6 GIUGNO 2001
 
 
Terza passeggiata natutalistica
 
  Ritorniamo a Castelmagno dopo soli 13 giorni perché deve passare il Giro d'Italia. La tappa si presenta particolarmente dura, il colle Fauniera è la "Cima Coppi" del Giro del 2001. Sarà una bella giornata di sport, ne siamo convinti. Noi arriviamo alla Casa Alpina il giorno prima della gara nel timore di non poter poi salire con l'auto. La giornata è bella e l'occasione per fare un giretto alla ricerca di qualche interessante varietà botanica di certo non ce la lasciamo sfuggire. Domani ci dedicheremo allo sport, dalle prime luci dell'alba vedremo un fiume di appassionati di ciclismo arrampicarsi verso il passo Fauniera, tutti vestiti come corridori veri, ma con un passo da lumaca, tutti sudati e stravolti, a rischio di infarto pur di poter applaudire i loro beniamini, ma poi al momento buono dei "professionisti" neppure l'ombra: sciopero! Il nostro campo di ricerca sarà nei prati attorno al Santuario, ma già in basso vicino a Pradleves, dall'auto vediamo spuntare oltre l'erba dei prati i fiori violetto-nerastri dell' "Aquilegia atrata" ed il delicato rosa della "Poligonum bistorta" (solo un'attenta osservazione da vicino permette di goderne attentamente la bellezza).  
 
 
  Più in alto del Santuario i prati sembrano coperti di neve; è esplosa la fioritura dell' "Anemone narcissiflora" e, tra i massi, della Dryas octopetala" . Poco dopo la malga di "Jacou Chot" su un dirupo in buona esposizione incontriamo a breve distanza una dall'altra: il rosso "Rhododendron ferrugineum" , la strisciante "Atragene alpina" dai grandi fiori viola, la timida "Viola biflora" con i suoi fiori gialli e abbinati, e l'azzurra "Centaurea montana" o fiordaliso di monte. Più in basso nella valletta si notano in lontananza i bianche fiori a pannocchia dell'"Asphodelus albus"  
 
 
  Subito ci avviciniamo, ma durante il tragitto facciamo una scoperta ben più interessante, si tratta del giglio di San Giovanni ("Paradisea liliastrum" ) dai fiori grandi, candidi con antere coperte di polline giallo ma difficili da fotografare in modo soddisfacente, proprio come il dorato "Trollius europaeus" .  
 
 
  Chi invece a prima vista passa quasi inosservato è il "Geum rivale" ma una volta ripreso e ingrandito ci riserva una piacevolissima sorpresa tutta da vedere.  
 
 
  Alla debole ombra di un gruppo di larici ecco la sagoma ricurva del "Polygonatum multiflorum" con poco più in là la lunga spiga della "Gymnadenia conopsea" vicino alla quale confusa nell'erba la profumata "Nigritella nigra"  
 
 
  Ci spingiamo fino ad un crinale sassoso; si sa che tra i massi, nei luoghi più impervi crescono sempre piante di grande interesse botanico, e infatti anche stavolta non restiamo delusi. Prima incontriamo un bell'esemplare di "Biscutella levigata" dai caratteristici semi simili a due scudi da cui il nome; poi la piccola "Antennaria dioica" e fatti pochi passi l' "Achillea erba-rotta" detta anche camomilla di montagna (ma non si sa perché, dato che questa è sì una pianta aromatica dall'intenso profumo, mentre però la camomilla è un calmante, la nostra achillea è un eccitante).  
 
 
 
Saliamo ancora un po' ed ecco il simbolo della montagna, le conosciutissime stelle alpine ("Leontopodium alpinum" ); ma non è finita perché dalla fenditura di una roccia fa capolino un cuscinetto della bellissima "Linaria alpina" dai tipici fiori azzurro viola con fauce aranciata. Cercando e fotografando il tempo passa veloce, è ora di tornare, per oggi la gita è finita.