home

Casa per la Pace

Milano

Presentazione delle associazioni



G.A.N. (GruppoAzione Nonviolenta)


DAL G8 DI GENOVA ALLE AZIONI DIRETTE CONTRO EXA

I tre Gruppi di Affinità (GDA) di Milano si sono costituiti nel giugno/luglio 2001 a seguito di alcuni momenti formativi gestiti dal laboratorio nonviolenza del Nodo Lilliput (formatori dell'Associazione Pace e Dintorni di Milano). Il primo momento formativo (Carapace di Milano, maggio 2001) aveva l'obiettivo di migliorare la conoscenza dei partecipanti rispetto ad alcune parole chiave della nonviolenza con particolare attenzione al tema della gestione dei conflitti. E' stato anche un momento di individuazione dello stile nonviolento che sentiamo più vicino al nostro modo d'essere: questo nella convinzione che non esiste una sola cultura nonviolenta, ma diverse culture/pensieri e prassi della nonviolenza (spirituale, strategico-politica, socio-relazionale, ecc.). E' stato un primo momento di riflessione "teorico". Successivamente sono state effettuate tre giornate formative sul tema specifico dell'Azione diretta nonviolenta con l'obiettivo di:

  1. migliorare la consapevolezza dei singoli rispetto alle paure, atteggiamenti personali, e risorse individuali utilizzabili, connesse alla realizzazione di un'azione diretta nonviolenta;
  2. ragionare insieme sulle strategie e il tipo di organizzazione di gruppo, necessari per realizzare un'azione diretta nonviolenta;
  3. arrivare a costituire uno o più gruppi di affinità disponibili a partecipare alle azioni dirette nonviolente di Genova Una delle attività formative più significative è stata la simulazione di un'azione diretta nonviolenta ispirata a quella sperimentata a Genova nei primi di gennaio 2001 Successivamente ad ognuna di queste tre giornate si sono costituiti dei gruppi di affinità:

Ecco la la storia del primo gda, quello più numeroso. Il gda cus cus cleb (nome che ci siamo dati dopo una cena collettiva a base di cus cus) ha iniziato a riunirsi subito dopo la giornata di formazione sull'adn. Nelle riunioni precedenti a Genova sono stati affrontati i seguenti argomenti:

