come far viaggiare i segnali dei vari oggetti da controllare, siano essi un dispositivo video, un impianto audio, sensori dell'impianto di sicurezza ed così via. In questo senso è possibile predisporre le cose in modo da prevedere le canalizzazioni ed i corrispondenti cavi per il collegamento con l'unità centrale o con altri dispositivi all'interno della casa di alcuni sistemi tipo. Come al solito un esempio vale più di mille parole e forti di questa convinzione di esempi ne faremo più d'uno.

Distribuzione di segnali video
E' la situazione, più volte illustrata, del multiroom video che può mostrare livelli di complessità diversa. In genere quando si vuole distribuire un segnale video in più ambienti, compreso il corrispondente segnale audio, la soluzione più semplice è quella dell'impiego di modulatore. Concettualmente questi apparecchi sono progettati per ricevere segnali video ed audio da diverse sorgenti (TV, Satellite, VCR, DVD, etc.) e dopo il trasferimento su una frequenza portante su cui viaggiano le informazioni delle varie sorgenti, in modo da garantire un'ottima immunità rispetto ai disturbi, distribuiscono i vari segnali negli ambienti secondari. Nella standardizzazione ormai universalmente accettata (negli USA anche grazie all'azione del consorzio Open House) basta predisporre il collegamento tra le varie stanze con un cavo RG 6. Si tratta di un cavo coassiale con una banda passante molto ampia e che può essere vantaggiosamente usato per la distribuzione di segnali audio, video, TV anche satellitare. Si tratta di un cavo da 75 ohm di impedenza, disponibile con doppia e quadrupla schermatura (calza e foglio di alluminio) e terminato con connettore tipo F con anello di serraggio. E' un cavo decisamente reperibile sul mercato offerto da molti costruttori ad un prezzo assolutamente non impegnativo. Si possono standardizzare i vari collegamenti per i quali questo cavo può essere consigliato e predisporre una canalizzazione tra le varie stanze dove successivamente si vuole installare il multiroom. L'unica accortezza, ma gli installatori lo sanno bene, è di non far viaggiare insieme i cavi audio, video e gli altri relativi alla distribuzione di segnali similari insieme alla tensione di rete. Sul catalogo Open House o Channel Plus, che è uno dei più dinamici costruttori del consorzio, è possibile trovare una serie di dispositivi adatti alla distribuzione dei segnali video (nel nostro caso è essenziale che il sistema garantisca la distribuzione del segnale stereo). Ad esempio possono andare bene i modelli 3425 o 3445 (2 o 4 ingressi) o i più sofisticati modelli della serie D (D2VA) che assicurano la piena compatibilità con i processori surround.
Nella figura sottostante abbiamo riportato uno schema concettuale ripreso dalla documentazione OpenHouse, un consorzio di aziende statunitensi che ha un catalogo molto ricco di accessori e dispositivi per la distribuzione domestica di segnali di vario genere e che è molto attiva sul settore del precablaggio.

Distribuzione dei segnali audio
Avete in casa un impianto hi fi posto nel soggiorno e volete predisporre le cose per un successivo impianto multiroom, diciamo, in tre ambienti diversi da quello principale. Non avete ancora deciso o non sapete quale saranno le caratteristiche e le modalità di funzionamento del sistema che successivamente gestirà il multiroom, ma volete predisporre almeno le canalizzazioni ed i rispettivi cavi di collegamento. Decisione molto sensata. Se optate per un sistema che distribuisce il segnale a livello linea le cose sono particolarmente semplici. Si parlava prima di distribuzione video, ma avrete compreso che lo stesso cavo funziona egregiamente anche nel caso di una generica distribuzione audio e questa possibilità consente una grande standardizzazione in fase di precablaggio. Il cavo RG6 funziona in tutti i sistemi di distribuzione audio in cui è richiesto un generico collegamento linea tra apparecchiature del sistema, ma nel caso di alcuni sistemi multiroom decisamente evoluti, cito Knet di Linn e Casa di B&W perché ne abbiamo parlato molte volte, la situazione relativa alla distribuzione del segnale avviene con modalità diverse, ma ancora all'interno di una visione di grande standardizzazione. Infatti questi due costruttori prevedono connessioni speciali (linea bilanciata) per le quali necessita un cavo particolare, così detto Categoria 5. Si tratta di un conduttore a più terminali non schermati, ma solo attorcigliati tra loro, che consente di realizzare fino a 4 linee bilanciate ed è reperibile sul mercato in più esecuzioni a prezzi molto contenuti. Come connettore usa un plug siglato RJ45, molto simile a quelli impiegati per linee telefoniche (non esiste possibilità di confusione tra i due in virtù del differente formato), per il quale esiste anche una femmina da pannello. Il jack va "crimpato" sul cavo per mezzo di pinza speciale ed a dispetto di una apparente precarietà assicura un contatto molto affidabile. La presenza di una femmina da pannello assicura una cablatura sottotraccia molto pulita e razionale. Come vedremo il cavo categoria 5 è molto usato in tutte le problematiche relative all'automazione e dato il costo non impegnativo risulta molto utile prevedere, se possibile, un precablaggio anche generalizzato. In figura è schematizzato il piano di cablaggio, anzi di precablaggio, per una generica situazione in cui va distribuito un segnale audio e video.

Sicurezza, telefonia, dati
Il discorso della precablatura o semplicemente della razionalizzazione della distribuzione degli impianti di automazione presenti in casa non si limita soltanto all'audio ed al video, ma si estende anche alla sicurezza alle reti locali ed alla telefonia. Ancora una volta tutti questi sistemi possono essere distribuiti con un cavo categoria 5, utilizzando, per ciascun dispositivo, un particolare colore della guaina in modo da rendere riconoscibile, in fase di manutenzione o di intervento successivo, il tipo di servizio cui è adibito un particolare cavo. Open House suggerisce di impiegare un cavo grigio per la telefonia, rosso per la sicurezza, blu per le reti informatiche e giallo per i collegamenti generali. Anche in questo caso il tipo di intervento è analogo a quello già visto per la distribuzione audio e video. Si parte con le canalizzazioni da un punto ove arriva il segnale principale, predisponendo sia le varie canalizzazioni sia prevedendo uno spazio fisico ove collocare i dispositivi che operano la distribuzione ed amplificazione del segnale stesso, laddove richiesti. Nel caso della telefonia, ad esempio, se il segnale deve essere distribuito in un certo numero di ambienti o più linee devono arrivare alle varie postazioni è bene impiegare un apposito distributore tra quelli che OpenHouse ha in catalogo. Ad esempio il modello H616 realizza la distribuzione di 4 linee su 6 telefoni. Analoghi distributori esistono nel caso di distribuzione di reti locali, come il nuovo modello H635, un distributore a 5 porte per reti Ethernet 10 base-T.

Chi è OpenHouse
OpenHouse è il nome con il quale una serie di aziende individualmente già presenti sul mercato si sono riunite per offrire una soluzione complessiva e standardizzata al problema della connessione tra vari dispositivi all'interno della casa. Le aziende in questione sono: Russound, Linear Securty, CommScope, Xantech, Channel Plus, Genesis Cable Systems e Tropical Telecom ed hanno realizzato una sorta di protocollo con tanto di codici a colori per le varie connessioni. Sul catalogo c'è tutto quello che riguarda la distribuzione ed amplificazione, accessori compresi, dei segnali audio, video TV e satellitare, telefonia, reti e sicurezza.

Per informazioni:
www.openhousesystem.com
www.channelplus.com


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