Gruppo Pace

Comunità S.Angelo



Nasco in un paese del Sud America, altopiano. Per la raccolta delle bacche vengono assoldati solo donne e bambini, costano meno. L'"uomo del Monte" o chi gli assomiglia dà il via alla raccolta di un bene, il cui prezzo non dipende tanto dal costo di produzione, ma "dall'andamento del mercato". E per tenere alti i prezzi qualche volta si brucia il prodotto, (un tempo lo facevano nella locomotive), o lo si lascia marcire. Chi opera sulla terra non ha terra, né campo per coltivare il suo cibo. Lo deve comprare, e sovente lo fa negli spacci della multinazionale i cui pacchi di caffé sono così belli ed attraenti sugli scaffali dei supermercati. Ai contadini e al paese di origine non va molto otre a salari da fame. Il profitto, il "grasso" dell'operazione rimane tra gli azionisti della multinazionale che hanno finanziato operazioni senz'altro legali, ma che sicuramente aumentano il divario tra i pochi che hanno i mezzi e i tanti che hanno solo il lavoro. Nasco nel Messico, altopiano. Son curato da intere famiglie. Povere, certo. Ma ogni gruppo di famiglie ha un po' di terra che coltiva a mais e fagioli. Se soldi ne corrono pochi, almeno c'è cibo per tutti. Ci vorrebbero più maestri, è vero, ma dopo aver comperato le cose di prima necessita, soldi per il maestro ce ne sono pochini. Almeno gli acquisti li fanno dove vogliono loro. Hanno fatto una cooperativa che ha acquistato vecchie macchine per cernita delle bacche e per la tostatura. La distribuzione avviene attraverso altre cooperative, che non cercano di pagare il meno possibile i produttori, ma daranno un prezzo abbastanza giusto. Il mio prezzo? Sono caro, almeno quanto il caffè venduto dalla multinazionale. Profitto? Poco o niente, ma almeno tutti nella filiera si prendono il loro giusto. (Ma questo solo se vengo acquistato, e conosciuto. Non ho pubblicità, mi conoscono in pochi).