  1. acquisizione di informazioni sull'organizzazione e le strategie elaborate dalla neocostituita rete dei gda nazionale ed elaborazione delle proposte/considerazioni da riportare alle riunioni del consiglio degli speaker che si tenevano periodicamente a Genova;
  2. preparazione di una sequenza di teatro di piazza che venne realizzata in occasione delle iniziative antiG8 organizzate dal nodo Lilliput di Milano (domenica precedente al G8);
  3. dibattito interno per individuare le preferenze del gruppo e dei singoli rispetto al tipo d'azione da effettuare confrontando le ipotesi possibili: azione simbolica o azione di blocco/disturbo. Abbiamo chiesto ai singoli di chiarire la propria disponibilità ad effettuare azioni più o meno pericolose e ci siamo interrogati come gruppo rispetto ai vantaggi/svantaggi politici dello scegliere l'una o l'altra azione;
  4. organizzazione del gruppo per affrontare l'azione diretta a Genova, definire i ruoli (speaker, vice-speaker, contatto base a Milano, ecc.), preparare il materiale necessario (striscioni, magliette colorate, volantini, ecc.), preparare la logistica e le modalità di arrivo a Genova (qualcuno in treno, qualcuno con un furgone che ci ha dato la possibilità di trasportare tutto il materiale del gruppo e i bagagli dei singoli).
  5. Acquisizione di consapevolezza rispetto alle proprie paure/timori e confronto con il gruppo sulle modalità per gestirle
Dopo tutto questo percorso di preparazione arriviamo a Genova. Ci arriviamo un po per volta. I primissimi, rispettivamente speaker e vice-speaker del gruppo, nonché formatori della fase precedente alla costituzione del gruppo, arrivano all'inizio della settimana e iniziano a partecipare alle riunioni preparatorie del consiglio degli speaker e alle diverse riunioni di contatto con altri gruppi. Mercoledì arriva una prima parte del gruppo, mentre un'altra parte arriva giovedì. Nel corso della settimana, siamo assorbiti sempre di più dall'organizzazione della rete gda: sia come portavoce dei gda presso la stampa sia perché ci ritroviamo progressivamente coinvolti nell'organizzazione del "Blocco" che effettuerà il sit-in di piazza portello. A causa di queste necessità organizzitave di "rete" viene un pò meno l'attenzione al gruppo e alle sue dinamiche interne. Recuperiamo questa dimensione grazie ad un paio di riunioni straordinarie che effettuiamo durante le pause pranzo/cena e grazie al fatto che decidiamo dormire insieme alla Diaz (ci dormiamo mercoledì e giovedì, mentre venerdì e sabato veniamo ospitati da amici di Genova. Atrimenti….). Nella riunione di giovedì sera, quando è ormai stato deciso che i gda si suddivideranno tra bloc (sit-in di piazza Portello) e no-bloc (azione simbolica) affrontiamo la scelta del tipo di azione da intraprendere; gli elementi che prendiamo in considerazione sono essenzialmente due: da una parte i singoli si esprimono rispetto a quello che si sentono di affrontare (qual è il mio livello di paura e quali sono le risorse che ho a disposizione) dall'altra emerge forte l'appartenenza di gruppo e la volontà scegliere qualcosa che ci tenga uniti (l'unità del gruppo è sentita come qualcosa che rafforza i singoli). Alla fine di questa riunione la stragrande maggioranza delle persone decidono di partecipare all'azione di piazza Portello. Per quanto riguarda il racconto su quello che è successo a piazza Portello si veda "Sit-in di Piazza Portello". Piazza Portello per il nostro gruppo è stata un'azione importante, di sperimentazione dell'azione diretta nonviolenta e di messa in pratica di tutta la preparazione precedente. Il gruppo ne è uscito sicuramente rafforzato per quanto riguarda la coesione interna e con una grande voglia di approfondire il significato della nonviolenza e di migliorare le proprie capacità di gestione di azioni dirette nonviolente. L'azione, secondo noi, ha permesso di tenere sotto controllo l'escalation di violenza e di sviluppare un confronto non-violento con l'avversario (la polizia che presidiava il varco), ma ci ha parzialmente soddisfatto per quanto riguarda la capacità di sviluppare il conflitto. Sostanzialmente una buona modalità d'azione, un buon punto di partenza, da sviluppare e da migliorare in futuro. Dopo Genova 2001-2002 A settembre le persone interessate a proseguire l'impegno su nonviolenza e azione diretta si ritrovano per riprogrammare le attività presso la Casa per la Pace di Milano.
Si individuano quattro obiettivi:
  1. Progettare, organizzare, realizzare nuove Azioni Dirette Nonviolente;
  2. Approfondire il tema della nonviolenza partecipando al percorso formativo del laboratorio Nonviolenza del nodo Lilliput di Milano e sviluppando alcuni momenti interni autogestiti;
  3. Prestare attenzione alla comunicazione alternativa (mass-media e altre forme di comunicazione);
  4. Lavorare in rete con altri soggetti ed in particolare: la rete dei Gruppi di Azione Nonviolenta, la Casa per la Pace di Milano, il gruppo "pace e guerra" del Milano Social Forum.
  1. azioni dirette nonviolente
    Prima contro la guerra in Afghanistan (azione di piazza in occasione della "prima" della Scala il 7 dicembre 2001), poi contro la fiera bresciana delle armi "Exa" (aprile 02), ci siamo attivati proponendoci all'esterno con una modalità di azione simbolica di un buon impatto mediatico (vedi più avanti le maschere bianche). La creatività non manca, il livello organizzativo è discreto ed abbiamo un buon potenziale comunicativo rispetto ai media. Inoltre, in queste azioni, abbiamo coinvolto anche altri (singoli o gruppi) sviluppando una partecipazione che era stata forte a Genova, ma che poi era calata.
  2. Formazione
    Circa la metà delle persone del GAN hanno partecipato al laboratorio nonviolenza di Lilliput approfondendo storia, teoria, esperienze e strategia della nonviolenza. Abbiamo poi dedicato una serata ad un momento autoformativo sul tema dell'autobiografia politica facendo emergere la storia politica di ognuno e le risorse motivazionali o di altro genere che ci spingono ad attivarci in politica.
  3. Comunicazione
    Le maschere bianche sono ormai la nostra "firma" e richiamano immediatamente il tema politico che ci ha contraddistinto in questi mesi (maschere bianche come sinonimo di "no alla guerra e all'industria degli armamenti"). Dopo le azioni di piazza Della Scala e dell'Exa molti quotidiani hanno pubblicato le foto del nostro gruppo con le maschere. E' un'idea che ha funzionato e che ha attirato l'attenzione di giornalisti, fotografi, TV. All'assemblea Nazionale di Lilliput a Marina di Massa abbiamo portato una mostra di foto sulle azioni dirette di Genova e di piazza Della Scala.
  4. Lavoro di rete
    Siamo stati presenti ai momenti più importanti di nascita della rete dei Gan (assemblea di Torino e assemblea nazionale di Lilliput). Con la Casa per la Pace di Milano abbiamo avviato un confronto per una nostra adesione e attivazione all'interno del coordinamento delle associazioni che l'hanno fatta nascere.